Poliziotto accoltellato da marocchino in stato di alterazione alla stazione di Lambrate, grave

Il coltello usato per colpire l'agente della Polizia di Stato

In forte stato di alterazione ha iniziato a lanciare sassi contro treni e passeggeri in attesa sui binari della stazione di Lambrate e ha accoltellato gravemente un poliziotto intervenuto per fermarlo. E’ accaduto intorno a mezzanotte quando la Polizia Ferroviaria ha richiesto l’intervento delle volanti della Questura di Milano per bloccare un marocchino irregolare 37enne, con numerosi alias in banca dati e precedenti per reati contro le persone e il patrimonio e resistenza a pubblico ufficiale. Giunti sul posto gli agenti della Questura hanno tentato di bloccare l’uomo con il taser ma senza esito per via dello spesso giubbotto che indossava. A quel punto il 37enne ha estratto un coltello, e nella colluttazione con gli agenti, ha accoltellato con tre fendenti alla schiena un vice ispettore 35enne poi trasportato in codice rosso all’ospedale Niguarda dove è stato operato d’urgenza per la lesione di alcuni organi. Il 37enne è stato arrestato e trasferito nel carcere di San Vittore e una donna italiana 55enne colpita alla testa dal lancio di sassi è stata trasportata in codice verde all’ospedale Fatebenefratelli.

Il 37enne marocchino che ha accoltellato il vice ispettore di Polizia di Stato Christian di Martino è presente nella banca dati con numerosi alias e ha numerosi precedenti per rapina aggravata, furto, lesioni personali e sequestro di persona. Inoltre è stato condannato per reati in materia di stupefacenti e contro il patrimonio per i quali, dal 2013 al 2020, è stato più volte detenuto presso la Casa Circondariale Salvia di Poggioreale a Napoli e presso la Casa Circondariale Campanello di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. L’ultima denuncia lo scorso 5 maggio per resistenza a pubblico ufficiale alla Stazione di Bologna. Il 37enne è stato fotosegnalato per la prima volta in Italia come marocchino, il 18 dicembre 2002 a Napoli e, sin da allora, si è trattenuto sul territorio nazionale in condizione di irregolarità. A suo carico, il Prefetto di Napoli ha adottato due provvedimenti di espulsione rispettivamente nel 2004 e nel 2012; provvedimento di espulsione, inoltre, è stato emesso, nei suoi confronti, dal Prefetto di Avellino, a luglio 2023 quando, considerata l’indisponibilità di posti nel Cpr, è stata data esecuzione mediante Ordine del Questore di Avellino a lasciare il territorio nazionale entro sette giorni. Durante la sua permanenza in Italia, il 37enne è stato rintracciato e controllato per lo più sul territorio della Campania ma la sua presenza non è mai stata segnala a Milano. L’Ufficio Immigrazione della Questura di Avellino ha attivato, nel 2021, le procedure di identificazione presso il consolato marocchino, con esito negativo, in quanto la richiesta non ha avuto riscontri dall’Autorità diplomatica del paese.

“Viviamo con massima preoccupazione questi drammatici momenti in cui il nostro collega accoltellato a Lambrate lotta in ospedale dopo aver subito un delicato intervento. Preghiamo perché giungano al più presto migliori notizie e vogliamo manifestare tutta la nostra vicinanza ai suoi familiari. Sono quei momenti drammatici in cui si può cadere da un momento all’altro facendo questo difficilissimo lavoro che, purtroppo, non tutti conoscono e comprendono fino in fondo”.

Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, seguendo gli sviluppi delle gravi condizioni in cui versa il viceispettore delle Volanti ripetutamente accoltellato da un 37enne, di origini marocchine e irregolare sul territorio nazionale, intorno alla mezzanotte nei pressi della stazione di Lambrate a Milano.

“E’ un drammatico esempio – continua Mazzetti – di quanto sia difficile operare con soggetti in stato di alterazione e invita a una profonda riflessione sull’uso della forza per salvaguardare l’incolumità dei cittadini e degli operatori. Spicca certamente l’alto livello di umanità e di cautela dei poliziotti italiani, specie a fronte di episodi come l’ultimo avvenuto in America che tanto fanno discutere sulle procedure adottate dagli agenti. Spicca però anche l’assoluta necessità di migliorare e rinforzare procedure e strumenti perché i nostri operatori non restino in fin di vita nello svolgimento del loro dovere, e non debbano temere di poter difendere gli altri e se stessi. Spicca, più di tutto, quanto sbagliate, ingenerose e ignoranti della realtà siano le critiche che troppo spesso vengono mosse all’operato dei nostri Poliziotti, altissimo esempio di professionalità, coraggio e umanità che normalmente, in Italia, mantengono il più basso profilo possibile nell’utilizzo della forza anche a costo di finire in un letto d’ospedale. Una politica alquanto schizofrenica si esibirà ora in messaggi di solidarietà senza produrre fatti”.