Israele, continuano i presidi ma anche le polemiche

I manifestanti davanti alla Stazione Centrale (foto Mianews)

“Credo che in questo momento ci si debba concentrare per dimostrare il nostro sostegno incondizionato a un paese che è stato aggredito in un maniera vergognosa con atti inqualificabili da parte di chi non ha il minimo rispetto della vita umana e della convivenza civile. Credo che questo sia il momento di far sapere che tutto l’Occidente è con Israele”. Lo ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana, a margine dell’inaugurazione di HostMilano in esposizione a Rho Fiera, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano delle critiche sulla rivolte al sindaco Giuseppe Sala da parte di alcuni esponenti politici e della comunità ebraica.

“Stiamo ascoltando, ci sono ancora delle persone che non si riescono a rinvenire e speriamo che si possa risolvere positivamente questo dramma che, quando si parla di lombardi, è ancora più vicino a noi”. Lo ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana, a margine dell’inaugurazione di HostMilano in esposizione a Rho Fiera, in merito ai cittadini lombardi con doppio passaporto e doppia residenza presenti in Israele.

“Abbiamo sentito di tutto sul Movimento 5 Stelle. Gli avversari politici sono tanti, e ci sono giornali che ci attaccano a prescindere. Fa parte del gioco politico. Ma quello che è successo ieri segna il superamento di un limite: configura un grave oltraggio ai principi e ai valori a cui si ispira una intera comunità politica. Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano, nel corso di una manifestazione, ha accusato il M5S di ‘antisemitismo’. Proprio così. Un insulto gratuito, denigratorio, intollerabile. Una grave offesa alla dignità etica, morale e politica della nostra comunità”: così Giuseppe Conte, leader del M5S in un lungo post su Facebook annunciando azioni legali. “Abbiamo atteso e sperato in una resipiscenza – aggiunge Conte nel post – ma non c’è stata nessuna smentita. Agiremo quindi in giudizio contro il sig. Meghnagi, perché non gli possiamo permettere questa grave, intollerabile diffamazione, che getta fango sui valori, sulle idee e sulla storia dei rappresentanti, degli attivisti, dei cittadini che sostengono la nostra comunità politica”.

“Informo Sala che, come riconosciuto tra gli altri da Unione Europea e Stati Uniti, Hamas è un’organizzazione terroristica che ha il fine di distruggere Israele e tenere sotto la minaccia del mitra i palestinesi di Gaza sgozzando, stuprando, trucidando civili, donne e bambini. Terroristi, non oligarchi violenti. Terroristi. È scandaloso che si traccheggi sul terrorismo e che a farlo sia chi rappresenta la città di Milano”. Così il sottosegretario di Stato Alessandro Morelli, sui canali social, commenta le dichiarazioni del sindaco Giuseppe Sala.

“Dall’inizio di questa crisi il Sindaco Beppe Sala ha espresso con parole nette la sua vicinanza ad Israele per l‘attacco che ha subito, per questo giudico pretestuosi certi attacchi che sta ricevendo. Ricordo a tutti che da quando è nata Israele non era mai stata esposta su Palazzo Marino la sua bandiera per sostenerne le ragioni”. Così Daniele Nahum, consigliere comunale Pd ed esponente della Comunità ebraica di Milano. “Questa decisione è stata presa dall’amministrazione Sala e va giudicata come un fatto importante. Non voglio però nascondermi dietro un dito e so che aver affiancato la bandiera della pace ha fatto storcere il naso a molti e capisco le legittime critiche, anche se non le condivido, che sono arrivate da importanti esponenti del mondo ebraico. Sono stato il primo a chiedere di mettere esclusivamente la bandiera di Israele su Palazzo Marino ma il Consiglio Comunale è composto da diverse e legittime sensibilità. Per questo, diversi miei colleghi, hanno chiesto di mettere la bandiera della pace, non per cerchiobottismo ma perché oltre al sostegno ad Israele hanno voluto veicolare un messaggio di speranza per un futuro di pace.
Ricordo inoltre -prosegue – che la mozione è stata votata anche dall’opposizione ma ieri in Piazza si sono dimenticati di dirlo.
Anche io, nel mio intervento in Aula, ho voluto ben specificare che con Hamas non si tratta, e che Israele ha tutto il diritto di difendersi ma che la prospettiva che in futuro tutti noi dobbiamo avere è quella dei due popoli e due Stati, anche se oggi appare impossibile.
Abbiamo davanti giorni difficili e tutti noi dobbiamo sforzarci di abbassare i toni. Non si tratta di una partita di calcio, è una vicenda drammatica che tocca molti di noi e la vita di milioni di persone”.

“Le polemiche sono sempre strumentali. È brutto che qualcuno cerchi di avere vantaggini locali di fronte a un dramma che è internazionale. Il massacro di centinaia di civili in Israele tocca tutti noi. È una cosa su cui la comunità dovrebbe unirsi invece di giocare con queste polemiche. Quindi andiamo avanti e ricordiamo a tutta la comunità ebraica e allo stato di Israele che non sono soli”. Lo ha detto l’assessore alla Casa e Piano Quartieri Pierfrancesco Maran, a margine dell’inaugurazione del progetto ‘Stazione Radio’, centro culturale sul vivere sostenibile con sede nell’ex cabina elettrica della Stazione Centrale, rispondendo alle parole del ministro del Turismo Daniela Santanchè che, durante la manifestazione pro Israele di ieri, ha detto che Sala si deve vergognare per aver esposto sia la bandiera della pace che quella di Israele a Palazzo Marino.

Decine di persone si stanno riunendo davanti alla Stazione Centrale per il presidio “Ora Pace – Israele Palestina”, indetto – tra gli altri – da ANPI, Arci, Casa della Carità A.Abriani, CGIL Milano e Partito Democratico. Tante le bandiere della pace che colorano la piazza. Issato nel cielo anche lo striscione di Emergency, mentre non ci sono bandiere di Israele. Presenti tra la folla Carlo Monguzzi, capogruppo dei Verdi a Palazzo Marino e Michele Albiani, consigliere comunale del Partito democratico.

“Abbiamo voluto evitare che i mal di pancia interni alla sinistra portassero alla mancata solidarietà allo Stato di Israele e alla mancata esposizione della bandiera. Stravolgere però la verità e affermare che il centrodestra abbia votato a favore della bandiera della Pace è errato e tipico di chi cerca di risolvere i propri problemi scaricandolo sugli altri. L’emendamento che ha introdotto la seconda bandiera è a firma PD e se ne assuma la responsabilità”. Lo dichiara Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d’Italia Palazzo Marino.

“Non bisogna per forza parlare con tutti né tantomeno bisogna parlare con qualcuno solo perché è ministro”: così il sindaco Giuseppe Sala, a margine della presentazione del libro di Aldo Cazzullo ‘Quando eravamo i padroni del mondo’ alla libreria Rizzoli in Galleria, a chi gli chiedeva se ci sia stato un ‘chiarimento’ con il ministro del Turismo Daniela Santanché dopo la polemica seguita al presidio pro Israele di ieri in piazza Castello con al centro la questione delle due bandiere, della Pace e di Israele, esposte dal Comune i giorni scorsi. “No” nessun chiarimento, ha detto Sala che poi ha spiegato: “Io ieri l’avevo anche avvisata di quanto ero seccato” e “ho difeso una decisione non mia ma del Consiglio comunale di Milano votata anche da esponenti del suo partito, quindi non può permettersi di venire a fare la ‘fenomena’ non informandosi su cosa hanno votato i suoi. Poi le è chiaro l’atmosfera e la tensione che c’è? Vuole speculare e buttare il problema addosso a qualcuno d’altro? Non mi sta bene, con la Santanchè ho discusso anche recentemente di vari problemi ma se le cose stanno così e se lei vuole avere questo tipo di atteggiamento per me le porte sono chiuse”. Il sindaco ha quindi concluso che “non bisogna per forza parlare con tutti né tantomeno bisogna parlare con qualcuno solo perché è Ministro”.

“Vogliamo fare sentire il silenzio della nostra piazza contro il rumore delle armi”. Così ha preso il via il presidio per la pace, convocato dalla sinistra con il Pd, la Cgil e diverse associazioni. “Vogliamo la convivenza pacifica tra i due stati” ha detto uno degli organizzatori dal palco. Nella piazza viene sventolata una grandissima bandiera della pace, composta da un centinaio di bandiere cucite insieme, mentre alcuni partecipanti sventolano il vessillo della Palestina.

“Oggi la pace non dobbiamo solo pensarla. Dobbiamo urlarla. Fuori la guerra dalla storia” è uno degli slogan che si innalza tra la folla.
Hanno raggiunto la piazza anche Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd, ed Emanuele Fiano, ex parlamentare Pd, esponente della Comunità ebraica di Milano, che ieri aveva parlato dal palco della manifestazione pro Israele in piazza Castello.

Il sindaco Giuseppe Sala conferma l’intenzione di non partecipare a manifestazioni per la pace o pro Israele. “Se vai a una devi andare a tutte e adesso la mia agenda è molto complessa. Non andare alle manifestazioni o ai presidi non significa non cercare di comprendere quello che sta succedendo e non stare sul pezzo”, ha spiegato infatti Sala a margine della presentazione del libro di Aldo Cazzullo ‘Quando eravamo i padroni del Mondo’ alla libreria Rizzoli in Galleria.

Un’ora e mezza di presidio per dire che c’è bisogno di pace, ma per farlo è stato scelto il silenzio. Questa la decisione degli organizzatori della manifestazione per la pace che si è tenuta davanti alla Stazione Centrale. Circa duemila i partecipanti, secondo gli organizzatori. “Condanniamo gli attacchi di Hamas come abbiamo condannato ieri e condanneremo domani ogni attacco indiscriminato di Israele contro la popolazione di Gaza” è stato detto dal palco. “Le sbagliate scelte dei governi non ricadano ancora una volta sui popoli. Noi pensiamo che l’unico modo per fermare la spirale di violenza tra le due parti sia una ripresa immediata del percorso di pace” ha spiegato uno degli organizzatori, appellandosi al consiglio di sicurezza dell’ Onu. Dopo il suo discorso, nessuno ha più preso la parola e nella piazza sono risuonate le note della canzone Image di John Lennon. “Braccare ed arrestare i criminali di Hamas. Non bombardare i civili di Gaza” recita un cartello. “Sono in lutto per la morte della giustizia mondiale” c’è scritto su un foglio sventolato da un signore avvolto nei colori della Palestina. Tante le bandiere della pace e una, composta da un centinaio di bandiere cucite insieme, è stata srotolata al centro della piazza. Diverse la bandiere della Palestina, assenti invece quelle di Israele. Molti i vessilli dei partiti, tra cui quelli di Rifondazione Comunista, di Alleanza Verdi e Sinistra e del PD. Presente anche uno striscione di Emergency, e poi Acli, Arci e Mediterranea. Presenti tra la folla Carlo Monguzzi, capogruppo dei Verdi a Palazzo Marino; Michele Albiani, consigliere comunale del Partito democratico; Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd, ed Emanuele Fiano, ex parlamentare Pd, esponente della Comunità ebraica di Milano, che ieri aveva parlato dal palco della manifestazione pro Israele in piazza Castello.
A organizzare il presidio partiti e associazioni tra le quali CGIL Milano, Acli, ANPI, ANPPIA, Arci, Auser, Casa Comune, Casa della Carità A.Abriani, CNCA Lombardia, Ecoistituto della Valle del Ticino – Emergency, Laudato Sì alleanza per il clima, Libera, Libertà e Giustizia – la terra e la giustizia sociale, Non Uno di Meno, Penny Wirton Milano, Progetto Cassina Domani,ResQ. (MiaNews)