Camera, oggi non si elegge il presidente, per domani c’è in pole Fontana della Lega, c’è l’investitura di Salvini.

Fumata nera nell’Aula della Camera anche nella terza votazione per l’elezione del presidente.

Nessuno ha raggiunto il quorum richiesto dei 2/3 dei partecipanti al voto, per far scattare l’elezione.

Servirà una nuova votazione, la quarta, domattina alle 10.30: in quel caso il quorum scende: l’elezione scatterà con a maggioranza assoluta.

Lorenzo Fontana, vicesegretario della Lega e più volte ministro, sarebbe in pole position per la presidenza della Camera. Lo apprende l’ANSA da diverse fonti parlamentari.

“Non so niente, so di Giorgetti alla Juventus e io al Verona”. Il vicesegretario della Lega Lorenzo Fontana ha risposto con una battuta a chi gli domandava dell’ipotesi di una sua elezione alla presidenza della Camera. “È ancora in divenire, la notte è lunga”, ha aggiunto poi, prima di dirigersi verso gli uffici del Gruppo della Lega alla Camera, così come vari altri deputati leghisti fra cui Riccardo Molinari, Federico Freni, Claudio Durigon e Massimo Bitonci.

“Ho chiesto a Riccardo Molinari la disponibilità a proseguire il suo mandato da capogruppo della Lega a Montecitorio, nonostante avesse tutte le carte in regola per fare il Presidente della Camera”.

Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.

“Molinari è stato e sarà il miglior capogruppo possibile, ruolo per me politicamente più rilevante per i prossimi cinque anni” continua. Salvini sta incontrando i vicesegretari Andrea Crippa, Lorenzo Fontana e Giancarlo Giorgetti. Giorgetti ha rimesso a Salvini la decisione per un eventuale incarico nel futuro governo. Fontana, già vicepresidente della Camera, è il candidato per la Camera. 

“Se la Lega vuole il Mef e mi manda lì ci vado”. Lo ha detto Giancarlo Giorgetti.

Inoltre, c’è grande insofferenza tra i senatori di Fratelli d’Italia nei confronti dei colleghi di Forza Italia per quanto successo oggi in Aula durante il voto per l’elezione del presidente del Senato Ignazio La Russa. Lo si apprende da fonti vicine a FdI. “Il rischio – fanno sapere i meloniani – è che tale disagio potrebbe incidere mercoledi prossimo sulle scelte delle nomine che ci saranno per l’ufficio di presidenza”.