L’Inter sfrutta la frenata di ieri della Juventus, costretta all’1-1 in casa dall’Empoli, vince 1-0 in trasferta contro la Fiorentina nel posticipo domenicale della 22/a giornata di Serie A e sorpassa i bianconeri in vetta alla classifica con un punto di vantaggio (54 a 53) e una partita da recuperare, a una settimana dal confronto diretto di San Siro. A decidere la sfida del Franchi ci pensa il solito Lautaro Martinez, a segno al 14′ con il gol numero 19 in questa Serie A, il 124° in maglia nerazzurra, eguagliando Mauro Icardi all’ottavo posto tra i migliori marcatori nella storia dell’Inter. Al 31′ della ripresa la squadra di casa spreca un calcio di rigore con Gonzalez che tira male e si fa parare l’esecuzione da Sommer. In classifica i viola, che non vincono da tre giornate, restano al 5° posto con 34 punti insieme alla Lazio.
In avvio di partita è la Fiorentina che prova a fare la partita ma la prima occasione è per l’Inter, Martinez Quarta sbaglia il retropassaggio per Ranieri, Lautaro intercetta la palla punta l’area e calcia, palla deviata oltre la traversa. All’11 gol annullato ai padroni di casa: Nzola va in verticale e viene servito, si presenta a tu per tu con Sommer e lo batte ma la posizione è di fuorigioco. Al 14′ iniziativa dei nerazzurri, Thuram va in verticale e mette in mezzo un ottimo pallone per Carlos Augusto che viene anticipato in extremis da Faraoni in angolo: sugli sviluppi del corner con palla sul primo palo, Lautaro si libera di Parisi e devia verso la porta, Terracciano è battuto e l’Inter passa in vantaggio. Gol numero 19 per il ‘Toro’, sempre più capocannoniere.
La Fiorentina prova a reagire ma non riesce a costruire azioni pericolose perché l’Inter è molto attenta a chiudere ogni spazio. Alla mezz’ora ci prova Arthur su punizione ma Sommer para senza particolari problemi. Al 32′ nuova chance per l’Inter con Thuram che si invola verso Terracciano ma al momento di battere a rete inciampa e l’azione sfuma. Poco dopo anche i nerazzurri che spingono da sinistra, palla arretrata per Frattesi che calcia dall’interno dell’area di rigore, respinge Terracciano, poi la difesa libera. Al 35′ viola vicini al pareggio, Faraoni crossa da destra, Bonaventura controlla e poi calcia con il destro, Sommer fa una gran parata alzando oltre la traversa. In pieno recupero, Faraoni rimette in mezzo un pallone per Nzola che calcia, ma viene murato in extremis da Bastoni.
La ripresa si apre con un fuori programma. Un ragazzo invade il campo, correndo verso il centro del campo per abbracciare il suo idolo Lautaro Martinez. Dopo qualche istante gli steward dello stadio lo accompagnano fuori. Nei primi minuti è sempre la Fiorentina a fare la partita cercando di disordinare il meccanismo difensivo dell’Inter, ma la squadra di Italiano fatica a trovare varchi e spesso si espone alle ripartenze nerazzurre. Al quarto d’ora triplo cambio per Inzaghi: entrano Arnautovic, Acerbi e Dumfries, escono Thuram, Bastoni e Darmian. Italiano inserisce Gonzalez per Ikoné.
Al 19′ annullato il gol del raddoppio al neo entrato Arnautovic per fuorigioco di Mkhitaryan. Al 24′ ancora Nzola ha la palla del pareggio, nuova conclusione in mezzo al traffico, conclusione contrastata e parata da Sommer. Al 31′ contatto tra Sommer e Nzola in area di rigore e Aureliano dopo aver rivisto l’episodio al Var concede il rigore e ammonisce l’estremo difensore svizzero. Dagli 11 metri Gonzalez spreca la ghiotta occasione facendosi parare facilmente il tiro da Sommer.
Dopo lo spavento Inzaghi risparmia i minuti finali a Lautaro e mette Sanchez, poco dopo toglie Pavard e dà spazio a Bisseck. Italiano inserisce Barak e Mandragora, escono Beltran e Duncan, successivamente spazio a Milenkovic per Parisi per sfruttare le qualità di colpitore di testa del serbo negli assalti finali. L’Inter però si difende con ordine e porta a casa una vittoria preziosa.
Simone Inzaghi ne ha parlato ai microfoni di DAZN: “Sì, perché il primo tempo dopo l’1-0 abbiamo avuto tante occasioni dove potevamo fare meglio. In un’occasione è stato bravo Terracciano, ma non posso dire niente a questi ragazzi. Abbiamo vinto 17 partite su 21, li applaudo e dobbiamo conitnuare così, tutte le partite sono difficili. Figuriamoci a Firenze contro la Fiorentina”.
Hai fatto i cambi pensando alla Juve?
“No, ho pensato solo alla Fiorentina. Si guarda al match più vicino, non si fanno classifiche fittizie. Venivamo da due finali, i ragazzi hanno dato tanto, adesso ho dato due giorni di riposo. È dal 13 luglio che spingiamo tanto, ma sapevamo che Firenze era una tappa importante per noi”.
Lautaro veniva incontro e Thuram partiva? Un giudizio su Asllani?
“È stato bravissimo Kristjan, ma non avevo alcun dubbio. L’avrei avuto se fosse stato disposto a restare ancora un anno. L’anno scorso era dietro Calhanoglu e Brozovic, non pensavo sarebbe rimasto. Ma lui è dentro al gruppo al 100%, sapevo che avrebbe fatto una grande gara. Poi ha tenuto 95′, era da tanto che non li faceva e questo dice che ragazzo è e come si allena”.
Sul contatto Bastoni-Ranieri?
“Non ho rivisto, non ho sentito Marelli. Gli episodi sono lì, fatti per giudicare e vedere. Hanno impiegato tanto tempo, poi indipendentemente dal rigore assegnato o no bisogna accettare cosa si decide dal Var. Poi c’è una persona in campo che ha arbitrato molto bene. Ma sono decisioni”.
Secondo tempo partita ragionata. Ora con la Juve è da fare la stessa gara o da aggredire?
“È una gara tra due squadre che stannoa vendo un cammino impressionante. La prepareremo nel migliore dei modi. Affrontiamo una squadra che sta facendo il nostro stesso percorso, la prepareremo come all’andata a Torino. Nel secondo tempo abbiamo sofferto, avevano appena alzato un trofeo”.
La diverte questo batti e ribatti con Allegri?
“Nessun fastidio, anzi non c’è stata maleducazione. Il mio unico pensiero era la Fiorentina, da martedì sarà la Juventus”.
È vero che vi siete vestiti di arancione per emulare Sinner e invertire le parole di Allegri?
“No (ride, ndr), la maglia arancione in trasferta la mettiamo spesso. Poi faccio i complimenti a Sinner, è un esempio per tutti i giovani che cominciano una professione sportiva”.