Pulisic-Okafor, il Milan supera la Lazio e rimane in testa alla classifica in attesa dell’Inter

Il Milan batte la Lazio per 2-0 nel match in calendario per la settima giornata della Serie A 2023-2024. A decidere la partita, i gol di Pulisic al 60′ e Okafor all’88’. Il Milan sale a 18 punti e conquista il primo posto solitario in classifica, in attesa della sfida tra Salernitana e Inter. La Lazio, al quarto k.o. nel torneo, rimane a quota 7.

E’ la Lazio a farsi viva per prima con Felipe Anderson, che al 13′ scappa in profondità e spara: palla sull’esterno della rete. In un match bloccato a centrocampo, gli spazi scarseggiano e le occasioni non si vedono. Il Milan si accende al 33′ quando si mette in moto Leao, che brucia Marusic e prova a sorprendere Provedel sul primo palo: il portiere biancoceleste è attento. Prima dell’intervallo, la chance più nitida del primo tempo. Musah suggerisce, Giroud calcia e Provedel si salva. La palla resta viva, Reijnders cerca il tap-in di tacco ma lambisce il palo della porta della Lazio.

L’equilibrio, nella ripresa, salta al 60′. Leao cambia marcia e trova spazio sulla fascia sinistra, il cross è un assist al bacio per Pulisic che da una decina di metri, al volo, fa centro: 1-0 per il Milan. La Lazio prova a reagire ma non arriva dalle parti di Maignan, che non deve compiere interventi di rilievo. Dall’altra parte, al 73′, Musah testa i riflessi di Provedel: il portiere della Lazio devia la conclusione. Poco dopo, l’estremo difensore deve ripetersi su Pulisic: botta al 77′, la Lazio si salva.

I padroni di casa continuano a spingere per chiudere i conti e trovano il 2-0 nel finale. Leao, sempre lui, scappa a sinistra all’88’ e mette al centro il pallone che Okafor deve solo spingere in rete: 2-0 Milan, game over.

Mister Stefano Pioli ha parlato a DAZN nel post partita di Milan-Lazio. Queste le sue dichiarazioni.

Un Milan cresciuto nel secondo tempo: “Onestamente l’avevamo preparata per cercare di palleggiare un pochino meno dentro il campo e di cercare di più la profondità con la coppia lontana dalla palla, mezz’ala-attaccante esterno. Qualche volta nel primo tempo l’abbiamo forzata un po’ troppo, ci siamo allungati e abbiamo preso qualche ripartenza. Sicuramente nel secondo tempo siamo stati più compatti, energici, con un livello di voglia superiore. Non è facile giocare ogni tre giorni, ma credo che abbiamo vinto una partita difficile con ampio merito”.

Cosa ha detto ad Adli quando è uscito? “Ho detto che era la prima partita che giocava a San Siro, un pochettino si è visto. Poteva essere un po’ più intraprendente, potevamo cercarlo di più ma devo rivedere bene se è stato lui a non trovare la posizione giusta o se qualche volta i compagni hanno ritardato certe soluzioni. Ma sta crescendo tanto ed è diventato un titolare del Milan, cioè uno dei 20 giocatori che possono giocare qualsiasi partita. Una crescita importante, ha lavorato tanto per arrivare fin qua e ora deve continuare a crescere”.

Su Musah e i suoi movimenti: “Secondo me con palla a Calabria sia Pulisic che Loftus lavoravano sempre corto, quindi chi riceveva palla era facilmente marcabile. Dovevamo allungare con uno dei due, abbiamo fatto meno nel primo tempo. Yunus ha più caratteristiche di inserimento, tanta gamba, tanta corsa: ha favorito Pulisic perché gli ha portato via il raddoppio. Yunus sta crescendo, lo vorrei un po’ più disciplinato senza palla per come vogliamo lavorare noi ma poi si possono concedere qualche disattenzione per tutta l’energia e la qualità che ha messo nella partita”.

Uscito Adli hai messo Reijnders davanti la difesa e non Musah: “Yunus può giocare lì al centro, ma credo che le sue caratteristiche siano quelle di una mezz’ala box-to-box. Tijji era un pochettino stanco e ha una grande gestione della palla. Abbiamo tante alternative a centrocampo, sarebbe un peccato se si fermasse Ruben. Un passo alla volta, domani mattina faremo valutazioni per tutti”.

Le condizioni di Loftus-Cheek: “Sì, qualcosa al pube/addominale, un po’ più alto verso gli addominali. È stato toccato un gruppo muscolare importante, speriamo bene. Ma di solito gli infortuni arrivano quando un giocatore sta molto bene e lui sta molto bene”.

Con Adli in campo il Milan deve essere consapevole di avere un playmaker di palleggio: “Noi siamo una squadra che vuole palleggiare di più. Secondo me come strategia nel primo tempo ci stava palleggiare di meno e cercare la profondità per come erano messi loro in campo,  non sempre l’abbiamo fatto con i tempi giusti. Nel secondo tempo abbiamo preso posizioni diverse e volevamo palleggiare di più, Yacine ha toccato di più palla ed è uno che con la palla ci sa fare”.

I dialoghi con i giocatori in campo: “A Kjaer ho detto che c’era stata una situazione sull’esterno in cui Calabria ha forzato l’uscita su Hysaj e Kjaer si è trovato ad affrontare Zaccagni aperto, per caratteristiche era meglio aspettare. Simon mi ha detto che invece era nella posizione giusta per fare quella scalata. Invece a Giroud ho fatto i complimenti, tutto a posto. I centravanti sono contenti quando segnano, lui non ha fatto gol e magari è meno felice. Voleva segnare per il suo compleanno. Chi titolare a Dortmund? Più dubbi ho e meglio è. È importante avere giocatori forti in panchina che possono entrare e dare una mano alla squadra nei momenti difficili. È una certezza che abbiamo, ho tanta fiducia anche in Jovic che deve solo lavorare tanto per trovare la miglior condizioni. Vedrò chi comincerà col Dortmund”.

Sul Dortmund: “Onestamente li ho visti in difficoltà contro il PSG, ma credo per merito del PSG. Ho visto le ultime in Bundes, è una squadra con grande intensità e qualità davanti con Reus, Malen, Brandt. È una squadra che unisce l’intensità del calcio tedesco alla qualità dei suoi calciatori offensivi, partita difficile sicuramente in un grande stadio. Ci prepareremo per contrapporci niente. Non sarà decisiva ma importante sì”.

Allegri le ha risposto: “Non ho detto che è matematico che vinca la Juventus, ma che le cose stan così. Chi non fa le coppe ha qualche vantaggio in più, poi non spero che vinca la Juve”.

Ora va a vedere l’Inter? “No (ride, ndr), non la guardo finché non ci giochiamo ancora al ritorno. Quello sicuro”.