L’influenza non va sottovalutata e vaccinare i bambini è fondamentale per evitare complicazioni. Intervista a Luigi Greco pediatra di famiglia.

vaccinare bambini

Non è un vaccino (solo) per anziani quello antinfluenzale.

Anche se spesso non ci si pensa, i bambini più piccoli e quelli che soffrono di malattie croniche sono candidati a questa protezione che per loro è molto importante.
“Il discorso è valido oltre che per i piccoli che soffrono di patologie a carico del cuore, dei polmoni, dei reni o di altri organi, per tutti i bimbi e in particolare per quelli di età compresa tra i 6mesi e i 6 anni – spiega Luigi Greco, pediatra di famiglia a Bergamo.

Per loro la protezione è fondamentale anche considerando che, tralasciando quanto stiamo vivendo con il virus Sars-CoV-2, il virus che causa l’influenza è quello che più facilmente è in grado di dare complicazioni. Anche se non si sa, nei bimbi più piccoli queste possono essere anche più frequenti di quelle riscontrate nella terza età”. Ovviamente, poi, preservando i piccoli si crea anche una sorta di “cortina di protezione” non solo per loro, ma anche per chi vive vicino. Proprio nell’età infantile si concentra infatti il maggior numero di soggetti che possono trasmettere il virus, tanto che il Ministero della salute ha inserito i bambini dai 6 mesi ai 6 anni tra le categorie a cui la vaccinazione è offerta. “C’è poi un ulteriore aspetto che non va sottovalutato, in un periodo di pandemia come quello che stiamo vivendo – segnala Greco. I bambini soprattutto se piccoli non portano le mascherine, che rappresentano invece un sistema di protezione per gli adulti, e quindi risultano particolarmente esposti nei confronti dei virus dell’influenza. Questo discorso è particolarmente importante anche perché i vaccini antinfluenzali per la prima età non hanno praticamente controindicazioni, a meno che non esista una specifica allergia, peraltro rarissima, nei confronti di componenti presenti nel vaccino”.

Così, mentre le previsioni parlano di una stagione influenzale significativa sul fronte della diffusione dei virus che provocano febbre mal di testa, problemi respiratori e tanti altri disturbi, occorre fare il punto sulle disponibilità di queste armi preventive per i bambini. Ed è il momento di attivarsi in questo senso, senza perdere altro tempo. “Detto che sul fronte dell’approvvigionamento per noi pediatri si inizia solo ora ad avere un sufficiente quantitativo di dosi, in generale esiste un vaccino a virus inattivato e frammentato (in pratica contiene solamente antigeni del virus, ma non il virus stesso), per i piccoli da 6 mesi a 2 anni, mentre per i più grandicelli c’è anche un vaccino, in formulazione spray nasale, che invece contiene il virus vivo attenuato – conclude Greco. Per questo secondo, quindi, non va prevista la somministrazione per i piccoli che hanno problemi del sistema immunitario, che hanno avuto crisi asmatiche gravi o che vivono con persone immunodepresse, ad esempio per un trattamento antitumorale. Il pediatra è comunque sempre in grado di indicare, caso per caso, la prevenzione più indicata.

L’influenza non va sottovalutata e la prevenzione con il vaccino è un’arma fondamentale per il benessere dei bimbi”.