Assistente Materna, le perplessità dell’Ordine degli Psicologi

Il Tavolo della Perinatalità dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia esprime grande
preoccupazione relativamente alla proposta di creazione della figura professionale dell’Assistente Materna, titolo conseguito in corsi non meglio identificati di 6/9 mesi.

La proposta presenta alcune criticità che qui di seguito andiamo ad elencare:
1. La figura preposta all’ assistenza al puerperio/ cure post natali e sostegno successivo
domiciliare è l’ostetrica, che forte di una formazione universitaria improntata alla
promozione della fisiologia sa riconoscerne tempestivamente la deviazione e la
comparsa di situazioni patologiche che possono richiedere l’intervento anche di altri
specialisti con cui collabora di norma all’ interno dei consultori e degli ospedali. La
competenza dell’ostetrica che si reca a domicilio delle neomamme interviene anche con i
padri, ove presenti, coinvolgendoli nella care del neonato, e questo le permette di
riconoscere tempestivamente eventuali situazioni di violenza domestica, fragilità
psico-sociale e attivare adeguatamente percorsi multiprofessionali ad integrazione del
suo contributo.
2. Il supporto descritto è unicamente rivolto alla madre, mentre dovrebbe essere rivolto
alla coppia genitoriale e alla famiglia, in quanto tutti coinvolti nel nuovo evento nascita.
3. La disponibilità telefonica e di contatto dovrebbe essere già garantita dai consultori, per
cui non è chiaro a chi questa nuova figura professionale dovrebbe fare riferimento, non
essendo inserita in una rete di professionisti preposti all’ assistenza in oggetto.
4. L’assistenza verrebbe garantita fino ai 6 mesi di età del neonato, quindi nella prima fase
di individuazione-separazione, periodo in cui spesso le mamme riprendono il lavoro tra
mille conflitti e sentimenti di colpa. In una fase così delicata del ciclo vitale, l’offerta di
sostegno cesserebbe.
5. Colpisce anche l’impegno economico destinato a questo progetto, a fronte della
mancanza di 20.000 ostetriche nel SSN, e del non rispetto del criterio di presenza di uno
psicologo ogni 20.000 abitanti per ogni consultorio.

I coordinatori del Tavolo
Silvia Valadè, Consigliera OPL
Valentino Ferro, Tesoriere OPL

I componenti del Tavolo
Andrea Benlodi, USSL Mantova
Alessandra Bramante, Società Marcé Italiana per la Salute Mentale Perinatale (WAIMH)
Daniela Calandrino, ASST Santi Carlo e Paolo
Loredana Cena, Università degli Studi di Brescia
Marcello Florita, precedente referente OPL per Progetto Perinatalità
Sara Micotti, Centro Benedetta D’Intino Onlus
Alessandra Sala, Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica indirizzo Età Evolutiva