Un ginecologo di 65 anni è stato ucciso per strada a Milano, in via Mauro Macchi, in zona Stazione Centrale, pare durante una rapina intorno alle 18 del 19 dicembre. L’uomo è stato trovato agonizzante per terra, con un profondo taglio alla gola.
Stefano Ansaldi, nato a Benevento e residente a Napoli dove esercitava la professione, stava passeggiando all’angolo fra via Scarlatti all’angolo con via Mauro Macchi, sotto un’impalcatura di un palazzo coperta da teli di plastica.
Qui è stato aggredito: è stramazzato per terra, in una pozza di sangue, con una profonda ferita alla gola. Un coltello è stato rinvenuto sul posto. E’ morto rapidamente prima dell’arrivo dei sanitari dell’ambulanza. L’allarme al 118 è stato dato da alcuni passanti. Subito sono iniziate le ricerche di due stranieri, gli stessi che a poche centinaia di metri hanno rapinato un anziano scappando poi a piedi.
“Come si può morire così ? Un grande uomo, un grande professionista, il migliore”: inizia con queste parole il post su Facebook della cantante Nancy Coppola in omaggio a Stefano Ansaldi, il ginecologo napoletano ucciso sabato a Milano durante un tentativo di rapina. Parole a cui fanno eco quelle di tante pazienti del medico che aveva lo studio in Piazza Cavour a Napoli.
“L’unico – ha scritto la cantante che ha partecipato all’Isola dei Famosi – che mi ha saputa curare quando dopo l’isola non riuscivo a restare incinta. Quando poi è nata Giulia l’ho abbracciato piangendo perché grazie a lui avevo avuto la mia bimba. Un uomo che ha fatto tanto per tante mamme e penso che come me tante di voi lo state piangendo. Io non ci posso pensare… Sto male”.
“Spero che vi sarà fatta giustizia” ha aggiunto.
“Grazie dottore da parte di tutte noi. Non meritavi una morte cosi atroce!”, “Ho il cuore in mille pezzi anch’io come tante mamme nn è stato facile avere la mia bambina” sono solo alcuni dei commenti alla notizia della sua morte. (ANSA).
La rapina finita male è solo una delle ipotesi a cui lavorano i carabinieri impegnati a risolvere l’omicidio di Stefano Ansaldi, il ginecologo di 65 anni ucciso ieri pomeriggio, 19 dicembre, a Milano. La sensazione degli investigatori è che l’uomo, residente a Napoli, sia venuto in città per un appuntamento ben preciso e che l’omicidio sia scaturito da una lite con persone che conosceva. Se non direttamente, comunque legate a qualche tipo di affare.
Sono diversi gli elementi che portano a questo scenario, a partire dal presunto saluto pre-natalizio alla sorella, che vive a Milano. La donna infatti era in procinto di andare in Campania prima delle restrizioni sugli spostamenti per Covid, quindi verrebbe meno il motivo familiare della trasferta milanese.
Inoltre il medico aveva effetti personali, come una ventiquattr’ore di cuoio chiaro, l’orologio e il portafogli.
A questo si aggiunge il comportamento dei presunti assassini, che dopo l’omicidio si sono cambiati gli abiti per confondere ulteriormente le ricerche degli investigatori, farebbe pensare a qualcuno che aveva un piano o almeno l’idea di qualche motivo per cui fuggire. I carabinieri mantengono il riserbo evitando di sbilanciarsi ma sembra abbiano un’idea chiara di cosa potrebbe essere accaduto ieri pomeriggio in via Macchi. (ANSA).