Taxi, Unione Artigiani: non ci è piaciuto il metodo del Governo, servono correttivi

L’anno scorso viaggiavamo uniti dalla preoccupazione che l’allora governo Draghi aveva portato nelle nostre case, tra le nostre famiglie; non ci aspettavamo che una parte della politica oggi al Governo, che al tempo ci aveva supportato, ci facesse ripiombare nuovamente e così velocemente in una situazione complicata.

La delusione per il metodo usato, che non ci ha coinvolto se non praticamente a giochi fatti o attraverso ripetute indiscrezioni di stampa, si unisce al forte senso di preoccupazione derivante dai possibili scenari, che visto il testo presentato dal Governo, potrebbero realizzarsi nel prossimo futuro.

Le scriventi associazioni di categoria, pur riconoscendo un’apertura Governativa alle loro istanze proposte in sede di commissione che peraltro hanno già portato allo stralcio del paventato cumulo delle licenze, ribadiscono contrarietà su alcuni passaggi del documento uscito sulla Gazzetta Ufficiale e utilizzeranno, come già hanno fatto e continuano a fare, tutti i mezzi a disposizione affinché in fase di conversione in legge vengano apportate le modifiche necessarie a far si che i concetti li espressi comprendano anche le restanti istanze proposte e rimaste fino ad ora inascoltate, in modo che si possa continuare a garantire la sostenibilità degli operatori del settore, auspicando che nel prossimo futuro non si debba continuare a lavorare nell’incertezza del domani.

Per questo sosteniamo che l’aumento strutturale del contingente numerico non supportato dai dati reali e dalla programmazione di settore possa portare ad una inflazione dello stesso, con la conseguente perdita di valore delle concessioni da un lato, e la riduzione drastica della profittabilità dall’altro, che rischia di diventare precarizzazione svalorizzando il settore a danno dell’utenza, quando e se la situazione evidenziata in maniera anche fin troppo marcata se non addirittura sospetta da parte della stampa, torni alla normalità!

Gli strumenti per affrontare le emergenze se le si vuole affrontare, ci sono da sempre e Milano lo ha dimostrato durante l’Expo del 2015, quando milioni di visitatori da tutto il mondo sono passati per il nostro paese senza particolari problemi.

Inoltre l’anticostituzionale ingerenza verso i Comuni, che si vedono espropriati dell’autonomia decisionale in fatto di incremento numerico attraverso turnazioni integrative, non ci vede per nulla sereni; riteniamo infatti che tale prerogativa sia e debba continuare a essere in capo ai singoli Comuni, perché sono proprio loro gli unici deputati ad analizzare e comprendere le differenze sostanziali che caratterizzano i vari territori, e quindi le strategie migliori da mettere in campo a tutela dell’utenza.

Se la volontà del governo è quella di migliorare ulteriormente il servizio taxi a favore di quest’ultima, riteniamo che la strada intrapresa non sia la più idonea da percorrere; vigileremo quindi il proseguo dell’iter legislativo affinché il tutto possa essere ricondotto ad un correttivo accettabile, in caso contrario pur consapevoli che questa volta potremmo non avere supporto politico, saremo costretti ad intraprendere tutte le azioni legalmente consentite e previste, anche se estreme a difesa del nostro lavoro!

CLAAI – UNIONE ARTIGIANI