L’Università Statale di Milano viene richiamata dall’Ordine dei giornalisti: cerca un addetto stampa non iscritto all’Ordine come legge impone

da Massimo Chisari riceviamo e pubblichiamo

Gentile direttore,
sono a scrivere la seguente lettera – in qualità di collega giornalista – con l’obiettivo di sottoporre alla sua attenzione la non conformità di un bando pubblico emesso dall’Università degli Studi di Milano, in quanto contravviene alla L.150/2000 che, all’articolo 9, impone che il personale di un ufficio stampa debba essere iscritto all’Albo dei giornalisti.
Come spesso succede, le PA contravvengono alla norma, chissà poi con quale interesse.

E in tal senso sono convinto che la dignità del lavoro giornalistico e di un Ordine parta proprio dal rispetto delle norme.

Non è la prima volta che una PA pubblica un bando in difformità alla L.150: è già successo, ad esempio, per la Provincia di Monza e Brianza.

Il bando è stato segnalato dall’Ordine anche mediante un loro articolo (https://www.odg.it/concorso-per-uffici-stampa-lordine-lombardo-richiamala-
provincia-di-monza-e-brianza/47167), nonché per mezzo stampa mediante un mio articolo:
https://www.mbnews.it/2022/09/ordine-dei-giornalisti-lombardia-provincia-monza-conncorsipubblici-
addetto-stampa-ricorso/

Insomma, in molti bandi le PA cercano una risorsa che svolga attività giornalistiche, ma senza mettere nei requisiti l’appartenenza all’Ordine, così come la legge impone.

Senza fare illazioni, anche se spesso accade proprio così, questo approccio consente ad una PA di inserire una risorsa interna (non giornalista) con l’obiettivo di regolarizzare la sua posizione tramite un tempo indeterminato. Il tutto a svantaggio della professione giornalistica, che oltre ad essere precaria, non è nemmeno tutelata sotto questo profilo.

Fatte le premesse, per trasparenza inoltro quanto ho scritto all’Ordine dei Giornalisti, assieme alla Sua risposta:

Gentile presidente, gentilissima direzione dell’Odg,
Sono a mandare la seguente al finire di richiedere un vostro solerte intervento su un concorso pubblico – l’ennesimo indetto da una PA che non rispetta la legge -emanato dall’Università Statale di Milano.

Bando Università in difformita L.150

IN MODO PARTICOLARE:
Il bando proposto dall’Università degli Studi di Milano, intitolato “DIREZIONE
COMUNICAZIONE ED EVENTI ISTITUZIONALI – UFFICIO STAMPA” tra le varie mansioni
richiede:
• Produrre contenuti video e fotografici a corredo dei comunicati stampa, delle notizie del magazine “LaStataleNews” e degli account social istituzionali centrali d’Ateneo: video pillole, interviste video brevi a rappresentanti della governance, teaser di lancio di eventi e iniziative legati al mondo della ricerca, video e foto per campagne di comunicazione di servizi e opportunità per l’intera comunità universitaria.

È da sottolineare come, per la L.150/2000, art. 9 comma 2 l’attività da ufficio stampa e ogni attività afferente al giornalismo, tra cui le interviste, debbano essere svolte da un giornalista iscritto all’albo.

Ebbene, tra i requisiti d’ammissione del bando non figura quello d’iscrizione all’Ordine dei
giornalisti.

Trovo francamente lesivo, sia per i tanti colleghi giornalisti sia per l’Ordine stesso, il fatto che una PA come l’Università si permetta di cercare una figura – probabilmente già interna (non voglio fare illazioni, ma spesso accade così) – senza però rispettare quella che è la legge. La dignità del lavoro e di un Ordine parte dal rispetto delle norme.
Mi auguro possiate quindi pronunciarvi ed intervenire in modo tempestivo così da bloccare il concorso.

Mi permetto inoltre di comunicare come un fatto simile sia già accaduto per la Provincia di Monza.

L’Odg di Milano è intervenuto mediante segnalazione e denuncia per mezzo stampa, seguita anche da un mio personale articolo su MBNews
(https://www.mbnews.it/2022/09/ordine-dei-giornalisti-lombardia-provincia-monza-conncorsipubblici-
addetto-stampa-ricorso/).

La Provincia ha tuttavia ritenuto di essere in ragione, nonostante l’intervento di un avvocato dell’Ordine, ed è andata avanti. Non credo che la denuncia e quindi il proseguo di un’azione legale debbano essere a carico del cittadino/giornalista che denuncia il fatto: credo piuttosto che l’Ordine dovrebbe far rispettare la Legge nell’interesse dei suoi iscritti.
Detto questo il concorso in Provincia, fortunatamente è stato vinto da un giornalista, che ha scalzato la risorsa interna (non giornalista) per la quale il bando era stato fatto.

Mi auguro che il bando dell’Università possa essere ritirato e/o modificato grazie all’intervento dell’Ordine, anche a mezzo stampa. È fondamentale intervenire e bloccare accadimenti degenere!

RISPOSTA DELL’ODG:
Gentile dottor Chisari, con riferimento alla sua mail la informo che l’Ordine dei giornalisti ha
provveduto ad inviare una lettera all’Università degli Studi di Milano, richiamando l’obbligo di applicazione della Legge 150/2000.

Nota Consiglio Nazionale ODG 4329_2023