Mutui, Spadafora (Confapi): aumento indiscriminato dei tassi di interesse dalla BCE, nella direzione opposta a quanto chiedono famiglie e imprese

Non mi sorprende che i finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione siano notevolmente calati nel 2022 in Lombardia come nel resto d’Italia. La cosa che preoccupa di più è che se soffre la regione “motore” del Paese, di certo le cose vanno peggio altrove. E, purtroppo, non andranno meglio nel 2023, visto l’aumento a dir poco esagerato dei tassi d’interesse. 

Nelle ultime ore la BCE ha varato l’ennesimo aumento dei tassi, pari a un altro +0,25%. A quanto siamo arrivati? Alla bellezza del 4%. Se pensiamo che circa nove mesi fa erano allo 0,25%…
Se ci mettiamo, poi, che l’inflazione è all’8% circa e che gli interessi che un anno fa erano a circa l’1% oggi sono al 6%, c’è da chiedersi chi possa permettersi di accendere un mutuo.
La maggior parte delle persone no, a meno che non vogliano sobbarcarsi quote interessi davvero esose. Oggi compra essenzialmente solo chi ha ampia liquidità nel conto corrente. È vero che gli italiani sono tra i più bravi risparmiatori del mondo, ma forse si sta esagerando, soprattutto se pensiamo ai tanti giovani che non riescono a trovare una prima casa degna di questo nome.
Il Governo italiano sta senz’altro facendo un buon lavoro, ma quando le decisioni arrivano dall’alto diventa tutto più difficile: sia per i cittadini ma anche per gli imprenditori. Se non aiutiamo il settore produttivo – invece di incalzarlo incessantemente – le imprese non possono investire, i posti di lavoro non possono aumentare e i lavoratori non arrivano a guadagnare di più.
Così Nicola Spadafora, presidente Confapi Milano.