Il medico del lavoro, quanto costa a Milano?

Sorveglianza Sanitaria Milano Visite Mediche - Dott. Bastianello

Negli ultimi anni, la medicina del lavoro ha assunto un ruolo fondamentale all’interno delle aziende, al fine di garantire la salute e la sicurezza dei dipendenti all’interno dell’ambiente di lavoro.

Il datore di lavoro di un’azienda è obbligato dalla legge italiana a rispettare le norme, le quali implicano salute e sicurezza sui luoghi di lavori; in caso contrario, il proprietario può essere sanzionato duramente dal nuovo testo sulla sicurezza imposto dal recente Jobs Act.

Dunque, rendere un posto di lavoro sano e privo di pericoli è materia della medicina del lavoro, ma quanto viene a costare in termini di servizio e di tempo a un datore di lavoro?
Vediamo di fare un riepilogo delle informazioni più importanti tratte dal sito del Medico del Lavoro di Milano, dott. Bastianello.

Prima di tutto, è bene specificare che, oltre al datore di lavoro, esistono altre figure all’interno dell’azienda preposte a valutare, far rispettare e controllare le norme sulla sicurezza. Queste figure sono:

Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP);
• Il medico del lavoro;

• Il rappresentante dei lavoratori.

Queste figure collaborano per eliminare, o ridurre il più possibile al minimo, i rischi e i pericoli per un lavoratore, partecipando a:
• Informare e formare i lavoratori sulla sicurezza e sui loro obblighi;
• Controllare la salute dei lavoratori;
• Mettere in atto, ove necessario, le procedure di emergenza: ad esempio manovre di primo soccorso, protocolli antincendio od evacuazione del personale;
• Mantenere o progettare ambienti di lavoro adeguati alle norme sulla sicurezza.

Il medico del lavoro: la spesa da sostenere per la nomina da parte dei medici del lavoro e per il suo ruolo all’interno di una azienda.

Il Decreto Legislativo 81/2008 chiarisce che la nomina di un medico del lavoro avviene solo quando i lavoratori di un’azienda sono sottoposti a rischi durante l’attività lavorativa.

Nonostante si possa pensare che esistano tanti lavori che non comprendano rischi connessi, la legge italiana stabilisce che alcuni fattori di rischio richiedano l’intervento obbligatorio del medico competente, quali:

• Trasporto manuale di carichi;
• Lavoro ripetitivo con gli arti superiori;
• Attività da ufficio che comprendono videoterminali per almeno 20 ore settimanali;
• Esposizione ad agenti fisici, come: rumori forti o costanti, ultrasuoni, vibrazioni da oggetti meccanici, radiazioni dannose, fonti elettromagnetiche, ecc.;
• Esposizione e contatto ad agenti potenzialmente cancerogeni, come: prodotti chimici o mutageni, materiali d’amianto, polveri cancerogene o di legno duro, ecc.;
• Lavorare in presenza di piombo;
• Esposizione o contatto con agenti biologici;
• Orari di lavoro notturni;
• Attività lavorative in alta quota;
• Esposizione a sostante che creano dipendenza;
• Stress riconducibile alla tipologia di lavoro;
• Creazione di un microclima all’interno del luogo di lavoro;
• Presenza di polvere durante l’attività lavorativa;
• Postura sempre eretta durante l’orario lavorativo;
• Postura sempre seduta durante l’orario lavorativo;
• Posizioni non fisiologiche durante l’orario lavorativo.

Una volta scelto il medico competente, il lavoro iniziale che il professionista svolgerà sarà quello di preventivare i costi per il datore di lavoro e, per farlo, dovrà valutare le seguenti informazioni:
– il DVR, ovvero il documento di valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute nel luogo lavorativo;
– il tipo di lavoro svolto da ciascun lavoratore e la loro mansione;
– il numero dei lavoratori dipendenti dell’azienda.

Per un datore di lavoro, il preventivo del medico competente può presentare sia dei costi fissi, sia dei costi variabili.

I costi fissi riguardano le competenze di legge, ovvero la nomina del medico, i controlli annuali sul luogo di lavoro per garantire la sicurezza, gli accertamenti sanitari periodici per i lavoratori e tutte quelle attività a cui il professionista dovrà partecipare (interfacciarsi con l’organismo di vigilanza, aiutare alla stesura del documento di valutazione dei rischi, riunioni cicliche con organi di competenza, ecc.).

Per quanto riguarda i costi variabili, il datore di lavoro dovrà fare i conti con il numero dei dipendenti e dei rischi che sono stati valutati nella sua azienda: più sarà alto il numero dei rischi e dei dipendenti, più il proprietario dovrà spendere per rispettare le norme di sicurezza e salute sul luogo del lavoro.
Quest’ultima affermazione si riferisce al fatto che ogni mansione lavorativa prevede determinati esami clinici, in base ai fattori di rischio coinvolti durante le attività lavorative, i quali possono aumentare la spesa economica aziendale.

Naturalmente, esistono delle linee guida per la creazione del piano sanitario da parte del medico competente. In base alle situazioni, però, il medico potrà aggiungere esami del sangue o esami strumentali più approfonditi per i dipendenti e, nei casi dove i fattori di rischio sono molteplici, potrà addirittura anticipare le visite e gli accertamenti annuali.

In linea generale, anche se non si può determinare con certezza la spesa finale senza consultare un medico competente in medicina del lavoro, è possibile stimare che una piccola azienda, avente dieci dipendenti al suo interno, possa spendere fra i 500 e i 600 euro annuali per rispettare le norme sulla sicurezza e la salute dei dipendenti sul luogo di lavoro.
I servizi base calcolati sono:

• nomina del medico competente;
• sopralluoghi annuali di quest’ultimo sul luogo di lavoro;
• servizio o piano sanitario, che egli dovrà svolgere annualmente;
• collaborazione alla stesura del DVR;
• visite annuali ai dipendenti, le quali comprendono:
– Elettrocardiogramma (ECG);
– A.U.D.I.T.- C (Alcohol Use Disorders Identification Test);
– esame della vista;
– esame dell’udito;