Lavoro; Palombella (Uilm): “Da futuro Governo ci aspettiamo interventi urgenti per lavoratori. Nessun pregiudizio ma valuteremo il merito delle misure”.

In questi mesi abbiamo assistito a uno spettacolo indecoroso della politica e a una brutta campagna elettorale, nella quale il lavoro e il futuro produttivo del nostro Paese sono stati i grandi assenti. Con il nostro Congresso nazionale vogliamo riportare al centro dell’agenda del futuro Governo il lavoro e la prospettiva industriale. Chiediamo serie politiche nazionali che garantiscano tutti gli strumenti necessari per affrontare al meglio la sfida della transizione ecologica e l’attuale emergenza causata dal caro energia. Occorrono misure straordinarie e strutturali, occorre superare la logica dei bonus che finora ci è costata oltre cento miliardi di euro, per ridare potere d’acquisto ai lavoratori, fiducia nel futuro e per rilanciare l’economia evitando la recessione. La nostra linea nei confronti dei Governi non cambia: sarà sempre all’insegna della coerenza e affronteremo i problemi valutando il merito, con un’impostazione non ideologica e senza pregiudiziali. Non faremo sconti a nessuno”. Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, in occasione del Congresso nazionale Uilm che si svolgerà presso l’Ergife Palace Hotel dal 4 al 6 ottobre.

“La prima misura eccezionale che chiediamo al futuro Governo – spiega il leader Uilm – è una forte riduzione delle tasse dei lavoratori dipendenti, su cui grava, insieme ai pensionati, la maggior parte del carico fiscale del Paese. La seconda riguarda il superamento della Legge Fornero, con l’ampliamento del numero dei lavoratori che svolgono attività usuranti per garantire un’uscita anticipata senza alcuna perdita economica. Quindi rinnoviamo la proposta di Cgil Cisl e Uil che prevede un accesso graduale alla pensione a partire dai 62 anni di età o con 41 anni di contributi versati”.  

“L’Italia è l’unico Stato europeo in cui i salari sono diminuiti negli ultimi trenta anni – sottolinea Palombella – un lavoratore su quattro guadagna meno di 780 euro al mese e registriamo il record storico di precari. La direttiva europea sul salario minimo è insufficiente, bisogna estendere a tutti i lavoratori non coperti i contratti nazionali firmati da Cgil Cisl Uil e cancellare le decine di contratti pirata che favoriscono il lavoro povero, che spesso mette a rischio anche la salute dei lavoratori. Dall’Ue ci aspettiamo, invece, regole chiare per contrastare la concorrenza sleale tra gli Stati membri evitando delocalizzazioni selvagge e dannose come Wartsila”.

“Oggi al Ministero dello Sviluppo economico sono aperti 50 tavoli e 70mila sono i lavoratori coinvolti dalle crisi aziendali – continua – Non ci risulta che gli altri cento tavoli aperti prima della pandemia siano stati risolti positivamente. Questo è il risultato dell’assenza annosa di una vera politica industriale, che ha causato la perdita di importanti realtà della nostra industria manifatturiera, del controllo della filiera produttiva e di migliaia di posti di lavoro. Ci auguriamo che ci sia un cambio di passo”.

“In vista della transizione ecologica nel settore dell’automotive – prosegue – ritengo che i tempi siano maturi per riconsiderare la scelta che Fiat fece nel 2012 di uscire da Confindustria dando vita a un Contratto Specifico. Sarebbe auspicabile avviare il percorso per il rientro nel Contratto nazionale Federmeccanica-Assistal garantendo la validità del Contratto specifico di Stellantis in tutte le sue parti. Per vincere la sfida epocale della transizione ecologica occorre uno sforzo comune senza precedenti a difesa dei siti produttivi e per la salvaguardia di tutti i posti di lavoro, dalla componentistica all’indotto. Nel frattempo, il 10 ottobre a Roma, presenteremo la piattaforma di rinnovo del CCSL e tra i punti principali ci sarà il recupero del potere d’acquisto dei lavoratori”.

“Ci attendono grandi sfide complicate dall’alta inflazione e dalla grave crisi energetica – conclude – Non possiamo stare fermi né lasciare soli i lavoratori, non possiamo rassegnarci di fronte alle difficoltà che stanno vivendo le famiglie. Avvieremo da subito una fase di assemblee in tutti luoghi di lavoro per prepararci, se non arriveranno le giuste risposte, a mettere in campo le iniziative che si renderanno necessarie”.