L’Olimpia debella la resistenza della Dinamo assicurandosi Gara 2, 80-75, dopo una battaglia. Ha inseguito per tutto il primo tempo, ha superato a metà partita, ha tentato l’allungo, l’ha anche prodotto nel quarto periodo quando ha costruito dieci punti di margine. Ma Sassari ha tenuto, ha risposto, ha sfruttato il momento in cui ha segnato tanto da tre. Nel finale, nonostante qualche errore dalla lunetta, l’Olimpia ha fatto quello che serviva per vincere la partita. Questa volta non ha tirato bene come in Gara 1, non è stata spietata, le è mancata un po’ di continuità anche in difesa, ma ha saputo raggranellare quello che era necessario per strappare la vittoria. Enorme la prestazione di Gigi Datome, oltre i 19 punti, soprattutto per come si è caricato la squadra sulle spalle nel momento più difficile nel primo tempo e nel quarto conclusivo quando ha determinato lo strappo. L’Olimpia aveva perso cinque palloni nel solo primo quarto, ma poi ne ha persi cinque in tutto il resto della partita. Adesso conduce 2-0 nella serie al meglio delle cinque, con Gara 3 in programma giovedì a Sassari.
IL PRIMO QUARTO – Sassari è molto più efficace in attacco in avvio di gara. Bendzius trova subito due triple, una allo scadere dei 24 secondi da rimessa. L’Olimpia cerca di alzare i ritmi in attacco, costruisce anche buoni tiri, ma le percentuali stavolta non la assistono. Quattro triple aperte consecutive sono respinte dal ferro. Dopo il 5-3 iniziale, la Dinamo fa 9-0 e scappa sul 12-5 forzando il primo time-out di Coach Messina. Al ritorno in campo, l’Olimpia segna due volte di fila dalla media, con Baron e Voigtmann, ma non riesce a dare continuità al suo gioco offensivo, macchiato da cinque palle perse. Sono quelle che permettono a Sassari di tornare a più otto e di chiudere il quarto avanti 19-13.
IL SECONDO QUARTO – Una tripla di Datome restituisce un po’ di energia a Milano, ma Robinson due volte perfora la difesa in penetrazione e il divario non diminuisce. La Dinamo costruisce anche nove punti di vantaggio, poi Datome con altri sei punti consecutivi guida la rimonta. Segna due volte Hines, così l’Olimpia torna a meno uno. Diop dalla lunetta ferma il parziale, Melli con una palla rubata va a schiacciare ancora il meno uno. Dopo il time-out di Coach Bucchi, l’Olimpia prima pareggia con Napier e poi sorpassa con una tripla di Baron. Sassari risponde con il gioco interno di Stephens. Nel momento migliore del secondo periodo, l’Olimpia potrebbe allungare, ma lascia sul tabellone quattro tiri liberi consecutivi. Va avanti di tre, ma viene subito risucchiata da Bendzius e poi Dowe. L’ultima zampata è una tripla di Voigtmann che manda Milano all’intervallo avanti 39-38.
IL TERZO QUARTO – L’Olimpia prova subito a mettere le mani sulla partita, eseguendo con precisione. Riesce a prendere quattro punti di vantaggio, ma un paio di errori banali permettono a Sassari di rimanere aggrappata. Dopo quattro minuti a contatto, con due tri liberi di Robinson torna avanti. Milano risponde con la seconda tripla di Voigtmann e poi un jumper dalla media di Shields che le restituisce ancora quattro lunghezze di margine. Non dura niente: dal time-out di Bucchi, Sassari esce riavvicinandosi subito a meno uno. Shields segna un lungo jumper da due punti, Datome un fade-away dopo il gancetto di Hines che vale il momentaneo più sei. Sassari segna ancora due volte, torna a meno due prima che due tiri liberi di Datome chiudano il periodo sul 60-56 Olimpia.
IL QUARTO QUARTO – Kevin Pangos arma la mano di Datome che dall’angolo firma il più sette. Sassari risponde con Bendzius in avvicinamento a canestro, poi su una palla rubata Shields in contropiede ripristina i sette di vantaggio per Milano con time-out immediato di Coach Bucchi. Dopo un antisportivo sanzionato a Datome, Sassari torna ad avvicinarsi. L’Olimpia con tanta energia riparte, con una tripla di Datome poi Shields che firma il più dieci. Due volte la Dinamo segna da tre, prima cn Kruslinpoi con Trejer, ma l’Olimpia tampona il momento difensivo complesso perché Napier replica con due tiri liberi e poi un’entrata al ferro. Ma arriva anche la terza tripla praticamente consecutiva, di Jones, che ricuce a meno cinque, poi diventano quattro con un’entrata di Dowe. Su un fallo in attacco di Napier, a 46 secondi dalla fine, Dowe mette anche i due tiri liberi del meno due. A meno 27 secondi, Napier in una serata di squadra terribile dalla lunetta, sbaglia i due tiri liberi. L’Olimpia però controlla il rimbalzo. A 14 secondi dalla sirena, Napier va a prendersi il fallo che lo riporta sulla linea. Questa volta fa 2/2 a scava quattro punti per l’Olimpia. Bendzius fa 1/2 dalla linea. A 11 secondi dal termine, Billy Baron centra i suoi tiri liberi e l’Olimpia chiude 80-75.
Così Coach Ettore Messina ha commentato Gara 2 della semifinale dei playoff: “E’ stata una vittoria molto importante naturalmente, siamo partiti sbagliando qualche tiro aperto, questo ci ha innervositi e abbiamo finito per commettere altri errori, anche in difesa. Poi piano piano ci siamo sbloccati. Avevo detto alla squadra che l’anno scorso, contro Sassari, che era buona ma non così forte e in salute come adesso, avevamo spaccato Gara 1 nel terzo quarto e Gara 2 era stata equilibrata ancora nel quarto periodo. Le partite sono così, vanno vinte, qualche volta tiri molto bene e la spacchi, qualche volta non succede e allora devi trovare altri modi per vincere, prendendo un rimbalzo, mettendo due tiri liberi”.
Sulla prova di Gigi Datome: “Soprattutto ci ha fatto passare la paura. Nel momento in cui il loro vantaggio si stava stabilizzando sui sette-otto punti e se fosse continuata così sarebbe stata più complicata, lui ha segnato i canestri importanti. L’ho detto anche in spogliatoio”.
Sulla panchina dell’Olimpia: “Oggi non l’ho utilizzata tanto. Abbiamo una panchina lunga perché facciamo l’EuroLeague ovviamente e servono tante risorse. Ma Sassari usa anche lei dieci uomini, ha tante frecce al proprio arco e generalmente ha qualcosa da tutti i giocatori. Ma quando la partita diventa difficile, e oggi lo è stata, ogni allenatore istintivamente tende a usare solo i giocatori che pensa gli possano dare una chance migliore di vincere la partita. Mi dispiace perché ad esempio Stefano Tonut aveva giocato bene Gara 1 e avrebbe meritato di giocare di più anche stasera”.
Su cosa servirà in Gara 3: “Nel basket c’è una linea sottile tra avere pazienza, cioè non pretendere di fare troppo all’inizio del possesso, ed essere comunque aggressivi. Le grandi squadre, i grandi giocatori ci riescono, noi spesso ci riusciamo oggi non sempre. C’era come la sensazione che avvertissimo la necessità di rompere subito la partita. Invece loro erano pronti, aggressivi, era chiaro che avrebbero giocato meglio rispetto a Gara 1”.