Il Genoa espugna un San Siro deserto, Milan non pervenuto, si salva solo Ibrahimovic.

Genoa's players celebrate after won 1-2 the Italian serie A soccer match Ac Milan vs Genoa at Giuseppe Meazza stadium, in Milan, 08 March 2020. ANSA / MATTEO BAZZI

La gioia del Genoa, corsaro 2-1 in casa del Milan, è immensa ma sopraffatta da un contegno dignitoso. I baci al gol (7′) di Pandev lasciano spazio al “batti cinque” per il raddoppio di Cassata (41′) ma diventano abbracci e foto di gruppo al triplice fischio. Il minimo indispensabile delle celebrazioni, in barba alle raccomandazioni per evitare il contagio del Coronavirus.

Non ci sono tifosi sotto ai quali festeggiare un successo importante in chiave salvezza – raggiunto il Lecce a quota 25 – ma Perin e compagni – su indicazione di Nicola – improvvisano un applauso virtuale verso chi non c’è. La rete di Ibrahimovic (77′) è illusione di rimonta e l’Europa scivola più lontana. Molti sono i meriti del Genoa, compatto con 5 dietro e aggressivo in mezzo, ma il Milan paga una scarsa mira, le difficoltà in difesa di Hernandez (dal suo lato nascono i gol) e la giornata no di Rebic. I rossoneri tirano 22 volte verso Perin che fa solo tre parate, due decisive su Ibra e Calhanoglu sull’1-0.

“Giocare senza pubblico non è calcio ma valeva per noi e valeva per il Genoa”. Lo dice l’allenatore del Milan, Stefano Pioli, commentando la sconfitta contro il Genoa, in un San Siro deserto. “Le porte chiuse – aggiunge Pioli – e il caos societario non devono essere alibi”.