Olimpia, vittoria contro Trento

L’Olimpia riemerge da un primo quarto enorme di Trento, ritrovando la sua difesa nel periodo conclusivo in cui ha tenuto Trento a 14 punti capovolgendo la gara e vincendo una partita a punteggio alto, 91-86.

Nel momento del bisogno ha trovato i canestri e le giocate dei suoi uomini di punti, prima Melli, poi Mirotic, infine Hall. Prima però per restare aggrappata alla gara erano stati fondamentali anche gli uomini del secondo quintetto, con una fiammata di Bortolani nel primo tempo e una partita enorme giocata da Kyle Hines.

IL PRIMO TEMPO – L’Olimpia parte molto passiva in difesa, sia nel rientrare e proteggere la transizione avversaria, sia a difesa schierata dove concede troppi tiri aperti da tre. Baldwin e Mooney combinando per 11 punti in quattro minuti e Trento scappa via 18-10 obbligando Coach Messina al time-out. Ma il deficit si amplifica perché Trento crivella il canestro dall’arco (sei triple nel primo periodo), riesce a correre e l’Olimpia è molto imprecisa al tiro. Kyle Hines al suo ingresso fabbrica un gioco da tre punti, ma alla fine del primo periodo è 33-20 Trento. L’Olimpia parte con un po’ di spinta in più nel secondo periodo. Hines segna sia dalla media che a rimbalzo, in mezzo c’è un contropiede generato da Hall e concluso da Ricci. Il momento favorevole è attutito da un gioco da tre punti completato da Biligha. Poi su una penetrazione di Bortolani il divario scende a otto punti e tocca a Coach Galbiati spendere il suo time-out. L’Olimpia arriva a meno cinque su una tripla di Bortolani. Ma Trento risponde subito, con una tripla di Alviti, poi un’altra da distanza siderale di Baldwin e il deficit ricucito due volte a meno sei ritorna di 11 punti. L’ultimo canestro lo segna Melli (13 punti nel primo tempo) e chiude il tempo sul 52-44 Trento.

IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia usa più l’attacco della difesa per rientrare. Shabazz Napier attacca l’area e segna sei punti veloci, Hall ne segna otto in quattro minuti inclusa la tripla che riduce il margine a un punto. Dopo il time-out di Galbiati, Napier ruba palla e offre a Tonut il lay-up del sorpasso. Ma è una situazione momentanea, perché Trento riparte con le triple di Alviti e Forray. A quel punto riprende il controllo delle operazioni, mentre l’Olimpia continua a soffrire in difesa. Torna a meno uno con un jumper di Mirotic, poi a meno due su una penetrazione di Shields punita però da un contropiede immediato da canestro subito trasformato da Forray. Alla fine del terzo quarto è 73-69 Trento. L’Olimpia ripristina la parità con due triple, la prima di Melli, la seconda di Mirotic a quota 75. Poi una penetrazione di Shields le consegna il vantaggio. Qui Mirotic prende il quarto fallo di Alviti, centra i due tiri liberi, stoppa proprio Alviti e crea un assist che Hines concretizza per il più sei, a 3:48 dalla fine. Trento si mette nelle mani di Kamar Baldwin, che attacca a ripetizione l’area riportando i suoi a meno due. In isolamento dalla media, Mirotic mette un jumper fondamentale, poco dopo Hall i due tiri liberi del nuovo più sei a 1:24 dalla sirena. Trento non molla. Mooney ricuce a meno quattro e Niang con un tiro libero a meno tre. Poi Hall dalla lunetta chiude la partita.

Così Coach Ettore Messina ha commentato la vittoria su Trento: “Come al solito è stato difficile dopo la gara del venerdì trovare le energie per giocare al meglio anche la domenica. Infatti, ci siamo creati problemi giocando un primo quarto scadente, sia in difesa come dicono i 33 punti ma anche in attacco perché non siamo stati lucidi nell’eseguire le scelte e questo ci ha esposto al contropiede di una Trento che ha giocato una buonissima partita. Nel secondo tempo siamo stati decisamente migliori in difesa e alla fine abbiamo vinto tenendoli a 14 punti nel quarto conclusivo. La rimonta direi che è partita con Shabazz Napier: prima che finisse la benzina, ha attaccato l’area a ripetizione e ci ha guidato, poi nel quarto finale siamo stati bravi a dare la palla a Mirotic in post basso e lì ha generato due canestri e un assist. La partita di Hines è stata monumentale, ha segnato 12 punti, ha catturato i rimbalzi, è stato il primo a correre in difesa per fermare il loro contropiede. C’era la madre in tribuna: mi fa piacere che abbia giocato così bene davanti a lei”.

Sulla prova dell’attacco: “La difesa qualche volta la diamo per scontata perché siamo una squadra che normalmente può difendere bene. Quindi che sia cresciuta nel secondo tempo è importante, ma credo lo sia di più che dopo due giorni abbiamo giocato un’altra partita equilibrata, in cui abbiamo bilanciato tiri da fuori e da sotto. Se andiamo sotto in post basso poi magari prendiamo falli, andiamo in lunetta, creiamo tiri aperti e facciamo stancare gli avversari che devono difendere a lungo. Se non lo facciamo poi siamo anche sbilanciati”.

Sulla prestazione di Valentine: “Sia al college che nella NBA ha dimostrato la capacità di giocare in tre ruoli, di avere capacità di tiro e passaggio oltre a notevole personalità. Oggi obiettivamente non si è visto nulla. Era un po’ spaesato e ho preferito puntare su Bortolani che tra l’altro ci ha dato minuti di qualità. Avremmo avuto bisogno di una partita tranquilla per dargli minuti, ma ovviamente non era questa la serata giusta”.