Eurolega, Olimpia sconfitta dal Panathinaikos

Ha lottato l’Olimpia, fino ad arrivare pari, 65-65, all’ingresso nel rettilineo finale quando la classe soprattutto di Kendrick Nunn ha punito l’ultimo sforzo della difesa, mentre in attacco degli ultimi tiri è entrata solo una tripla di Shavon Shields, quella del meno tre, l’ultimo bagliore di speranza. Ha vinto il Panathinaikos 76-68, anche punitivo per quello che si è visto in campo. E’ stata una partita durissima, in cui le difese progressivamente si sono impossessate della partita.

Il Panathinaikos aveva più armi, l’Olimpia ha pagato le assenze, ma ci ha provato fino alla fine, dimostrando che anche i giocatori meno esperti a questi livelli possono essere molto competitivi, come Giordano Bortolani e Diego Flaccadori. Billy Baron, che aveva danneggiato il proprio braccio destro nella partita con l’Asvel, ha giocato per aiutare la squadra senza essere in grandi condizioni. Ha segnato un paio di canestri al ferro, ma non aveva il tiro da tre.

L’Olimpia, che è seconda in EuroLeague dall’arco, stasera ha fatto 8/31, accontentandosi forse troppo delle conclusioni da fuori dopo un primo tempo contrassegnato da tanti contropiedi. Contro una squadra forte, e in salute, fare di più forse era impossibile.

IL PRIMO TEMPO – Non appena il Panathinaikos per la prima volta mette la testa avanti, l’Olimpia risponde con un parziale di 8-0 e va avanti 21-14 con i jumper di Voigtmann, l’esplosività di Melli e le situazioni create da Billy Baron dal palleggio. Ma il Panathinaikos replica con la stessa moneta. Jerian Grant segna da tre dall’angolo e avvia l’80 che lo porta avanti. L’Olimpia riprende il comando con una tripla allo scadere di Shavon Shields che vale il 24-22. L’inizio del secondo quarto però è complicato: il Panathinaikos usa tutta la forza del suo secondo quintetto con Hernangomez che segna subito da tre e Nunn che completa un gioco da tre punti producendo un ulteriore 8-0 che questa volta genera la prima fuga del Panathinaikos. Il problema è che Milano impiega quattro minuti e mezzo per trovare il canestro e a quel punto è sotto di otto. Ma riesce a rimettersi in ritmo con la difesa. Tonut segna tre volte consecutive, attaccando il ferro. Per qualche minuto è Giordano Bortolani ad agire da playmaker per costringere il Panathinaikos a difendere su tutta l’estensione della metà campo. L’Olimpia piazza un parziale di 9-0 e torna avanti. Nel finale del tempo, la gara è una botta e risposta. Il Panathinaikos forza i cambi difensivi per servire Matthias Lessort sotto canestro (12 all’intervallo). Segna tre volte di fila, mentre Bortolani dalla lunetta fa 4/4 e tiene Milano incollata fino al 41-41 di metà gara.

IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia continua a fare fatica in attacco, deve rifugiarsi nella difesa. Rimette la testa avanti con un assist con cui Flaccadori manda a canestro Melli. Poi però segna Grant con una prodezza e una tripla la centra Nunn costringendo Coach Messina al time-out. Il Panathinaikos esplode a più sette. L’Olimpia cerca di restare aggrappata alla gara. Shields firma anche un gioco da quattro punti con il quale rientra a meno uno, con Melli gravato di tre falli. Il Panathinaikos risponde subito, sfruttando anche un fallo tecnico fischiato alla panchina. Torna avanti di cinque. Poi Hines strappando un rimbalzo si procura i tiri liberi che ricuciono a meno tre, 59-56, alla fine del terzo periodo. L’Olimpia pareggia con una tripla di Bortolani, poco dopo impatta una seconda volta con Poythress che poi si distingue anche con due stoppate sullo stesso possesso. Milano usa tutta la sua grinta per restare in partita. Il Panathinaikos prova ad allungare, Flaccadori risponde con due canestri dalla media con cui pareggia a quota 65. Qui il Panathinaikos prima con Lessort e poi con Nunn allunga una volta di più a più sei. Ma arriva un altro sussulto: una tripla di Shields riporta Milano a meno tre, in partita. La difesa prova a vibrare l’ultima zampata, ma non è abbastanza. Una tripla senza ritmo di Nunn scava sei punti ed è la resta. 76-68 alla fine.

Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita con il Panathinaikos: “Voglio ringraziare Billy Baron. Non era in grado di giocare ma ha voluto farlo, sotto antidolorifici, per aiutare la squadra in qualche modo. Siamo stati competitivi, abbiamo combattuto, giocando con grande animo ed eravamo pari ancora a tre minuti dalla fine. Probabilmente, due o tre possessi offensivi ci sono mancati e ci hanno impedito di, forse, cambiare la partita. Ma questo non cambia la mia idea. E’ stata una buona partita. Non la vedo come un passo indietro, anche se non so se per stanchezza o per la fisicità della loro difesa ci siamo accontentati troppo del tiro da tre, ci siamo procurati pochi liberi e nelle nostre partite migliori eravamo andati prima in area. Oggi nel primo tempo siamo stati molto bravi a crearci situazioni di contropiede, ripetutamente arrivando al ferro, poi non l’abbiamo più fatto. Loro erano aggressivi, Grant ha giocato una partita di sacrificio contro Shields. Ci sarebbe servito qualcosa di più o di diverso. Forse è anche stanchezza. Penso a Voigtmann che ha giocato un grande primo tempo, ma non il secondo, lo stesso Melli. Poi mi è sembrato anche che ci sia stato un arbitraggio rivedibile e abbiamo appunto tirato pochi liberi, non solo per la poca pazienza che ci ha spinto a tirare tanto da tre. Ma il ritorno di Napier e magari di qualche infortunato ci aiuterà a migliorare. Per il resto sottolineo anche la prova di Flaccadori, perché dopo un momento difficile nel primo tempo si è riproposto con grande personalità nel secondo. E’ una cosa positiva. Ha sbagliato forse il tiro che ci avrebbe mandato avanti, ma aveva segnato quelli che ci avevano portato in parità”.