Bosco via Falck, alberi abbattuti, protesta dei comitati

Il presidio a difesa dell'area verde in zona Bonola

“Questa mattina di buonora, un camion è entrato nel bosco di via Falck per operare: sei alberi già abbattuti, i primi di un elenco di 32 alberature da rimuovere. Avvisata la Polizia Locale, che è intervenuta ed è sul posto. L’assessore Tancredi, tempestivamente avvisato, non ne sa nulla. Anche questa è Milano, oggi, purtroppo. Nessun cartello nè avviso è stato posto nell’area oggetto di intervento”.

Lo comunica il Comitato popolare per la difesa del bosco di Via Falck, in zona Bonola, che si batte per la tutela della zona verde che ospitava la Casa del Giovane La Madonnina, e dove dovrebbe sorgere, nelle intenzioni della Curia, proprietaria dell’area, un nuovo complesso edilizio residenziale.

“L’assessore alla Rigenerazione Urbana Tancredi aveva confermato recentemente in Consiglio comunale che il progetto non prevede alcun abbattimento di alberi e che l’intero bosco sarà tutelato. Inoltre il progetto edilizio non risulta autorizzato e il Municipio 8 ha votato contro”, spiega il consigliere comunale del Gruppo Misto Enrico Fedrighini.

Sul posto, oltre agli animatori del comitato, il consigliere comunale dei Verdi Tommaso Gorini con il capogruppo e presidente della Commissione Ambiente di Palazzo Marino Carlo Monguzzi: “I proprietari dell’area dicono che si tratta di 32 alberi secchi da abbattere, di cui i primi 6 abbattuti oggi. La Curia sostiene di avere inviato lo scorso 22 novembre una richiesta di intervenire con perizia agronoma e, non avendo ricevuto risposte negativa dal Comune hanno proceduto: a Palazzo Marino non risulta trasmesso nulla e neppure al Municipio 8. Ora i tagli si sono fermati ma quello che non si ferma è la nostra battaglia a difesa del parco”.

Il Municipio 8 lo scorso novembre aveva bocciato l’intervento edilizio “per l’eccessivo impatto edificatorio in contrasto con l’orientamento urbanistico fissato negli obbiettivi programmatici di riduzione del consumo del territorio; per una eccessiva ed ulteriore saturazione edificatoria in un territorio già sensibilmente ‘segnato’ da piani di riqualificazione urbana; per la salvaguardia del patrimonio arboreo-vegetativo esistente, comunque potenzialmente alterato dalle nuove costruzioni previste e per la salvaguardia della qualità ambientale. Oltre agli oneri a scomputo, con una serie di importi che come Municipio abbiamo chiesto di rivedere”, aveva spiegato la presidente Giulia Pelucchi.(MiaNews)