La Bellezza Utile, i segreti del successo del Made in Italy nella mostra fotografica di Heinz Schattner, lunedì 13 al Meet a cura di Confindustria Moda.

    Il successo globale del Tessile, Moda e Accessorio Made in Italy, industria che occupa circa 600 mila persone in tutto il Paese e produce un fatturato di oltre 100 miliardi di euro, non è casuale, ma è frutto di un portato culturale e di un saper fare unico al mondo. In questo know how si mescolano competenze tecnico scientifiche che il settore coltiva e valorizza in ogni regione italiana e la capacità di pensare, percepire, creare e raccontare il bello. Per celebrare questa unione e parlare dei prodotti d’eccellenza del saper fare made in Italy, Confindustria Moda,  la Federazione italiana che riunisce 7 associazioni di categoria e rappresenta tutto il complesso sistema della manifattura italiana, ha organizzato la Mostra immersiva “La bellezza utile”, dedicata alle immagini realizzate nei molti anni di carriera professionale dal maestro della fotografia di moda Heinz Schattner e proposta al Meet Digital Culture Center a Milano in Porta Venezia.

    Industria della Moda e Cultura

    Pensare ad un abito o ad un accessorio, realizzarlo con il tessuto o il materiale giusto, trasformare un’intuizione artistica e creativa in un prodotto immettibile sul mercato, attraendo l’attenzione e la spesa di consumatori: è questa l’operazione straordinaria che qualifica il settore rappresentato da Confindustria Moda e lo esprime in termini di convergenza fra creatività e tecnica, arte e industria.

    E’ la straordinaria capacità delle aziende italiane di produrre il Bello che rafforza l’identità competitiva del nostro Paese nel mondo, in una narrazione che si fonda su prodotti che sono veri e utili, che racconta le storie vere di aziende vere, di persone in relazione con persone. Di aziende/persone che sono l’industria della moda capace di fare il Bello. Lo ha registrato il Censis, in un recente studio fatto per Confindustria Moda “Il settore moda pilastro dell’economia italiana”:

    “Per gli italiani la moda rientra a pieno titolo nel novero delle attività culturali. È cultura perché incide su stili mentali e di vita delle persone, trasformando i prodotti dell’ingegno in oggetti utili. È una protagonista qualificata e riconosciuta del palcoscenico culturale della nostra società, che crea cultura tramite la molteplicità di prodotti materiali e forme immateriali come i format, i linguaggi, le forme espressive ed i contenuti che veicola nei circuiti della comunicazione collettiva.”

    Un impegno, quello di Confindustria Moda, nato dal momento della sua nascita e destinato a mantenersi nel tempo. Un commitment annunciato e perseguito nei tanti capitoli, diversi e complementari, che dal 2017 accompagnano la sua storia.

    L’Arte di Heinz Schattner

    La Mostra immersiva organizzata da Confindustria Moda, con la partecipazione delle 7 associazioni di categoria che la compongono (AIP – Associazione Italiana Pellicceria, Anfao, Assocalzaturifici,  Assopellettieri, Federorafi, Smi Sistema Moda Italia e Unic – Concerie italiane)  è stata realizzata grazie all’attento lavoro di selezione nell’archivio iconografico legato a 40 anni di lavoro di Schattner: un viaggio iniziato nel mondo della fotografia analogica, che ha saputo evolversi e attualizzarsi per essere oggi un racconto digitale, che, lungi dal riproporsi in modo meramente funzionale, è sperimentazione di spazio fuori dal tempo e uso di tecniche che trasformano le foto in quadri, nel cerchio senza fine tra tradizione e innovazione caratteristico nel contempo della storia del made in Italy per cui il nostro Paese è famoso nel mondo.

    La visione armonica proposta dalla Mostra immersiva, scandita per sezioni dedicate a tutti i settori che compongono il sistema moda italiano, smuove, grazie al montaggio, le facoltà emozionali e cognitive di chi guarda, rappresentando la chiave d’accesso a contesti e stati d’animo provocanti e provocatori, veicolo di personali letture in bilico tra sensazioni contraddittorie e intense. Un messaggio forte e inequivocabile, un “tutti per uno, uno per tutti” che vede nella diversità la più forte sintesi di unità.

    “Come le foto di Schattner i prodotti moda del made in Italy non sono neutri ma raccontano la perfezione manifatturiera utilizzando immagini nitide, ordinate, quasi spoglie nella loro intensità, oggetti che sono bellezza assoluta ma anche utilità contestualizzata: le sezioni delle produzioni made in Italy costruiscono uno storytelling completo con le foto di contesto che le accompagnano e le circondano (paesaggi, ritratti, superfici), in una panoramica sui prodotti e sulla cultura italiana, sorta di full immersion mediterranea che lascia il segno”, dichiara Ercole Botto Poala, Presidente di Confindustria Moda.

    “Le mie immagini rappresentano la totale libertà di espressione che ha dato vita agli scatti – aggiunge Heinz Schattner – unita a scelte tecniche precise. ‘La bellezza utile’ amalgama la sincerità del bianco e nero con la forza dirompente del colore. La macchina fotografica cattura l’esistenza di oggetti e persone, consentendo a chi guarda di sentirsi in un momento infinito e nello stesso tempo immerso nella contemporaneità del qui e ora”

    La Mostra immersiva è stata realizzata con il contributo delle fiere internazionali che appartengono alle associazioni di Confindustria Moda: Lineapelle (21-23 febbraio), Micam Milano (19-22 febbraio), Mido (4-6 febbraio), Milano Unica (31 gennaio – 2 febbraio), Mipel e TheOneMilano (entrambe 19-22 febbraio), cui si è aggiunta Homi Fashion & Jewels (17-20 febbraio), manifestazione di Fiera Milano (partner anche tecnico dell’evento) che da sempre lavora in sinergia e in contemporaneità con gli appuntamenti legati al sistema confindustriale.

    Saloni specializzati che esprimono ognuno uno dei settori raccontati da “La bellezza utile”: manifestazioni che hanno visto nella Mostra immersiva il modo per raccontare il loro doppio e per sostenere il sogno, quello che diventa realtà nelle collezioni dei loro espositori, il momento in cui gli oggetti proposti in digitale sono sia ben leggibili come nelle foto di Schattner, sia “veri” per l’intensa sensorialità e la vivida concretezza che si esprime nella possibilità di toccarli con mano, in fiera.