Quando la moda incontra il metaverso

    Alla Milano design week si è presentato anche l’ultimo metaverso proposto da Vitruvio Virtual reality. Ad oggi sentiamo molto spesso parlare di queste realtà alternative che prefigurano un insieme di mondi virtuali e reali interconnessi, popolati da avatar.

    È tempo di experience, tutti vogliono “sentire”, “fare esperienza diretta”, anche digitalmente: per questo alla design week viene presentato “MCM WEARABLE CASA. The Ultimate METAVERSE experience”. Il progetto nasce proprio in vista della collezione design disegnata da Atelier Biagetti per MCM.

    Sicuramente il target di riferimento per questo esperimento è un pubblico dall’età compresa tra i 15 e i 30 anni. Tuttavia questa è un’esperienza molto forte che inevitabilmente può lasciare un segno. Infatti, non solo i ragazzi sono rimasti colpiti da questo viaggio virtuale. Chiunque si è sentito trasportato in un’altra dimensione, giovani e anziani. Inoltre, questo percorso contraddistinto da interattività, azione, dinamismo trasmette energia e spensieratezza e di conseguenza aumenta anche l’affezione per la marca in questione, il brand coreano MCM.

    In questo magico pianeta ci sono diversi oggetti della collezione come divani, poltrone, borse che galleggiano nell’aria, nei cieli catturando così l’attenzione degli osservatori. Sempre con l’obiettivo di aumentare il grado di coinvolgimento, si partecipa a una vera e propria caccia al tesoro, anzi, una caccia alle sfere che poi rivelerà la mascotte del brand.

    Grazie a questo esperimento capiamo come ad oggi il mondo della moda e del design si può intrecciare con quello virtuale, sono tanti i brand che vanno ormai in questa direzione, soprattutto se consideriamo il settore dell’abbigliamento. Partiamo dall’idea che l’Avatar è la nostra rappresentazione nell’universo digitale che un domani, quando avremo strumenti adatti e possibilità, sarà facile personalizzarla e renderla aderente alla nostra immagine. Nei laboratori stanno lavorando a software in grado di ricreare perfettamente, attraverso l’uso simultaneo di tante telecamere, la texture della nostra pelle fino al nostro modo di gesticolare: tutti particolari che renderanno le relazioni virtuali sempre più reali.

    Andrea Coppola