Lavoro, Inail: nel 2022 698.000 infortuni e 1.090 morti. Capone (Ugl): numeri inaccettabili, Rafforzare controlli per fermare strage dei lavoratori.

Il presidio dei sindacati di base contro le morti sul lavoro dopo la tragedia di via Genova davanti all'Ispettorato del Lavoro, Torino, 20 dicembre 2021. ANSA/JESSICA PASQUALON

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nel 2022 sono state 697.773 (+25,7% rispetto al 2021), 1.090 delle quali con esito mortale (-10,7%).

In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 60.774 (+9,9%).

Lo indica l’Inail, sottolineando l’aumento delle denunce di infortunio nel complesso (dovuto in parte al più elevato numero di denunce da Covid-19 e in parte alla crescita degli infortuni tradizionali) e un calo di quelle mortali (per il notevole minor peso delle morti da contagio, a cui si contrappone però il contestuale incremento dei decessi in itinere).

L’aumento degli infortuni sul lavoro denunciati nel 2022 è legato sia alla componente femminile, che registra un incremento percentuale maggiore e pari a +42,9% (da 200.557 a 286.522 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +16,0% (da 354.679 a 411.251).

Lo comunica l’Inail pubblicando i dati relativi allo scorso anno. L’aumento ha interessato sia i lavoratori italiani (+27,0%), sia quelli extracomunitari (+20,8%) e comunitari (+15,8%). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi confluisce nella classe 40-59 anni. (ANSA)

“Allarmano i dati Inail relativi agli infortuni sul lavoro nel 2022. Gli incidenti con esito mortale sono stati 1090, numeri impressionanti e inaccettabili per un Paese moderno. Tra le regioni che registrano aumenti si segnalano, la Calabria (+14 casi), la Lombardia (+13) e la Toscana (+9). Dall’analisi per classi di età, inoltre, risulta un drammatico incremento di casi mortali tra i 25-39enni (da 153 a 196 casi) e tra gli under 20 (da 10 a 22). Non è tollerabile parlare di tragica fatalità di fronte a una vera e propria strage. Il lavoro deve essere sinonimo di riscatto e affermazione sociale e non può significare porre a rischio la propria vita, come affermato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È prioritario intervenire per rafforzare la prevenzione e impedire che si ripetano simili tragedie attraverso un coordinamento delle Banche dati nazionali e territoriali e implementando gli organici degli enti ispettivi. Al contempo è fondamentale investire sulla formazione a partire dalle scuole. La manifestazione silenziosa dell’UGL ‘Lavorare per vivere’ ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul tragico fenomeno delle cosiddette ‘morti bianche’”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito ai dati Inail relativi agli infortuni sul lavoro nel 2022.