Convegno Acli Terra Milano: Interventi concreti e ecosostenibili per la lotta ai cambiamenti climatici. “Gli agricoltori sono i primi difensori dell’ambiente e del territorio”.

“Interventi mirati e concreti da parte di tutti gli attori istituzionali e non, di fronte all’emergenza climatica e alla siccità, particolarmente grave quest’anno”.
E’ quanto emerso nel convegno nazionale ‘Crisi dell’acqua e del clima’, organizzato da Acli Terra Milano e Lombardia, il 31 marzo, alla sede delle Acli Milanesi, emerge la necessità, sottolineata dai diversi relatori, a partire dai presidenti Danilo Malaguti (Acli Terra Milano) Filippo Pinzone (Acli Terra Lombardia) e Andrea Villa (Acli Milanesi).
Per la direttrice del Consorzio Tevere Nera, Carla Pagliari è importantissimo “il ruolo degli operatori agricoli, così come i Consorzi di bacino che salvaguardano e manutengono operativamente i nostri territori”. Pierluigi Castiglioni del Cda Est Ticino Villoresi ha illustrato tecnicamente la situazione della crisi idrica, specialmente del Canale Villoresi e dell’area della Martesana.
Secondo il Presidente Andrea Villa “A Milano noi ci percepiamo come città del terziario e industriale, ma dobbiamo sempre avere a cuore i nostri fratelli del mondo agricolo. Anzi, si deve pensare a chiudere con una visione planetaria soltanto ‘estrattiva’ e di dominio del Creato”.
Mentre per Filippo Pinzone “Abbiamo una grande crisi dell’acqua, e penso al Pavese con le nostre risaie, che ne assorbono molta o la mia zona del Ticino. E questo nonostante la ricchezza delle fonti delle nostre montagne. Abbiamo quindi esaminato e proponiamo le esperienze innovative dei nostri agricoltori e degli esperti, da cui traiamo molte buone pratiche da diffondere.
Per il Presidente nazionale di Acli Terra, Nicola Tavoletta, che ha concluso il convegno “La vera sfida è la gestione e manutenzione del patrimonio idrico. Gli agricoltori sono i veri ‘gestori’ dei territori e vanno sostenuti anche con una legge ad hoc. Torniamo a chiedere, poi, la costruzione di nuovi invasi e incrementare dal 4% al 6% la spesa del Pnrr”.