Nel vasto panorama della narrativa di viaggio e storia, i Fratelli Maria Cristina e Gianvincenzo Cantàfora si distinguono per la loro capacità di intrecciare memorie personali con eventi storici di grande rilievo.
Attraverso un’intervista appassionante, ci raccontano il loro percorso di vita e la loro visione del racconto storico come esperienza narrativa.
Gianvincenzo, con un amore per la scrittura nato durante l’infanzia, riporta: «L’amore per la scrittura è nato in me intorno ai dieci anni seguendo le orme di Minou Drouet…».
Questo amore si è trasformato in un viaggio continuo, non solo fisico, ma anche emotivo e intellettuale.
Le sue parole ci conducono in luoghi remoti e affascinanti come Capo Nord e Vladivostok, rivelando come «tutti questi luoghi unitamente ad altri dislocati in Africa, Sud America, Giappone, India e Nepal, analizzati singolarmente o globalmente rappresentano il mio personale paradigma del viaggio».
Maria Cristina, invece, ci riporta alla sua infanzia, quando la lettura era una finestra aperta sul mondo: «La lettura. Fin da piccola sono stata un’appassionata lettrice…».
Questo amore per i libri si è tradotto in un viaggio formativo attraverso l’Oriente, dove ha vissuto esperienze che l’hanno profondamente cambiata, come il suo soggiorno di otto mesi in Nepal.
«Ho fatto mia la calma, la pazienza, la resilienza dei tibetani», racconta, evidenziando come queste esperienze abbiano arricchito la sua visione del mondo.
La loro narrazione non si limita a raccontare viaggi e scoperte, ma si immerge anche nella Storia con la maiuscola. Gianvincenzo, affascinato dalla Seconda guerra mondiale, ci svela il suo desiderio di «raccontare i grandi eventi o le storie minori facendole vivere dai protagonisti».
Maria Cristina, invece, si concentra sugli IMI, gli internati militari italiani, rendendo omaggio al loro coraggio e alla loro determinazione.
Guardando al futuro, i Fratelli Cantàfora sono entusiasti di continuare a esplorare nuove frontiere narrative.
Con il progetto “La Storia – la memoria e l’importanza della narrazione”, mirano a coinvolgere le nuove generazioni attraverso la drammatizzazione e l’azione teatrale, trasmettendo i valori della memoria e della narrazione come strumenti fondamentali per comprendere il passato e affrontare il futuro.
In un mondo in cui la velocità e la superficialità spesso prevalgono, Gianvincenzo e Maria Cristina ci ricordano l’importanza di «ritornare ad amare la carta stampata… farla propria» e di vivere i viaggi come esperienze trasformative.
La loro visione, le loro storie e la loro passione per la narrazione storica ci invitano a riflettere e a connetterci con le nostre radici, offrendoci una prospettiva unica e arricchente sul mondo che ci circonda.
Attraverso le loro parole, emerge un affresco ricco di emozioni, esperienze e riflessioni che ci invita a esplorare l’essenza dell’essere umano e della sua storia.
I Fratelli Cantàfora, con la loro dedizione e amore per la narrazione, ci accompagnano in un viaggio che va oltre la semplice lettura, trasformandosi in un dialogo profondo tra passato e presente.
Con la loro opera, ci insegnano che ogni storia ha il potere di unire generazioni diverse e di arricchire il nostro bagaglio culturale, mantenendo viva la memoria e alimentando la nostra curiosità verso il mondo.
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