Il Papa restituisce all’ Arcivescovo di Atene e a tutta la Grecia tre frammenti di sculture del Partenone esposti ai Musei Vaticani.

di Apostolos Apostolou

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) ha  preso già dal 2021 una decisione epocale per sollecitare il ritorno dei marmi del Partenone dal British Museum. Il comitato chiede urgentemente al Regno Unito di rivedere la sua posizione e di avviare un dialogo con la Grecia, riconoscendo che la questione è di natura intergovernativa – in contrasto con le affermazioni da parte britannica che la ritengono una questione del British Museum – e soprattutto che la Grecia ha un diritto valido e legale per richiedere la restituzione delle sculture al loro luogo di origine.

Ricordiamo che i marmi del Partenone risalgono a 2500 anni fa e decoravano il tempio dedicato alla dea Atena nell’Acropoli di Atene.Furono prelevati su commissione di Thomas Bruce, settimo conte di Elgin, nobile scozzese e ambasciatore della Gran Bretagna presso l’Impero Ottomano dal 1801 al 1805. Elgin vendette le sculture nel 1816, ma già agli inizi del 1800 la legittimità sulla proprietà dei marmi era controversa.

Papa Francesco,  ha deciso all’ Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, i tre frammenti del Partenone, da secoli custoditi con cura presso le Collezioni Pontificie e nei Musei Vaticani ed esposti a milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo.

Si tratta,  di tre frammenti in marmo pentelico, giunti in Vaticano nel corso del XIX secolo” e che “appartengono alla decorazione scultorea del Partenone (447-432a.C.). L’apparato figurativo del tempio, costruito sull’Acropoli di Atene per volere di Pericle, si deve al genio creativo dello scultore ateniese Fidia. La testa del cavallo proviene dal frontone occidentale dell’edificio, sul quale era rappresentata la disputa tra Atena e Poseidone per il dominio dell’Attica; nel frammento è stato identificato uno dei cavalli della quadriga di Atena.

Questi tre frammenti giunsero a Roma nel XIX secolo in modo sconosciuto. Il primo è una testa di cavallo dal frontone ovest, il secondo è una testa di uomo che tiene un disco e il terzo rilievo raffigura una testa maschile barbuta.

Era un segno concreto del sincero desiderio di proseguire nel cammino ecumenico di testimonianza della Verità. Il direttore generale del Museo dell’Acropoli, il professor Nikolaos Stampolidis ha detto che  “Dopo la riunificazione definitiva del frammento di Fagan nel fregio orientale del Partenone, i tre frammenti che si trovano in Vaticano sono riuniti nelle loro sedi nel Museo dell’Acropoli”.

 

Apostolos Apostolou. Scrittore e professore di filosofia politica e sociale