Milan, solo pari con il Genoa nei fischi e nelle proteste di San Siro

Milan e Genoa pareggiano 3-3 nel pirotecnico match di oggi per la 35esima giornata della Serie A.

I rossoneri con questo pari salgono a 71 punti in classifica, mentre i liguri si portano a 43 punti.

Come previsto, la Curva Sud Milano e l’intero stadio di fede rossonera sono in silenzio, seduti al loro posto, a guardare Milan-Genoa; si sentono solo i numerosi tifosi del Grifone arrivati a San Siro.

Altro striscione della Curva Sud Milano, appeso attorno al quarto d’ora di Milan-Genoa. Il messaggio recita “Il rumore del silenzio”, chiaro riferimento alla protesta che, col silenzio, i tifosi milanisti stanno facendo all’indirizzo della società.

Al minuto 77 di Milan-Genoa la Curva Sud Milano abbandona lo stadio di San Siro in segno di protesta. In pochi minuti il secondo anello blu, cuore pulsante del tifo milanista, è completamente vuoto.

Primo tempo divertente tra le due squadre con la gara che si sblocca dopo pochissimi minuti con Vogliacco che al 5′ anticipa Tomori e guadagna un calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Retegui che non sbaglia e fa 1-0 per il Genoa. Il Milan fa la partita, andando vicini al pari con Pulisic che con Leao, prima di trovare il pareggio con Florenzi al 45′: Chukwueze supera Spence e crossa per l’esterno, bravo ad inserirsi e a insaccare per l’1-1.

Ad inizio ripresa però la squadra di Gilardino passa di nuovo in vantaggio. Al 49′ Vogliacco, tra i più positivi tra i rossoblu, crossa per Ekuban che, in vantaggio su Gabbia, realizza da distanza ravvicinata l’1-2 con un gran colpo di testa. Il Milan non ci sta e si riversa in avanti. Al 70′ è clamoroso l’errore di Giroud che, servito alla perfezione da Okafor, davanti al portiere prova lo scavetto, supera Martinez, ma non trova lo specchio della porta.

Al 72′ la squadra di Pioli ritrova il pareggio con Gabbia che stacca alla perfezione sul cross di Florenzi da calcio d’angolo e fa 2-2. I rossoneri continuano a spingere e al 75′ ribaltano il risultato: Pulisic serve in maniera perfetta Giroud in area con il francese che si coordina e al volo fulmina Martinez per il vantaggio rossonero. Il gol del 3-2 non rasserena il clima a San Siro: la curva rossonera lascia anzitempo lo stadio con un gesto di contestazione. La gara sembra finita ma all’87’ il Genoa, mai domo, trova il 3-3: Thorsby si invola sulla destra e mette al centro il pallone che dopo una carambola tra Tomori e Thiaw, e con Retegui in agguato, termina in rete con l’ultimo tocco del difensore tedesco. Autogol e pareggio.

Mister Stefano Pioli ha parlato a DAZN nel post partita di Milan-Genoa 3-3. Queste le sue dichiarazioni.

Un’analisi della partita dal punto di vista dell’atteggiamento: “Siamo partiti male, i primi 15-20 minuti non abbiamo avuto la giusta compattezza. Dopo abbiamo fatto la partita, creando e sbagliando tantissimo. Non è questione di impegno, è questione che avevamo preso una partita con grande generosità e grande qualità, avevamo creato anche tanto. Poi abbiamo preso un gol che si poteva evitare per come stavamo in quella fase difensiva lì”

La prestazione: “La prestazione l’abbiamo fatta ma non siamo riusciti a portare a casa una vittoria che sarebbe stata molto importante per la classifica, non vinciamo da 4 partite in campionato. I tifosi hanno scelto questo tipo di protesta e bisogna solo rispettarli”.

Quanto le dispiace questa situazione con i tifosi? “Dobbiamo essere concentrati per fare bene fino alla fine. I nostri tifosi in questi anni sono stati un valore aggiunto. Avranno le loro motivazioni se hanno scelto questa protesta. Noi abbiamo le qualità per fare meglio, abbiamo la possibilità di finire bene il campionato”.

Una battuta sui cappelletti in brodo: “I miei amici parmigiani mi hanno ripreso, sono gli agnolini…”.

Oggi poco equilibrio tra le due fasi, gli avversari belli compatti ripartono: “Contro la Juve è stata una partita completamente diversa, non siamo andati mai in svantaggio lì. Oggi siamo andati sotto, abbiamo provato a recuperare palla alti e ci siamo anche riusciti spesso. Chiaro che quando sbagli tempo di uscita o gli avversari ti saltano rischi di avere un po’ di campo aperto. È stata una partita diversa che abbiamo gestito bene dopo i minuti del primo tempo. Anche sul secondo gol bisogna difendere meglio. Un peccato non aver vinto per quello che hanno messo in campo i miei giocatori. A Torino è stato un altro tipo di partita, oggi siamo stati obbligati a fare un altro tipo di partita. Se vuoi essere offensivo qualche rischio te lo prendi. Capirei la tua valutazione se avessimo preso il 3-3 in campo aperto ma non è così, eravamo piazzati e quello è l’errore nostro. Ho cambiato modulo perché le energie stavano calando, ho messo un difensore in più ma il risultato non è stato quello che volevo”.

Quanto ha inciso in negativo l’eliminazione dall’Europa League da parte della Roma sui giudizi? “Ha inciso giustamente, era un nostro obiettivo. Si poteva fare meglio, in quelle due partite non siamo riusciti ad esprimerci e chiaro che nel bilancio finale della stagione ci sarà anche questa eliminazione che sarà un aspetto negativo”.

Leao uscito tra i fischi: “Quando faccio i cambi non penso di fare una cosa forte o di dimostrare qualcosa. Rafa è stato troppo poco dentro l’area avversaria, avevo bisogno di un attaccante esterno che lo facesse di più e Noah lo ha fatto. Non tutte le partite sono uguali e non tutte le prestazioni sono dello stesso livello”.