Piano Aria e Clima, Verri (Lega) critico

«Altro che risultati. Il primo monitoraggio del Piano Aria e Clima dimostra una sola cosa: il Comune di Milano è maestro nell’arte di prendere in giro i cittadini con promesse ambientaliste che, nei fatti, si rivelano solo slogan vuoti e privi di concretezza.
Quello che ci viene venduto come un successo è, in realtà, un’operazione di maquillage politico. Prendiamo Area B: la Giunta ne tesse le lodi, ma ammette che il 45% delle emissioni di NO₂ proviene da fuori città. Dunque è semplicemente folle continuare con limitazioni e divieti che colpiscono solo i milanesi, senza incidere in modo strutturale sulla qualità dell’aria.
La riduzione delle emissioni di CO₂ è reale ma ancora molto distante dall’obiettivo del -45% al 2030. Anche qui si preferisce raccontare mezza verità: se i numeri migliorano è grazie a fattori esterni – come l’inverno mite – più che a politiche locali efficaci.
Il Comune vende Area B come una soluzione miracolosa, ma i dati ci dicono che il suo impatto è limitato. Intanto si moltiplicano le restrizioni per i cittadini, senza benefici immediati sulla loro qualità della vita.
Il Piano Aria e Clima guarda al 2050, ma per i milanesi del 2025 non c’è nulla: nessuna misura concreta e tangibile, solo progetti a lungo termine irrealistici. Per contenere l’aumento della temperatura servirebbe, secondo lo stesso Comune, aumentare del 41% la copertura arborea e depavimentare 100 ettari di città. Obiettivi fantascientifici che la Giunta stessa ammette di non poter raggiungere.
Come nella celebre scena di Fantozzi, siamo di fronte a una gigantesca “corazzata Potëmkin”: un Piano pomposo, autoreferenziale, ideologico e totalmente scollegato dalla realtà.
Milano ha bisogno di misure ambientali serie, non di eco-propaganda fatta di slide, annunci e zero risultati.»

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