La donna e il mondo del lavoro, il caso dell’industria musicale, webinar venerdì 20.

Secondo incontro sul gender balance nell’industria musicale italiana, partendo dai risultati della ricerca esplorativa dell’accademia internazionale dei creative media SAE Institute Milano, Women in Music, presentata nel 2021.

L’industria musicale italiana è sempre più al centro di dibattiti, riflessioni e azioni concrete sul superamento del cosiddetto gender gap. Eppure ancora i numeri e al tempo stesso le prassi dei momenti più salienti della musica – come i festival – ci dicono che sussistono sempre meccanismi e comportamenti che limitano l’accesso e condizionano la partecipazione delle donne – artiste, manager, tecniche, ingegnere del suono etc – al music business.

Di fatto, nell’industria musicale italiana, le donne sono solo il 27% tra gli artisti, il 12,5% tra i compositori e il 2,6% nella produzione.

SAE Institute Milano nel 2020 ha condotto uno studio di tipo qualitativo per osservare in profondità lo stato dell’arte e soprattutto per entrare maggiormente nel merito delle ragioni, implicite ed esplicite, che intervengono sulle politiche e le prassi per la parità di genere.

Dopo la tavola rotonda del 4 Giugno scorso, venerdì 20 maggio 2022 ecco un nuovo appuntamento – online – volto a riflettere sul ruolo delle parole, dette, scritte, rappresentate, semplicemente in circolo, nei contesti della musica dove possono intervenire sul perpetrarsi di alcune rappresentazioni e auto rappresentazioni stereotipate delle donne nel contesto in oggetto. La partecipazione è gratuita sul sito: https://www.sae.edu/ita/event/industria-musicale-e-rappresentazioni-di-genere-le-parole-in-circolo/.

Verranno esplorati i seguenti temi:

– il ruolo delle donne nell’essere oggetto di alcune affermazioni che segnano la loro costruzione identitaria professionale;

– l’industria culturale nel produrre e riproporre alcune rappresentazioni stereotipiche

il ruolo degli uomini che popolano l’industria nel consolidare o nel contribuire al cambiamento.

Saranno proposte anche le riflessioni intorno ai risultati di una recente ricerca di Equaly, prima realtà italiana di rappresentanza dei diritti delle donne nell’industria musicale, dedicata alle parole che le donne della musica si sono sentite dire nel contesto di lavoro e sono state percepite come forme di “violazione” del riconoscimento di capacità e competenze e, a volte, anche di violenza.

Per esempio:Sai, potresti raggiungere i tuoi obiettivi ma dovresti mostrarti più interessata. Non funziona così!”.

Questo stralcio tratto dalla ricerca promossa da Equaly – nota la prof.ssa Alessandra Micalizzi, psicologa, docente di sociologia dei nuovi media e ricercatrice presso SAE Institute Milano e membro del Comitato Scientifico,- sintetizza molto bene le caratteristiche della discriminazione di genere, anche là dove sottile, sottintesa, data per scontata e ben cristallizzata nelle parole in circolo. In fondo questa breve frase è prova della sussistenza del cosiddetto sex-entitlement ovvero il fatto che gli uomini si sentano autorizzati a fare avance e pretendere attenzioni sessuali dalle donne all’interno di un contesto professionale. In quella frase c’è il tentativo di costruire il senso di colpa, di indicare una via “battuta” già da altri, una consuetudine pretesa e che stenta a cambiare. C’è l’evidenza di un meccanismo subdolo che dice senza non dire, celato in questo caso dietro la parola “ambigua” “interessata”. Lo direbbero mai a un uomo?”

La prof.ssa Alessandra Micalizzi presenterà, quale risultato di una lettura di secondo livello della ricerca Women in Music, un modello interpretativo sui driver che sembrano guidare l’ingresso delle donne nell’industria musicale. Un’anticipazione del suo intervento: ”La donna nell’industria musicale come d’altronde un po’ in tutte le professioni, per accedere al mondo del lavoro non si confronta tanto con la dicotomia esclusione/inclusione. Piuttosto si muove tra due accezioni della prima che abbiamo identificato con la dicotomia esclusione/esclusività, ovvero tra estromissione e adesione a dei modelli pre-confezionati di mascolinizzazione o femminilizzazione. Le donne nell’industria dello spettacolo possono esserci ma solo come gli uomini lo permettono: ruoli ancellari, addette alla comunicazione e all’ufficio stampa, etc., ma quando si tratta di ruoli apicali o da protagoniste, in ambito artistico o tecnico, questo diventa molto più difficile. In SAE nei corsi più tecnici le donne sono il 5%. La ricerca Equaly ci dice che queste forme di discriminazione sono vissute come forma di violenza professionale e psicologica”.

Programma

La tavola rotonda vede la partecipazione di:

  • Alessandra Micalizzi, docente e ricercatrice presso SAE Institute di Milano e membro del Comitato Scientifico, in veste di chair. A commento dei risultati della ricerca
  • Emiliano Alborghetti, Direttore accademico SAE Institute Milano
  • Francesco De Giorgio, Presidente dell’accademia SAE Institute Milano

Le ospiti:

  • Francesca Barone, co-funder di Equaly e Content Rights Manager per Dolce & Gabbana. E’ una professionista da sempre impegnata nell’industria discografica.
  • Elasi, cantautrice, compositrice e producer, e co-founder nella musica elettronica del collettivo femminile POCHE
  • Rebecca Paraciani, in arte LaPara, sociologa del lavoro e artista, assegnista di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
  • Barbara Poggio, professoressa ordinaria di Sociologia del lavoro e dell’organizzazione presso il Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università di Trento dove è Prorettrice alle Politiche di Equità e Diversità
  • Alice Salvalai, project manager presso Music Innovation Hub e responsabile della gestione in Italia del progetto internazionale Keychange dedicato alla gender equality nella music industry.
  • Mariacristina Sciannamblo ricercatrice presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale de La Sapienza Università di Roma.

 

SAE Institute Milano fa parte del network globale Navitas (Australia), presente in 26 Stati con oltre 50 campus. E’ in Italia da oltre 25 anni e uno dei valori fondanti è proprio il rispetto della diversità. La sede è a Milano in via Trentacoste 14.

Equaly, nata nel 2021, è la prima realtà italiana che si occupa della parità di genere all’interno del music business. Equaly è una community composta da cantautrici, interpreti, musiciste, producer, foniche, tour manager, direttrici di produzione, addette stampa, promoter, a&r, legal, product manager, licensing manager, studentesse unite per fare rete e per far sentire la loro voce contro la discriminazione di genere. Si ispirano al movimento del femminismo intersezionale, tenendo cioè in considerazione altri aspetti oltre al genere che possano rappresentare motivo di odio e discriminazione: etnicità, colore della pelle, luogo di provenienza, età, orientamento sessuale, disabilità, classe, genitorialità ecc.

Il network si prefigge di aumentare il grado di consapevolezza intorno al divario di genere, così sistemico in Italia e nella nostra cultura, favorendo confronto, crescita e scambio in uno spazio sicuro, inclusivo e diversificato.

PROFILI DELLE RELATRICI

Alessandra Micalizzi è docente e ricercatrice presso SAE Institute, dove insegna sociologia dei nuovi media. È responsabile del progetto di ricerca Women in Music, avviato nel 2020, volto a studiare il ruolo delle donne nell’industria musicale. Sono parte del progetto due recenti pubblicazioni: Viola può fare la musica! (Homeless Books, 2021), una storia illustrata per bambine e bambini dai 4 a 9 anni; Women in Creative Industries. Il Gender Gap nell’industria culturale, edito da Francoangeli, 2021.

Francesca Barone è una professionista dell’industria musicale e della gestione dei diritti editoriali e discografici con più di 14 anni di esperienza nel music business. Attualmente Content Rights Manager per Dolce & Gabbana, ha lavorato per Universal Music Group, Sony Music Publishing ed Emi Music Publishing. ​É attivista per la parità di genere e cofondatrice di Equaly; docente in corsi sul music business in scuole e università; cantautrice.

ELASI è una cantautrice, compositrice e producer alessandrina. Con una formazione di chitarra classica al conservatorio e di musica elettronica oltreoceano, ELASI, nel suo sound fa esplodere stroboscopiche matrioske di stili, metropoli di sintetizzatori sfavillanti, ed esotiche sonorità scovate in paesi lontanissimi. Attualmente sta lavorando al suo disco in uscita per Trident/Polydor con collaborazioni con importanti artisti della scena elettronica e world internazionale.

È co-fondatrice di Poche (collettivo di produttrici italiane), collabora con diversi brand di moda come sound designer e DJ e ha il suo programma a Radio Raheem dove seleziona e mixa brani elettro-world da tutto il globo.

Rebecca Paraciani è sociologa del lavoro e assegnista di ricerca presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Studia il welfare, le politiche del lavoro e la segregazione di genere nel mercato del lavoro. Autrice e compositrice, LaPara è il suo principale progetto musicale, col quale ha rilasciato gli EP Tutti gli animali del mondo (2021, Costello’s) e Anche le piante muoiono (2022, Costello’s).

Barbara Poggio è professoressa ordinaria di Sociologia del lavoro e dell’organizzazione presso il Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università di Trento. E’ Prorettrice alle Politiche di Equità e Diversità presso lo stesso ateneo. Ha coordinato numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali sulle differenze e diseguaglianze di genere nel mondo del lavoro, con specifica attenzione alla segregazione orizzontale e verticale, così come alle pratiche e alle narrazioni organizzative.

Alice Salvalai lavora da più di 10 anni nell’industria musicale, tra organizzazione festival ed eventi, discografia, comunicazione e giornalismo. Dal 2018 è project manager in Music Innovation Hub, la prima impresa sociale in Italia operante nella musica, per la quale gestisce progetti artistici, cura contenuti relativi ai temi di Diversity & Inclusion, co-cura il Festival Linecheck ed è responsabile della gestione in Italia del progetto internazionale Keychange, dedicato alla gender equality nella music industry.

Mariacristina Sciannamblo lavora come ricercatrice presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma, dove insegna Teorie della comunicazione e dei media digitali, e Internet e social media studies. I suoi interessi e lavori di ricerca si situano all’intersezione tra Science and Technology Studies, Feminist Technoscience Studies e Media Studies.