2025, l’anno del caos e dell’intelligenza artificiale: tra dazi, super-AI e boom crypto

Il primo semestre del 2025 ha segnato un’accelerazione mai vista nei trend dell’innovazione tecnologica globale. Mentre Donald Trump scuote gli equilibri economici mondiali con nuovi dazi e politiche commerciali aggressive, la Silicon Valley corre verso la cosiddetta superintelligenza. Intanto, l’Europa prova a consolidare la propria posizione tra normative crypto e investimenti digitali, come evidenzia l’ultima raccolta di dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale del Politecnico di Milano.


Guerra dei dazi e instabilità globale: tecnologia sotto pressione

A dominare la scena, più della tecnologia stessa, è stato il caos geopolitico: il secondo mandato di Donald Trump ha riaperto la guerra commerciale con dazi fino al 145% contro Cina, UE, Canada e Messico. Il dollaro ha subito un tracollo storico – il peggiore dal 1986 – mentre il prezzo dell’oro e del Bitcoin è volato verso nuovi record. Un contesto che ha aumentato l’incertezza per imprese, mercati e innovatori.


La corsa alla superintelligenza: oltre il cervello umano

Il vero motore dell’innovazione nel 2025 è però l’Intelligenza Artificiale. Le big tech (Amazon, Microsoft, Alphabet e Meta) stanno investendo oltre 320 miliardi di dollari solo quest’anno in data center e infrastrutture AI. OpenAI, con il supporto di SoftBank e Oracle, ha lanciato il colossale progetto Stargate per costruire data center da 500 miliardi $.

Obiettivo? Creare modelli AI capaci non solo di eguagliare, ma superare l’intelligenza umana. È la sfida dell’AGI – l’Intelligenza Artificiale Generale – che sta anche minando l’alleanza tra Microsoft e OpenAI, ormai in pieno scontro su brevetti e controllo dei modelli.


Il boom delle criptovalute: l’Europa regola, gli USA accelerano

Il 2025 è anche l’anno della rilegittimazione del mondo crypto. Mentre l’Europa implementa il regolamento MiCA, che rende più sicuro e trasparente il trading di asset digitali, gli Stati Uniti – sotto Trump – spingono per una deregolamentazione aggressiva. Il Bitcoin ha superato i 120.000 $, sostenuto da nuove leggi pro-crypto e dall’entrata in campo di colossi come BlackRock e Deutsche Bank.

Anche in Italia qualcosa si muove: Unicredit ha lanciato un prodotto legato a Bitcoin, e Deutsche Börse ha iniziato a offrire custodia istituzionale per Ethereum e BTC. Senza dimenticare che due italiani – Giancarlo Devasini e Paolo Ardoino di Tether – sono tra i più ricchi d’Europa secondo Forbes.


L’AI minaccia l’occupazione? I CEO non si nascondono più

Ma non è tutto oro quello che luccica. L’AI sta iniziando a colpire il mondo del lavoro, in particolare i colletti bianchi. Il CEO di Ford ha previsto che il 50% dei lavori d’ufficio potrebbe sparire. Amazon, Meta e Microsoft hanno già avviato tagli al personale. Si diffonde la logica “AI first”: prima di assumere, le aziende verificano se l’AI possa svolgere il compito.


Italia ed Europa tra sfide e opportunità

Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale del Politecnico di Milano, l’Italia è chiamata a non restare spettatrice. L’adozione delle tecnologie AI, la spinta alle startup digitali e una regolamentazione chiara del mondo crypto sono le chiavi per restare competitivi.

La trasformazione digitale è in pieno fermento, ma non priva di rischi. Il 2025 ci sta insegnando che l’innovazione non è mai neutra: può accelerare il progresso, ma anche amplificare disuguaglianze, tensioni e instabilità.


Rubrica “Nuove Tecnologie” – Gazzetta di Milano

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