Milano Mediterranea, i progetti vincitori

Milano Mediterranea è orgogliosa di annunciare i vincitori dell’Open Call 2024. Dopo un processo di selezione partecipata, insieme al Comitato di Quartiere, che durante il mese di febbraio ha gravitato in diversi spazi del quartiere come il Mercato Lorenteggio, la pizzeria Luna Rossa e il Bar Sincero, sono stati scelti i due progetti che più di tutti potessero creare una connessione e una partecipazione attiva del quartiere stesso: quelli di Liryc Dela Cruz e Vishwa Patel.

Due residenze artistiche che – in primavera e in autunno – vedranno i due giovani artistə gravitare in diversi spazi del quartiere, creando connessioni con abitanti, lavoratrici e lavoratori e costruendo due progetti per e con il Giambellino. Da una parte tra live performance e arte visiva, per una riscrittura decoloniale dedicata alla comunità filippina e alla cultura delle Filippine post-coloniali, dall’altra un viaggio interculturale e co-creativo che attraversa il concetto di cibo e di arte culinaria di ogni comunità del quartiere.

Il Mio Filippino di Liryc Dela Cruz

Liryc Dela Cruz, artista e regista originario di Tupi, nel South Cotabato (Mindanao – Filippine) e Roma, Italia. Le sue opere sono state rappresentate e mostrate in numerosi festival cinematografici internazionali e luoghi d’arte contemporanea, tra cui: La Neomudéjar (Madrid), Maison Européenne de la Photographie (Parigi), UK New Artist, Museo di Arte Contemporanea di Roma (MACRO), La Biennale di Venezia e molti altri. I suoi film sono tematicamente legati alle sue origini, alla sua storia e alla sua interiorità, mentre le sue performance e le sue ricerche sono incentrate sulla cura, l’ospitalità, le pratiche indigene, le pratiche decoloniali e le Filippine post-coloniali. “IL Mio Filippino” è la sua prima grande performance e mostra che ha presentato l’estate scorsa al Mattatoio di Roma e che vuole proporre quest’anno alla comunità filippina del Giambellino. Una lunga ricerca sulla diaspora filippina in Italia che è la terza comunità asiatica nel nostro Paese e la seconda a Roma.

Il lavoro parte dal pregiudizio tipicamente occidentale di associare un gruppo etnico a un lavoro, come, ad esempio, nel caso dell’idea di colf domestica filippina in Italia: a partire da un’indagine sulla razializzazione del lavoro che vede il corpo delle persone di origine filippina spesso assimilate, nel nostro Paese, come lavoratrici e lavoratori domestici, “Il Mio Filippino” riscrive in una partitura coreografica i gesti del lavoro e della cura, per diventar coreografia e installazione visuale che rivendica una nuova forma di presenza e che valorizza la potenza di quegli stessi corpi coinvolti direttamente in scena.

Liryc Dela Cruz vuole coinvolgere attivamente la comunità filippina del Giambellino, durante i mesi di marzo e aprile, attraverso workshop e attività collettive per andare in scena poi con una performance e una mostra creata proprio con la comunità di riferimento.

Third Culture – di Vishwa Patel

La passione di Vishwa Patel è la pratica culturale del cibo, la concettualizzazione di nuovi modi di mangiare e la combinazione di elementi sensoriali con la sua antropologia. Originaria di una piccola città del Gujarat, stato occidentale dell’India, è cresciuta vedendo come la religione, la politica e le migrazioni comunitarie influenzino la cultura alimentare di una regione. Imparando la sua cultura e le pratiche alimentari tradizionali fin da piccola dalla nonna e dalla famiglia nei villaggi del Gujarat, aspira a preservare questo ricco patrimonio per le generazioni future attraverso il suo lavoro di food designer.

Il cibo è il suo mezzo di comunicazione, unico e personale ma assolutamente universale. Con il design come strumento, cerca di creare connessioni con il cibo e di celebrare la nostra dissimilitudine. Con una formazione in Spatial Design presso il National Institute of Design, in India, e un Master in Food Design & Innovation presso la Scuola Politecnica di Design (SPD) di Milano, è in viaggio per unire i due mondi nel suo modo unico. Oggi, come designer multidisciplinare con sede in Italia, collabora con artisti, nutrizionisti, ricercatori, registi, ristoratori e chef, progettando esperienze che promuovono un futuro alimentare sostenibile e uniscono le persone. Il suo lavoro trascende la mera estetica; è una sinfonia culinaria che risuona con il patrimonio culturale, l’innovazione e la gioia dei pasti condivisi.

Third Culture è un progetto che vuole coinvolgere attivamente tutta la comunità del Giambellino – per tutto il mese di novembre – e mira a co-creare un linguaggio universale per raccontare le diverse culture alimentari che popolano il quartiere e di come si siano evolute con la migrazione e le interazioni multiculturali all’interno della città. “Third Culture” è quindi proprio il concetto della nascita ricerca di una “terza cultura” per tutte le persone in diaspora e cresciute al di fuori del proprio contesto di origine. L’obiettivo di questo progetto è utilizzare il cibo come mezzo per promuovere interazioni multiculturali, valorizzare la diversità, promuovere l’inclusività, costruire un senso di identità, portare alla luce prospettive diverse e dissipare gli stereotipi negativi. 

Vishwa prevede 3 workshop di co-creazione chiamati Responsible Futuring, una combinazione di pratiche transdisciplinari e co-progettazione, con gli abitanti e i lavoratori del quartiere, di concetti e idee che riflettano i valori, le norme e i comportamenti della società.