Fermato per omicidio volontario aggravato e incendio doloso il compagno di Sueli Leal Barbosa, la donna di 48 anni morta dopo essersi lanciata dall’appartamento al quarto piano di viale Abruzzi, a Milano, per tentare di salvarsi dal rogo che avrebbe appiccato l’uomo.
Il fermo è stato emesso dalla pm Maura Ripamonti dopo un lungo interrogatorio in Questura.
Da quanto si apprende, il compagno della vittima non ha confessato e si sarebbe limitato a sostenere che potrebbe aver provocato involontariamente l’incendio. A suo carico, però, ci sarebbero testimonianze e filmati, oltre che la porta d’ingresso chiusa dall’esterno, uno dei primi elementi che ha destato sospetti nel personale dei vigili del fuoco e della squadra Mobile.
L’incendio è divampato nella notte tra mercoledì 4 e giovedì 5 giugno nell’appartamento in zona Loreto, coinvolgendo diverse abitazioni. A mezzanotte e mezza squadre dei vigili del fuoco sono intervenute per domare le fiamme. La donna che si era già lanciata nel vuoto è stata trasportata in codice rosso in ospedale dove è morta qualche ora dopo.
Gli occupanti dello stabile, inizialmente evacuati a scopo precauzionale, sono poi stati fatti rientrare nel palazzo ad eccezione di quelli dell’appartamento interessato e di quelli adiacenti, per un totale di 12 appartamenti per i quali è stato diffidato l’uso, fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. E’ stato attivato il Nucleo Investigativo antincendi della Lombardia per indagare sulle cause del rogo.
Dalle indagini è emerso subito che la porta dell’appartamento da cui erano partite le fiamme, lo stesso dal quale la donna si è buttata dalla finestra, era chiusa dall’esterno. Mentre il convivente della vittima è stato trovato dalla polizia in un bar della zona e poi ascoltato per tutto il pomeriggio. A insospettire gli inquirenti anche i racconti dei vicini di casa che – a quanto si apprende – hanno riferito di aver sentito delle grida prima dell’incendio.