La scelta istintiva di scavalcare il parapetto del cavalcavia, i minuti interminabili sospesi nel vuoto, le parole per conquistarsi la fiducia della donna che voleva gettarsi e infine quell’abbraccio senza dire niente “che mi ha toccato più di tutto”. Lorenzo Fascì, il carabiniere scelto della stazione di Albino (Bg) di 28 anni, racconta all’Adnkronos come ha salvato ieri dal suicidio una donna a San Paolo d’Argon in provincia di Bergamo.
Un gesto per cui il presidente del Consiglio Giorgia Meloni sui social non ha esitato a definirlo “eroe”. “Mi ha fatto molto piacere e la ringrazio”, dice Fascì, ringraziando anche all’assessore regionale alla sicurezza, Romano La Russa, che ha annunciato di candidarlo ai riconoscimenti che verranno consegnati in occasione della Giornata della fraternità della strada e della sicurezza stradale. “Per me però – aggiunge – il premio principale è che la donna sia salva. Il resto viene meno”.
Il carabiniere fuori servizio era in auto con la fidanzata e il padre di lei, quando intorno alle 11.20, lungo la strada statale 41, all’altezza di San Paolo d’Argon, ha notato una donna, visibilmente agitata, che stava all’esterno del parapetto di un cavalcavia. Immediatamente “abbiamo deciso di intervenire: la mia ragazza ha chiamato il 112 mentre il padre tentava già di instaurare un primo dialogo con la donna”, racconta il carabiniere scelto. Fascì nel frattempo, senza alcuna protezione, ha scavalcato il parapetto. “Ero al di là delle barriere di protezione, ma per me la priorità era salvare la donna. Mi sono avvicinato a lei, che inizialmente vedendomi mi chiedeva di star fermo, altrimenti si sarebbe buttata. Mi sono quindi bloccato e le ho detto di essere un carabiniere e che qualsiasi problema nella vita si può risolvere parlandone. Ho cercato di instaurare un rapporto con questa donna e mentre parlavamo, ho ridotto sempre più la distanza tra noi e mi sono avvicinato pian piano”, racconta il 28enne
Una volta vicino alla donna, l’ha cinta. “Ho usato il mio corpo come scudo e l’ho sorretta per tutto il tempo necessario“. Un tempo interminabile: “I soccorsi credo che siano arrivati dopo una decina di minuti, anche se la percezione del tempo in quei momenti è molto labile”.
Quando sono arrivati i carabinieri della stazione di Trescore Balneario e il 118, la donna “non era ancora intenzionata a tornare verso la strada. Invece parlandoci, pian piano siamo riusciti a convincerla e a piccoli passi, con me che restavo sempre dietro di lei, siamo arrivati verso il ciglio della strada”. A quel punto tra loro non si sono più scambiati parole, “ma ci siamo abbracciati, un chiaro segno di comunicazione. Quell’abbraccio è stato il gesto che più mi ha toccato“, confessa il carabiniere scelto all’Adnkronos.
Era la prima volta che si trovava in una situazione del genere, in cui ha fatto ricorso – spiega – sia all’addestramento ricevuto durante i corsi “in cui ci insegnano le tecniche per creare un primo approccio con la vittima e con il cittadino, in modo tale da instaurare un rapporto di fiducia immediato”, sia alla sua personale “empatia”. Una qualità che gli torna molto utile anche nel lavoro quotidiano alla stazione di Albino: lì – dice – “facciamo pattuglia, ricezione denunce, siamo a stretto contatto con il cittadino, lavoriamo in sinergia con la popolazione. Il carabiniere di stazione, all’interno di un paese, penso che sia una delle figure più importanti”.
“Un esempio di coraggio e umanità che onora l’Arma dei Carabinieri”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commenta l’intervento del Carabiniere Scelto che, fuori servizio, su un cavalcavia a San Paolo d’Argon, in provincia di Bergamo, ha salvato la vita a una donna che aveva scavalcato il parapetto ai margini di un cavalcavia. “In attesa di conoscerlo e di complimentarmi personalmente con lui – aggiunge il governatore – gli rivolgo il più sentito ringraziamento della Giunta regionale e dell’intera Lombardia”. (LNews)
“Un gesto eroico che dimostra, ancora una volta, il coraggio, l’altruismo e lo spirito di sacrificio che animano gli uomini e le donne dell’Arma e delle nostre Forze dell’ordine”.
È il commento di Romano La Russa, assessore regionale alla Sicurezza, sull’intervento compiuto dal carabiniere scelto di Albino che ha salvato la vita a una donna che minacciava di gettarsi da un cavalcavia sulla Strada Statale 42, all’altezza di San Paolo d’Argon (Bg). Il militare, che era fuori servizio e si trovava in viaggio con la famiglia, non ha esitato a scavalcare il parapetto del cavalcavia e a raggiungere la donna, traendola in salvo.
“Lo proporremo – aggiunge La Russa – tra i candidati ai riconoscimenti che consegneremo a novembre in occasione della Giornata della Fraternità della Strada e della Sicurezza Stradale, iniziativa organizzata ogni anno da Regione Lombardia per premiare l’alto valore degli appartenenti a Forze dell’ordine, Polizia locale ed enti del soccorso impegnati ogni giorno sulle nostre strade . Non saremo mai abbastanza grati nei confronti di chi indossa la divisa con straordinario senso del dovere ed estrema generosità come questo carabiniere”.
“Questo episodio – afferma l’assessore regionale alla Casa e all’Housing sociale, Paolo Franco – ci ricorda quanto sia importante il valore del servizio e della presenza delle Forze dell’ordine anche al di là dell’orario o del ruolo. Il Carabiniere ha incarnato i valori della dedizione, della solidarietà e della responsabilità verso il prossimo, valori che, come istituzioni, abbiamo il dovere di sostenere e onorare. Oggi – conclude – è stato salvato non solo un corpo, ma un’intera storia, e con essa la speranza”. (LNews)