Il trapper Baby Gang, nome d’arte di Zaccaria Mouhib, è stato arrestato ieri a Milano dopo essere stato sorpreso in possesso di una pistola all’interno della stanza di un albergo. L’artista, 24 anni, è stato trasferito nel carcere di San Vittore su disposizione della Procura di Lecco, che coordina un’inchiesta di più ampio respiro riguardante presunti traffici di armi e stupefacenti.
L’arresto è avvenuto a seguito di una perquisizione disposta dai magistrati lecchesi e condotta dai carabinieri, che hanno fatto irruzione nella camera dell’hotel in cui il trapper soggiornava dopo un concerto. Durante il controllo è stata rinvenuta un’arma con matricola abrasa, circostanza che aggrava il quadro accusatorio legato alla detenzione e al porto illegale di arma da fuoco.
Successivamente gli investigatori hanno esteso gli accertamenti anche all’abitazione di Mouhib a Calolziocorte, in provincia di Lecco, dove sarebbero stati sequestrati ulteriori elementi ritenuti di interesse. Le verifiche proseguiranno nei prossimi giorni con l’analisi balistica delle armi e con l’acquisizione di ulteriori riscontri investigativi.
L’arresto non rappresenta un episodio isolato ma si inserisce in un’indagine che, secondo gli inquirenti, punta a far luce su una rete più articolata di approvvigionamento e circolazione di armi clandestine, con possibili collegamenti al traffico di droga. L’ipotesi investigativa è che l’artista non sia soltanto destinatario di un singolo sequestro, ma che la sua posizione si intrecci con quella di altri soggetti già sotto osservazione.
Al momento, le autorità mantengono il massimo riserbo sui dettagli, ma non si esclude che possano emergere ulteriori indagati e sviluppi nei prossimi giorni. La Procura di Lecco ha già avviato una serie di atti istruttori per chiarire la portata del fenomeno.
Il legale di Baby Gang ha confermato che l’accusa mossa al proprio assistito riguarda la detenzione di un’arma, precisando che verranno presentate istanze e osservazioni in sede di convalida. La difesa intende richiedere accesso completo agli atti per chiarire le circostanze del sequestro e la reale responsabilità del giovane artista.
La vicenda si colloca all’interno di un quadro giudiziario complesso. Baby Gang, negli ultimi anni, è stato coinvolto in diversi procedimenti penali che hanno spesso catturato l’attenzione dell’opinione pubblica. Dalle accuse di risse armate a episodi di sparatorie in strada, il suo nome è più volte emerso nei fascicoli delle procure lombarde. Alcune condanne sono già state pronunciate in primo o secondo grado, mentre altre vicende sono tuttora pendenti.
Questa nuova inchiesta potrebbe dunque aggravare ulteriormente la posizione giudiziaria del trapper, incidendo sul percorso già segnato da restrizioni, obblighi e periodi di detenzione.
Nei prossimi giorni è attesa l’udienza di convalida dell’arresto davanti al giudice per le indagini preliminari. Sarà quella la sede in cui verranno valutati gli elementi raccolti, le esigenze cautelari e le eventuali richieste della difesa. Parallelamente proseguiranno le indagini per ricostruire la filiera di provenienza delle armi e individuare eventuali altri responsabili.
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