Alternanza scuola-lavoro. Dalla teoria alla pratica. Lo hanno fatto i ragazzi dell’Accademia delle Belle Arti Europee, che per 4 mesi hanno affiancato l’agenzia di comunicazione What Studio per la preparazione della Convention di Werfen in Italia, azienda di milano leader nel settore della Diagnostica in Vitro, punto di riferimento per ospedali e laboratori di analisi, che si è tenuta a Roma a fine marzo.
Nell’ambito di un progetto scolastico coordinato da Marco Castelnuovo, docente di Brand Design all’Accademia di via Cagnola 17, gli studenti hanno lavorato fianco a fianco con i gruppi di lavoro dell’azienda per creare i contenuti che cadenzeranno le due giornate di incontro e di confronto. Riprese video, presentazioni, slide show e veri e propri spot pubblicitari che raccontano i valori di Werfen e ne esplicitano le peculiarità per accompagnare gli interventi degli oratori, affiancando momenti di approfondimento a intermezzi leggeri e divertenti.
«E’ stato per noi un onore poter affiancare Werfen in questo percorso – ha sottolineato Amelia Vianoli preside Acme – Per i ragazzi è stata un’esperienza importante, che li ha messi a diretto contatto con il mondo del lavoro. Si sono misurati con una vera commessa lavorativa – predisporre il breefing, ascoltare le esigenze di un cliente reale, organizzare il lavoro, rispettare i tempi di consegna. Quando il professor Castelnuovo ci ha proposto questa collaborazione, abbiamo accettato subito, certi che per i nostri studenti fosse un’importante occasione di crescita professionale e formativa».
Soddisfatti anche i rappresentati di Werfen. «Abbiamo trovato giovani talentuosi e appassionati professionisti – ha sottolineato Mirella Rezzonico, Communication Manager di Werfen in Italia – che hanno ascoltato le nostre esigenze e approfondito le nostre richieste, interpretandole alla perfezione e dando, spesso, un contributo personale che ha fatto la differenza. E’ stato un piacere lavorare con Acme e vorremmo continuare questa proficua collaborazione anche per altre iniziative».
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