Il primo quarto, 30 punti subiti, indirizza la gara di Trieste. Poi l’Olimpia rimonta, tante volte, va anche avanti, si prende l’inerzia della partita ma poi succede sempre qualcosa che le impedisce di afferrarla, un fallo in attacco un tiro sbagliato, un errore in difesa. Alla fine, Trieste vince 86-82 rovinando la rimonta, la sontuosa partita di Armoni Brooks, 17 punti nel secondo tempo, il ritorno di Joshn Nebo, parzialmente condizionato dai falli ma in crescita.
La differenza l’hanno fatta le 14 triple di Trieste, i sette punti in più fabbricati dalla linea di tiro libero, ma tutto questo è stato il frutto di un promo quarto da 10 su 15 dal campo e 30 punti incassati, inclusa l’unica tripla di Toscano-Anderson su una rimessa effettuata con 0.9 secondi da giocare.
Da quel momento, la difesa è salita di tono e l’attacco ha trovato le spaziature per produrre comunque 11 triple oltre il 42%. Ma come successo altre volte gli ultimi possessi sui due ati del campo sono stati fatali.
IL PRIMO TEMPO – Dopo due possessi offensivi chiusi al ferro, l’Olimpia incassa un parziale di 8-0 e si condanna ad inseguire Trieste che gioca ad alto ritmo ed è ispirata nel tiro da fuori. La gara si complica anche perché a Nebo e Guduric fischiano due falli veloci e Coach Messina deve ricorrere alla panchina prima del previsto. Due canestri di Totè, un lay-up e un jumper dalla media, aprono una sequenza fatta di sorpassi e controsorpassi nella quale figurano anche due triple di Ricci. Trieste tenta l’allungo sul 22-16 con una tripla di Ramsey, poi ne aggiunge una Candussi e un’altra allo scadere Toscano-Anderson. Alla fine del primo periodo, Trieste è 10 su 15 dal campo, con sei triple e due giochi da tre convertiti da Sissoko. In avvio di secondo quarto, arriva anche il secondo fallo di Brooks, mentre la seconda tripla di Markel Brown scava il massimo vantaggio di Trieste, 37-24. Dopo il secondo time-out di Coach Messina, Shields firma un personale 5-0. Poi dopo un botta e risposta dall’arco di Ramsey ed Ellis, Bolmaro a rimbalzo riporta l’Olimpia a meno sei. La seconda tripla di Ellis e due tiri liberi di Guduric riavvicinano l’Olimpia a meno tre, 44-41, all’intervallo.
IL SECONDO TEMPO – In avvio di ripresa arrivano subito i terzi falli di Nebo e Ricci. Dopo due canestri di Ellis, Shields pareggia con un missile a quota 48. Ma la replica di Trieste è solida. Segnano Sissoko e Ramsey, prima del terzo fallo di Guduric. Il secondo pareggio lo firma ancora Shields. Ma anche questa volta al momento migliore segue la risposta autoritaria di Trieste. Una tripla dall’angolo di Brown scava ancora sette punti di divario, poi Moretti e Brown generano la fuga sul più nove. Nebo chiude il terzo quarto con la prodezza del 70-65 Trieste. Nel quarto periodo, Davide Moretti prova a trascinare i suoi ripristinando otto punti di vantaggio. Armoni Brooks sale in cattedra. Con un floater e poi una tripla riporta Milano a meno cinque. In sequenza arrivano il quarto fallo di Nebo e poi quello di Shields. Dall’angolo la terza tripla di Ricci ricuce a meno uno con inerzia a favore dell’Olimpia. Un altro missile di Brooks vale il soprasso. Brown lo cancella subito, ma Shields risponde in entrata. Dopo la tripla di Ramsey, Brooks impatta la gara da sotto, 82-82, entrando nell’ultimo minuto. Qui Nebo cancella Ruzzier e il suo tentativo in reverse, ma sul possesso chiave gli viene sanzionato il quinto fallo su un blocco in movimento. Ramsey in penetrazione riporta Trieste avanti. L’Olimpia ha un’ultima chance ma pasticcia e deve ricorrere ad un tiro fuori equilibrio di Ricci così Trieste chiude 86-82.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la gara di Trieste: “La partita è stata indirizzata dal nostro primo quarto in cui abbiamo avuto un approccio criticabile, in cui abbiamo concesso 30 punti a Trieste. Poi le cose sono migliorate, abbiamo rimesso la partita in piedi e siamo anche andati avanti un paio di volte. Ma non abbiamo avuto la lucidità, in alcuni possessi sia difensivi che offensivi, di chiudere la partita. Ma credo che tutto sia stato una conseguenza del nostro primo quarto. Non ho usato l’ultimo time-out sul meno due perché loro non avevano ancora consumato il bonus. Quindi mi aspettavo che commettessero il quarto fallo per spendere l’ultimo time-out. Motivo semplice. Su LeDay, dico che è un giocatore che fa leva su atletismo, fisicità e dopo due infortuni adesso è un giocatore fisicamente in difficoltà”.
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