L’Atalanta risorge in Champions

Un’incredibile Atalanta s’impone in casa dell’Eintracht Francoforte per 0-3, tutti i gol segnati in 5 minuti nel secondo tempo dopo un primo tempo a secco di reti. Lookman, Ederson e De Ketelaere i marcatori, che regalano a Raffaele Palladino il primo successo europeo: la Dea sale al decimo posto in classifica, con 10 punti.

All’11’ si rende pericolosissimo Chaibi ma viene fermato da Carnesecchi. Due pali di seguito per la Dea, al 35′ con Lookman e dopo con Scamacca. Replicano i tedeschi con Gotze al 38′. Nella ripresa ci prova Lookman al 48′, Zetterer è reattivo e para, il contropiede dei tedeschi porta Burkardt alla porta bergamasca, ancora Carnesecchi salva in angolo.

Altra occasione al 50′ per l’Atalanta con Ederson che lancia Scamacca, palla fuori. Il gol atalantino arriva al 60′ con Lookman, che finalmente trova la porta dopo un lancio al bacio di De Ketelaere. La Dea si sblocca e va in rete anche Ederson due minuti dopo su assist di Lookman.

Quindi il terzo gol, firmato De Ketelaere, al 65′, dopo un lancio in area di Zappacosta: è Scamacca a cogliere l’occasione ma anche la traversa, il belga approfitta del rimbalzo e segna per il tris. Notte magica per i nerazzurri.

Raffaele Palladino si presenta ai microfoni di Sky Sport con gli occhi che brillano, consapevole di aver vissuto una notte che resterà nella storia personale e del club. Ma dietro i cinque minuti di follia calcistica che hanno schiantato i tedeschi, c’è un lavoro psicologico profondo. Il tecnico ha chiesto una scintilla ed è divampato un incendio, trasformando un gruppo in cerca di identità in una macchina da guerra. Tra ringraziamenti e analisi tattica, l’allenatore svela un retroscena inedito nato nel segreto dello spogliatoio, un “patto scritto” che ha cambiato il volto della Dea.

LA NOTTE MAGICA E LA VITTORIA DEL GRUPPO – L’analisi parte dalle emozioni di un debutto assoluto in Champions League. «È stata una notte indimenticabile», esordisce Palladino. «Voglio ringraziare la società per la fiducia e il mio staff, ma in primis ringrazio i ragazzi. Questa è la vittoria del gruppo, un gruppo con grandi valori umani e tecnici che meritava una soddisfazione del genere. Li vedevo lavorare in settimana con un’intensità pazzesca e mi hanno regalato una serata magica». Sulla partita: «Abbiamo sofferto un po’ nel primo tempo e siamo stati sfortunati con i due pali, ma abbiamo giocato da squadra. Abbiamo difeso insieme e attaccato insieme: serviva vincere per il morale, non solo per la classifica».

IL RETROSCENA, IL FOGLIO APPESO NELLO SPOGLIATOIO – Il cuore dell’intervista è un aneddoto che spiega la svolta mentale. «Voglio raccontare una cosa che di solito rimane tra noi, ma stavolta merita perché sono stati i ragazzi a farlo», svela il mister. «Ho scritto su un foglio il DNA che doveva ritrovare questa squadra, ma ho chiesto a loro di darmi gli aggettivi su cui concentrarci. L’ho appeso nello spogliatoio: è il loro foglio, sono parole che hanno definito loro».

LE PAROLE CHIAVE, CORAGGIO E LEGGEREZZA – Ma cosa c’era scritto su quel foglio che ha ispirato il 3-0? Palladino elenca gli ingredienti della rinascita: «Coraggio, leggerezza, ambizione e fame. Ce ne sono tanti altri, ma questi li ho visti tutti in campo stasera. Io non sono un mago, non ho inventato nulla: loro sanno giocare a calcio, avevano solo bisogno di ritrovare entusiasmo e alchimia». Il messaggio è chiaro: responsabilizzare il gruppo per liberarne il talento.

TESTA ALLA FIORENTINA, UMILTÀ E LAVORO – Smaltita l’euforia, il pensiero corre già a domenica, quando la Dea affronterà la Fiorentina (ex squadra di Palladino, ndr). «Adesso dobbiamo essere bravi a restare umili. Il DNA di Bergamo è lavorare sodo, ed è quello che fanno questi ragazzi tutti i giorni. Ci serviva sbloccarci mentalmente, ora manteniamo questa mentalità perché insieme faremo grandi cose».


Scopri di più da GazzettadiMilano.it

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.