Il progetto #RigeneraBoschi di Sorgenia, dedicato alla tutela delle foreste italiane, si arricchisce di nuovi dati grazie alla ricerca “Il rapporto degli italiani con i boschi e le foreste” che indaga la relazione tra gli italiani e il patrimonio forestale. L’indagine è stata commissionata da Sorgenia all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro con la responsabilità scientifica di Giovanni Sanesi, docente di Selvicoltura e Parchi naturali e prodotti non-legnosi del bosco presso il dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti. I risultati presentati oggi a Roma, presso Palazzo Grazioli, confermano come la sensibilità ambientale dei toscani sia in crescita e in linea con gli esiti nazionali: i boschi sono vissuti come risorsa chiave nella lotta alla crisi climatica e per garantire una migliore qualità della vita locale.
I risultati della ricerca “Il rapporto degli italiani con i boschi e le foreste”
Lo studio ha coinvolto oltre 2.200 partecipanti adulti di tutte le regioni, nel periodo tra maggio e luglio 2025. Un campione ben bilanciato per genere, età, titolo di studio e distribuzione territoriale. Tra i principali risultati, l’analisi evidenzia che nel territorio lombardo, il 94,4% dei cittadini identifica le foreste come protagoniste nel contrasto alla crisi climatica, una percentuale in linea con la media nazionale (94,6%).
La maggior parte degli italiani pensa che i boschi nella propria regione, in Italia e in Europa siano di più rispetto al dato reale. Sul totale del campione, la sovrastima della copertura boschiva nazionale registrata in Lombardia è di +4,3 punti percentuali rispetto al valore reale riportato dall’INFC (Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di carbonio) 2015 che indica in 11 milioni di ettari la superficie forestale complessiva, pari al 37% del territorio nazionale. Lo scostamento è inferiore al dato nazionale (+5,5), indice di una maggiore consapevolezza da parte dei lombardi.
Lombardia: forte esigenza di informazione
Dalla ricerca emerge una forte domanda locale di informazione e di coinvolgimento diretto nella gestione del patrimonio forestale, segno di una popolazione pronta a sostenere una transizione ecologica fondata anche sulla partecipazione attiva. La Lombardia è la regione con la percentuale più alta di risposte che esprimono la necessità di maggiore informazione, pari al 18,2%. Probabilmente per effetto sia della dimensione della popolazione sia di una maggiore vivacità del dibattito locale. L’attenzione ai benefici ambientali – dalla prevenzione del dissesto idrogeologico alla salvaguardia della biodiversità – si accompagna a una crescente consapevolezza del valore salutistico e sociale delle aree verdi, che la pandemia ha ulteriormente valorizzato.
Le fonti utilizzate dai lombardi per informarsi sulla salute delle foreste sono molteplici, dai parchi regionali alle riviste scientifiche, dai documentari alle associazioni ambientaliste.
Fruizione del bosco in Lombardia
In Lombardia la domanda di spazi verdi di prossimità, cresciuta a livello nazionale dopo la pandemia, si attesta introno al 57,3%. Prevale una visione del bosco come spazio sociale e condiviso (10%), anche se tra le pratiche emotivo-corporee quelle preferite dai lombardi sono di carattere contemplativo: abbracciare gli alberi, cercare luoghi isolati, registrare i suoni del bosco.
Tra le attività insolite, nella regione la pratica più diffusa è dormire sotto le stelle, seguita dall’esplorazione del bosco di notte e da meditazione o yoga. Inoltre, l’84,7% esprime una netta preferenza paesaggistica per i boschi, dichiarando di preferire ‘più foreste e meno terreni agricoli’, un dato al di sopra della media nazionale.
Lo studio conferma che gli abitanti della Lombardia desiderano boschi più accessibili e ricchi di biodiversità, chiedono sentieri percorribili e assenza di rumori, mentre infrastrutture come parcheggi o servizi igienici rimangono una priorità minore. Questo quadro evidenzia la necessità di conciliare gestione forestale, fruibilità e tutela ambientale, con particolare attenzione ad una comunicazione efficace, capillare e multidimensionale rivolta ai cittadini e alle scuole.
I risultati scientifici del monitoraggio con i Tree Talkers nel Parco Nord Milano
Le attività di educazione ambientale rivolte alle scuole sono uno dei pilastri del progetto #RigeneraBoschi” di Sorgenia che dallo scorso anno studia lo stato di salute di cinque boschi in Italia, individuati con PEFC Italia, tra i quali il Parco Nord Milano attraverso l’installazione dei dispositivi Tree Talkers.
A livello nazionale, i risultati del progetto #RigeneraBoschi rivelano che gli interventi selvicolturali calibrati rendono gli alberi mediamente più stabili e resistenti al cambiamento climatico. La gestione agirebbe dunque come una medicina preventiva per il bosco. La ricerca, coordinata dal professor Giorgio Vacchiano – docente di Gestione e Pianificazione Forestale presso l’Università degli Studi di Milano – ha permesso di raccogliere in tempo reale dati in oltre 7.000 ore di monitoraggio per ogni sito.
Parco Nord Milano: pattern generalmente positivi nella parte gestita
I tree talkers hanno generalmente mostrato che nell’area gestita si registra una crescita del diametro del tronco significativamente superiore rispetto all’area non gestita. “È come togliere persone da una stanza sovraffollata: chi rimane respira meglio e ha più spazio per muoversi – spiega il professor Giorgio Vacchiano. – La riduzione della densità arborea non deve far pensare a un impoverimento ma a un rafforzamento strutturale del bosco. Gli alberi rimanenti sviluppano chiome più ampie, sistemi radicali più robusti e una maggiore capacità di resistenza agli eventi estremi”. In questo parco, inoltre, la gestione è stata effettuata per ridurre la vulnerabilità del bosco a siccità e danni da vento.
Gli altri parametri vitali misurati di flusso linfatico, fotosintesi e stabilità meccanica confermano nel Parco Nord Milano pattern generalmente positivi nelle aree gestite: maggiore costanza della linfa, chiome meno soggette a oscillazione e una risposta fisiologica integrata anche nelle condizioni estive più critiche.
Il monitoraggio coprirà cicli stagionali pluriennali, integrando i dati dei Tree Talker con misurazioni meteorologiche, analisi del suolo e del contenuto di carbonio. L’espansione della rete di monitoraggio e l’affinamento degli algoritmi di analisi prometteranno di ridefinire il protocollo di ricerca e di approfondire quali sono gli elementi che determinano scostamenti e controtendenza.
Il progetto #RigeneraBoschi ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
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