Sensori angoli ciechi, Tar boccia Comune di Milano. Accornero (Unione Artigiani): decisione nell’aria, scelta Comune figlia della fretta

Il Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) della Lombardia ha emesso una sentenza che annulla integralmente gli atti del Comune di Milano sull’obbligo di installare sensori dell’angolo cieco per i mezzi pesanti – bus e camion – per circolare sul proprio territorio. Il provvedimento di Palazzo Marino, approvato in seguito ai numerosi investimenti mortali ai danni di ciclisti negli ultimi mesi, era entrato in vigore il primo ottobre scorso.

Il Tar della Lombardia ha dunque accolto in toto il ricorso presentato da alcune aziende di trasporto e dall’associazione di categoria Assotir, sostenendo che il Comune di Milano non ha le competenze necessarie per normare la circolazione stradale in materia di ordine pubblico e sicurezza. Secondo il Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia, queste competenze sono “esclusive” dello Stato. La sentenza mette in evidenza che il Codice della Strada ha centralizzato presso gli organi centrali l’omologazione e l’approvazione dei dispositivi di controllo del traffico e dei dispositivi ulteriori di marcia [➡️ leggi la sentenza 202302770 del Tar della Lombardia].

Il Tar ha precisato che le Regioni possono intervenire su temi legati alla tutela della salute, mentre i comuni hanno il potere di istituire aree a traffico limitato nei centri abitati per esigenze di prevenzione degli inquinamenti e di tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale. Tuttavia, il tribunale ha sottolineato che l’obbligo dei sensori dell’angolo cieco è estraneo a queste competenze, in quanto risponde a un’esigenza “di ordine pubblico e sicurezza, finalizzata a prevenire incidenti in danno di pedoni e ciclisti”.

La sentenza evidenzia che tali dispositivi sono funzionali alla tutela dell’incolumità personale e alla prevenzione di reati come l’omicidio colposo e le lesioni colpose. In tal senso, il Tar della Lombardia ritiene che il Comune di Milano abbia superato le proprie competenze normative, poiché l’obbligo dei sensori non rientra nelle aree di intervento assegnate dalle leggi vigenti.

Il Comune per bocca dell’Assessore alla Mobilità Censi ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato ed ha invitato il Governo nazionale ad intervenire sulla materia.

Marco Accornero, Segretario Generale di Unione Artigiani, interviene sulla sentenza del TAR Lombardo.

“È una decisione che era nell’aria, dati i numerosi dubbi di illegittimità che emergevano da questa delibera – commenta Accornero – assunta di gran fretta dopo i tragici incidenti degli scorsi mesi, senza un coinvolgimento adeguato delle associazioni degli autotrasportatori e l’esame attento delle loro richieste. Vedremo che cosa accadrà in futuro, al termine di un eventuale ricorso al Consiglio di Stato ma in questo momento l’obbligo di installazione dei sensori non è più in vigore. Si apre ora anche un fronte per gli autotrasportatori che hanno già speso il loro denaro per installare il sistema o pagato contravvenzioni e per tutta la filiera delle officine meccaniche che hanno investito nell’acquisto dei sensori e che avevano le agende piene di prenotazioni. In ogni caso, siamo sempre pronti a tornare a confrontarci con l’Amministrazione Comunale di Milano per lavorare insieme sulle criticità del traffico, i percorsi e le aree di sosta per i mezzi pesanti, l’educazione stradale e tutti i provvedimenti utili al settore e alle fasce più vulnerabili degli utenti delle strade come pedoni e ciclisti.”