Un salvataggio definito «miracoloso» dallo stesso protagonista. Così Jiri Marzi, il diciottenne recuperato in condizioni critiche tra il Sasso Bellora e il Monte Bregagno, nella zona di Menaggio, ha descritto quanto accaduto durante la Marathon Trail Lago di Como lo scorso 27 settembre.
Oggi, a Palazzo Lombardia, il giovane ha potuto raccontare di persona l’episodio circondato da chi, in quelle ore, ha lavorato senza sosta per riportarlo in vita.
Il recupero e l’intervento ECMO
Rimasto disperso e poi ritrovato in gravissima ipotermia, il ragazzo è stato soccorso grazie a un’operazione complessa coordinata da AREU e che ha visto impegnati il Soccorso Alpino (stazione Lario Occidentale – Ceresio), i Vigili del Fuoco, gli equipaggi degli elisoccorsi di Como e Sondrio e il team ECMO dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, centro di riferimento regionale per la gestione dell’ipotermia accidentale grave.
Una vera catena di interventi che ha permesso di applicare, nei tempi necessari, la tecnica dell’Ossigenazione Extracorporea a Membrana.
Bertolaso: «Il sistema ha funzionato in modo mirabile»
In conferenza stampa, l’assessore al Welfare Guido Bertolaso ha illustrato nel dettaglio le procedure adottate quel giorno, sottolineando la qualità dell’intervento: «È un sistema che ha funzionato davvero in modo mirabile, dimostrando cosa può produrre la collaborazione tra istituzioni, emergenza-urgenza e Protezione civile quando si gioca di squadra e i giocatori sono dei top player».
Il giovane atleta, rimasto per oltre un’ora in condizioni estreme, ha voluto ringraziare pubblicamente i soccorritori: «Se sono qui è solo merito loro, quanto accaduto ha del miracoloso».
Le testimonianze dei sanitari
All’incontro erano presenti anche i professionisti intervenuti nei primissimi momenti: l’anestesista rianimatore Gabriele Aletti e Raffaella Gianoli, coordinatrice infermieristica del 118 di Sondrio, insieme a Fernando Luca Lorini, direttore del Dipartimento di Emergenza e Urgenza dell’ASST Papa Giovanni XXIII.
Aletti ha parlato di «un’operazione che richiede non solo competenze elevate, ma la capacità di esprimerle in modo armonico, come un’orchestra con una regia unica», mentre Lorini ha voluto sottolineare «la grande passione con cui tutti gli operatori svolgono il loro lavoro, supportata da competenze molto elevate».
Gianoli ha richiamato l’importanza della comunicazione efficace tra tutte le équipe coinvolte e la Sala Operativa Regionale di Emergenza Urgenza dei laghi di Como, elemento determinante per il buon esito dell’intervento.
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