Il Tribunale per i minorenni di Milano ha disposto gli arresti domiciliari per due studenti di 17 anni, un ragazzo e una ragazza, accusati di resistenza aggravata in relazione agli scontri avvenuti davanti alla stazione Centrale lo scorso 22 settembre, al termine di una manifestazione organizzata in sostegno della popolazione di Gaza. La decisione è arrivata dopo l’udienza di convalida, al termine della quale la giudice Antonella De Simone ha ritenuto necessaria la misura cautelare. I due giovani, difesi dagli avvocati Mirko Mazzali e Guido Guella, hanno così lasciato il carcere minorile Beccaria per tornare nelle rispettive abitazioni.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, i minorenni avrebbero partecipato attivamente agli scontri, tentando di oltrepassare un cordone di polizia e opponendo resistenza al momento del fermo. Entrambi, durante gli interrogatori, hanno negato le condotte contestate, sostenendo di non aver partecipato ad azioni violente. I legali hanno presentato un video che, a loro dire, dimostrerebbe che almeno una delle due posizioni accusatorie non corrisponde ai fatti.
La misura adottata comporta conseguenze anche sul percorso scolastico degli studenti, che al momento non potranno frequentare le lezioni. I difensori hanno annunciato ricorso, definendo inaccettabile l’impossibilità di proseguire gli studi regolarmente. Diversa la decisione assunta nei confronti di altri manifestanti: per due ventunenni coinvolte negli stessi episodi è stato disposto solo l’obbligo di firma.
Un terzo arrestato, un uomo di 36 anni accusato di resistenza e lesioni a un agente, non è invece stato sottoposto a misure cautelari dal Gip competente per gli adulti, che ha valutato come sufficienti le garanzie personali e lavorative presentate.
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