Un’operazione congiunta delle forze dell’ordine ha portato all’arresto di quattro uomini e al sequestro di centinaia di chili di hashish tra Milano e la provincia di Bergamo.
Il blitz è scattato dopo l’individuazione di un tir con targa spagnola, nei pressi di Porta Garibaldi a Milano dai carabinieri della Compagnia Duomo. Il camion — secondo gli investigatori — proveniva da Alicante ed era ritenuto sospetto per via dei suoi movimenti atipici.
Il mezzo è stato seguito fino a un capannone industriale dismesso in Bergamasca, dove quattro uomini sono stati sorpresi a scaricare sacchi pesanti. Immediato l’intervento delle pattuglie milanesi e dei colleghi bergamaschi: il controllo ha portato alla scoperta di un consistente carico di droga, nascosto in un doppiofondo del camion.
Hashish di contrabbando: 258 kg scoperti nel doppiofondo
Nel sottofondo del tir i militari hanno rinvenuto circa 258 kg di hashish, confezionati in panetti termosigillati, destinati probabilmente al mercato lombardo e oltre.
Il conducente del mezzo, un 54enne di origine spagnola, e tre corrieri italiani — di 28, 29 e 32 anni — sono stati arrestati sul posto. I tre italiani risultavano incensurati, rafforzando la scelta di puntare sul mezzo come via principale per l’importazione della droga.
L’entità del sequestro qualifica l’operazione come una delle più rilevanti degli ultimi anni nel nord Italia: una mole di stupefacente tale da alimentare il traffico su larga scala.
Perquisizioni domiciliari: 86 kg idi hashish in congelatore, armi e materiale per rapine
Non è finita con il camion. Le successive perquisizioni domiciliari hanno portato alla luce altri elementi inquietanti: nell’abitazione del 29enne sono stati trovati 86 kg di hashish nascosti in un congelatore a pozzetto, insieme a due pistole con matricola abrasa, munizioni e oggetti riconducibili a progettazioni di rapine — tra cui manette, una maschera, un lampeggiante, t-shirt con la scritta “Polizia” e una pistola spara-spray urticante.
In casa del 28enne gli agenti hanno rinvenuto altri 4 kg di hashish e circa 4.500 euro in contanti.
Tutti i beni sono stati sottoposti a sequestro. Le autorità stanno verificando se le armi siano state già utilizzate in fatti criminosi o se fossero destinate a rapine.
Un traffico su rotte internazionali e una rete in gran parte sconosciuta
Secondo gli inquirenti, il camion rappresentava soltanto una tappa di un traffico molto più ampio: la droga, partita dalla Spagna, sarebbe dovuta raggiungere più regioni italiane attraverso la logistica su gomma, con mezzi pesanti e corrieri.
Il blitz dimostra come le rotte internazionali restino canali attivi per il narcotraffico, nonostante i controlli rafforzati.
Le modalità adottate — mezzo internazionale, doppiofondo, stoccaggio in capannone e abitazioni — evidenziano l’esistenza di una rete ben strutturata e potenzialmente longeva. I quattro arrestati sono ora in custodia, in attesa delle convalide e delle decisioni dell’autorità giudiziaria.
Prossime tappe: indagini su armi e rete di spaccio
I magistrati hanno aperto fascicoli paralleli: il reato di traffico internazionale di droga e quello di detenzione abusiva di armi, oltre alla possibile connessione con reati gravi come rapine. Le indagini proseguiranno con l’analisi approfondita delle armi sequestrate e la verifica di eventuali legami con altri episodi criminali.
Al centro del lavoro investigativo c’è anche la ricostruzione delle rotte percorse dal Tir e dei soggetti che gestivano la rete logistica — per capire se la spedizione fosse isolata o parte di un traffico sistematico. In tal senso, interrogatori, controlli sui mezzi e accertamenti bancari potranno fornire risposte decisive.
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