Un’aggressione violenta avvenuta nella notte tra il 12 e il 13 ottobre in via Rosales, nella zona della movida di Corso Como, ha lasciato un 22enne gravemente ferito e con danni permanenti alla mobilità di una gamba.
Cinque giovani sono stati arrestati dalla Polizia di Stato con l’accusa di tentato omicidio pluriaggravato e rapina.
Arresti e indagini
Gli inquirenti del Commissariato Garibaldi-Venezia di Milano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre minorenni (17 anni) e due maggiorenni (18 anni), tutti residenti nell’area di Monza.
Secondo quanto ricostruito, condividevano un forte legame tra loro e avevano agito in concorso nella rapina e nell’aggressione.
La dinamica dell’aggressione
Il 22enne, studente presso l’Università Bocconi, ha raccontato di aver incontrato casualmente il gruppo mentre tornava a casa dopo una serata. Approfittando del fatto che avesse bevuto, gli aggressori lo hanno deriso, lo hanno rapinato di 50 euro e lo hanno spinto via.
Quando il ragazzo ha provato a riprendersi il denaro, è scattata la violenza: uno degli 18enni lo ha accoltellato, colpendolo due volte, e il resto del gruppo lo ha sopraffatto con calci e pugni mentre era a terra.
Danni gravi e conseguenze
Le ferite, inizialmente sottovalutate, si sono rivelate molto più gravi: una coltellata ha perforato un polmone, mentre l’altra ha lesionato un’arteria provocando un’emorragia interna e ha interessato il midollo osseo.
I medici hanno comunicato che i danni motori alla gamba potrebbero essere permanenti, con prospettive di recupero molto limitate.
Messaggi sui social: arroganza e sfida
Parte dell’inchiesta si è concentrata anche su messaggi e commenti che alcuni dei giovani arrestati si scambiavano dopo l’aggressione. Secondo la Polizia, su TikTok e Instagram si sarebbero vantati dell’episodio, parlando con tono beffardo dell’accoltellamento e della possibilità di pubblicare video dell’aggressione.
In particolare, un commento registrato sui social recitava: «Non l’hanno scoperto», in riferimento a quanto accaduto durante quella notte.
Misure cautelari
I due maggiorenni sono stati condotti in carcere (Casa di reclusione di San Vittore), mentre i tre minorenni sono stati collocati presso un centro per minori.
Il gip ha motivato l’ordinanza evidenziando la gravità del gesto, il rischio di reiterazione e la potenziale manipolazione delle prove
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