Con 216 voti a favore, 126 contrari e 3 astenuti la Camera ha approvato in via definitiva la legge di Bilancio. Il via libera alla manovra è arrivato dopo un percorso impervio che alla fine ha rialzato l’entità dai 18,7 miliardi iniziali a circa 22 miliardi. Il tutto a saldi rigorosamente invariati, per tutelare i conti e consolidare la ritrovata fiducia dei mercati.
“Il Parlamento ha approvato la Legge di Bilancio 2026. È una manovra seria e responsabile, costruita in un contesto complesso, che concentra le limitate risorse a disposizione su alcune priorità fondamentali: famiglie, lavoro, imprese e sanità. Proseguiamo nel percorso di riduzione dell’IRPEF per il ceto medio, nel sostegno alla natalità e al lavoro, nel rafforzamento della sanità pubblica e nel supporto a chi investe, produce e crea occupazione”, scrive sui social, Giorgia Meloni.
“Abbiamo lavorato – aggiunge la premier – per rendere strutturali misure già avviate e per rafforzare quelle che incidono realmente sulla vita quotidiana degli italiani, mantenendo fede agli impegni assunti. Un altro passo avanti per dare certezze alla Nazione e continuare a costruire un’Italia più solida, competitiva e capace di guardare al futuro con fiducia”.
“Il punto fondamentale di questa manovra è una cosa di cui si è parlato per tanto tempo e di cui si è parlato pochissimo in aula: abbiamo detassato gli aumenti contrattuali fatti nel settore privato. Questo ha significato e significa aumenti concreti dei salari degli stipendi dei lavoratori dipendenti”. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in un punto stampa organizzato al termine delle votazioni alla Camera sulla legge di Bilancio. “Oltre – ha aggiunto – ad avere aumentato ovviamente nei contratti pubblici ed avere chiuso tutti i contatti pubblici che erano da anni fermi”.
Si tratta, ha proseguito, di “una cosa che ci chiedevano sia i sindacati che i datori di lavoro. L’abbiamo fatta. Mi dispiace che se ne parli pochissimo. Tassare al 5% gli aumenti contrattuali all’uno per cento il salario di produttività credo che siano una segnale importantissimo”. Quanto alle critiche delle opposizioni, per Giorgetti “fanno il loro mestiere, giustamente criticano perché le critiche possono aiutare a capire magari dove abbiamo sbagliato” ma “queste erano esattamente delle richieste che nessuno pensava si potessero in qualche modo esaudire e l’abbiamo fatto. Lo chiedeva anche la Cgil nei tavoli che abbiamo fatto con le parti sociali. L’abbiamo fatto. Non soltanto per i futuri contratti, ma anche per quelli fatti l’anno scorso”, ha ricordato Giorgetti.
“Dicono che abbiamo allungato l’età pensionabile. In realtà l’intervento del governo è di aver ridotto di due mesi nel 2027 l’aumento, perché in automatico sarebbe aumentata di tre mesi. Naturalmente nel corso del 2026, se le cose continueranno andare bene sui conti pubblici come sono andati fino a oggi, cercheremo anche di ridurre quel mese in più che partirebbe dal 2027”, ha detto ancora.
“Per quanto riguarda il dibattito” sulla legge di Bilancio, definito compresso soprattutto dalle opposizioni, “ne convengo. La sessione dovrebbe durare tre mesi, due mesi e mezzo. Ricordo che tanti anni fa c’erano due sessioni fatte alla Camera e al Senato, progressivamente questo si è andato perdendo e di questo mi rammarico”
Il taglio delle tasse al ceto medio e la rottamazione delle cartelle, le pensioni e le misure per il lavoro e le imprese, tra le principali misure in manovra. Misura ‘regina’ del ddl è la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 50mila euro. Ammonta a oltre 12 miliardi di euro il contributo totale da banche e assicurazioni, un miliardo in più rispetto a quanto inizialmente previsto nello schema del governo.
Sale al 12,5% l’aliquota sulla polizza rc auto per i rischi di infortunio al conducente e rischi di assistenza stradale per i contratti assicurativi stipulati o rinnovati a decorrere dal primo gennaio 2026.
Vengono rifinanziati gli stanziamenti relativi al Ponte sullo Stretto di Messina, “alla luce dell’aggiornamento dell’iter amministrativo e del non perfezionamento degli impegni relativi alle somme iscritte in bilancio nell’anno 2025 in conto residui rinvenienti dall’anno 2024, prevedendo un incremento delle risorse negli anni 2032 e 2033 tali da lasciare inalterato il valore complessivo delle somme autorizzate”. Le risorse per il Piano casa in manovra calano a 200 milioni nel biennio 2026-2027 (100 milioni l’anno). TUTTE LE MISURE
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