Izzo assolto in appello

La vicenda di Armando Izzo si è conclusa con un’assoluzione piena da parte della Corte d’Appello di Napoli.

Il difensore del Monza era stato accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e frode sportiva aggravata dal metodo mafioso, in relazione alla partita Modena-Avellino del 17 maggio 2014. Tuttavia, i giudici hanno stabilito che “il fatto non sussiste” e che Izzo “non ha commesso il fatto”.

Questa sentenza chiude un lungo capitolo giudiziario che ha segnato profondamente la carriera del calciatore.

“Sono molto soddisfatto della sentenza – ha detto dopo la sentenza Armando Izzo - e, come ho detto fin dalle prime battute, ho sempre avuto fiducia nella giustizia. Non finirò mai di ringraziare i miei avvocati Alfredo Capuano, Salvatore Nugnes e Stefano Montone, che da subito hanno creduto in me”. Da Izzo un pensiero anche alla sua famiglia: “Ringrazio mia moglie Concetta, i miei figli, mia madre e mio padre, scomparso a 29 anni per la leucemia quando Armando aveva appena 10 anni, che mi hanno dato la forza di combattere anche questa battaglia”. “Ringrazio, – ha concluso il difensore – non per ultimo, il Monza Calcio, il dottor Adriano Galliani e il cavaliere Silvio Berlusconi che, pur essendo a conoscenza del mio processo, hanno sempre creduto in me”.

“Armando Izzo è stato assolto con formula piena dalla Corte d’Appello di Napoli dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, perché il fatto non sussiste. I fatti risalgono a una gara del campionato di Serie B 2013-2014, quando il calciatore vestiva la maglia dell’Avellino. Dopo quasi 10 anni di processo, i giudici della Corte di Appello di Napoli hanno stabilito che Armando Izzo non ha commesso neanche il reato di frode sportiva aggravata dal metodo mafioso per aver concorso ad alterare la partita di calcio Modena -Avellino, di Serie B del 17.05.2014. AC Monza e Adriano Galliani, da sempre vicini ad Armando nel sostenerlo in ogni passo di questa vicenda, accolgono con soddisfazione questa notizia”.


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