“Sono assolutamente favorevole” a una legge per dotare Milano di poteri speciali allo stesso modo di come si vuole fare a Roma. Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala a margine della XXVII Edizione di Italia Direzione Nord, la rassegna di convegni istituzionali ideata da Fabio Massa, promossa e organizzata dalla Fondazione Stelline di Milano in corso presso Triennale Milano. “Dal punto di vista economico è chiaro che Milano sia ancora la realtà più importante. Da Milano a Roma arrivano 20 miliardi all’anno di tasse sul reddito. Un governo saggio dovrebbe dire, se ci collaboro i 20 miliardi diventano 25. Quindi cerchiamo delle formule che aiutino”, ha aggiunto il primo cittadino, secondo cui “è abbastanza evidente è che il governo sta ampiamente favorendo Roma. Lo dico con rispetto per il mio amico Gualtieri e per i romani, ma è evidente”.
“Sono assolutamente coerente con i discorsi che faccio. E sono convinto che sia necessario dare più autonomia anche a Milano” ha spiegato Fontana parlando dell’ipotesi di dotare anche Milano di poteri speciali. “Ritenevo assurdo che il sindaco di Milano Beppe Sala si opponesse per una maggior autonomia in Regione e la volesse per i Comuni. Io sono autonomista sempre – ha aggiunto -. Per quella comunale, però, bisognerà fare una modifica costituzionale come per la legge di Roma capitale”.
Per quanto riguarda le prossime comunali di Milano, secondo Fontana “bisogna individuare il candidato. La certezza della sconfitta ci sarà se dovessimo trovarlo tre mesi prima delle elezioni come cinque anni fa”. “Serve una persona credibile che possa chiarire sul futuro di città che vede – ha proseguito -. Ci sono le condizioni per far tornare il governo del centrodestra a Milano che in passato ha governato benissimo”.
Fontana ha parlato anche della manifestazione annunciata per il prossimo aprile in piazza Duomo da Matteo Salvini “contro l’islamizzazione e per la remigrazione”. “Un problema che va affrontato – ha concluso Fontana -, ancora una volta si cerca di non vedere quelle che sono le realtà che poi tutti i giorni si presentano. Bisogna fare in modo che tornino a casa loro tutti coloro che non vengono qui per integrarsi, per lavorare e per diventare parte della nostra società”.
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