Evasione dal carcere di Opera, indagato il compagno di cella

Le ricerche dell’uomo proseguono su tutto il territorio nazionale

Prosegue l’inchiesta sulla fuga dal carcere di Opera avvenuta lo scorso 7 dicembre. La Procura di Milano ha aperto un fascicolo a carico di un detenuto che condivideva la cella con Toma Taulant, il 41enne di origine albanese riuscito a evadere dall’istituto penitenziario e tuttora ricercato.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il compagno di cella avrebbe avuto un ruolo attivo nella preparazione dell’evasione. Gli inquirenti contestano al 25enne, originario di Cuasso al Monte nel Varesotto, di aver manomesso la grata di protezione della finestra e di aver contribuito alla realizzazione di una corda artigianale, ottenuta legando tra loro lenzuola e filo di nylon reperito all’interno della cella.

La fuga e il tentativo fallito del complice

Il piano avrebbe consentito a Taulant di calarsi all’esterno dell’edificio, completando la fuga. Il compagno di cella, invece, non sarebbe riuscito a seguirlo: secondo la ricostruzione investigativa, il varco creato nella grata non gli avrebbe permesso di passare, costringendolo a rinunciare all’evasione e a restare all’interno del carcere.

Il profilo dell’indagato

Il 25enne si trova detenuto a Opera in seguito a una condanna in primo grado a 12 anni di reclusione per tentato omicidio, pronunciata dal Tribunale di Varese. L’episodio risale al gennaio 2024, quando – stando all’accusa – avrebbe sparato a un 27enne davanti a un bar di Arcisate, ferendolo gravemente dopo che la vittima era intervenuta in difesa di una ragazza.

La posizione del fuggitivo

Toma Taulant, che stava scontando una lunga pena detentiva con fine prevista nel 2048, non era nuovo a episodi simili: quella messa a segno a Opera risulta essere la sua quarta evasione. Le ricerche dell’uomo proseguono su tutto il territorio nazionale, mentre l’amministrazione penitenziaria ha avviato accertamenti interni per verificare eventuali falle nei sistemi di sicurezza del carcere.

L’inchiesta è ora concentrata sull’ipotesi di favoreggiamento dell’evasione e sulle responsabilità individuali nella pianificazione della fuga, mentre la Procura valuta eventuali ulteriori sviluppi investigativi.


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