Carmelo Ferraro presenta l’evento natalizio Mi’mpegno

ha celebrato non solo il Natale, ma anche l'impegno costante di Mi'mpegno
Alla Società Umanitaria di Milano, luogo emblematico della tradizione civica e solidale della città, si è svolto l’evento natalizio di Mi’mpegno, Presidente Carmelo Ferraro, una serata che ha visto la partecipazione di oltre 250 persone tra rappresentanti delle istituzioni, membri della Curia ambrosiana e professionisti dei settori sanitario, culturale e sociale.

Tra i presenti e coloro che hanno premiato figuravano Elena Buscemi, Presidente del Consiglio comunale di Milano, Cristina Rossello, parlamentare, Fabio Bottero, assessore alla Casa, Annarosa Racca, vicepresidente del Consiglio comunale e presidente di Federfarma, Maurizio Molinari, direttore della sede milanese del Parlamento europeo, Stefano Cattaneo, direttore del Pio Istituto dei Sordi, e Giovanna Ferrante, scrittrice.

Questo incontro ha celebrato non solo il Natale, ma anche l’impegno costante di Mi’mpegno nel costruire una rete solida di pensiero e azione civica, unendo mondi diversi in un dialogo continuo e costruttivo.

ha celebrato non solo il Natale, ma anche l'impegno costante di Mi'mpegnoMi’mpegno opera a Milano come laboratorio civico di pensiero e di azione, promuovendo iniziative culturali, sociali e formative sui temi della città, della salute, della cura delle fragilità e della responsabilità pubblica.

Non si tratta di un contenitore occasionale, ma di una comunità stabile che costruisce relazioni e progetti nel tempo, capace di unire mondi diversi senza confonderli.

Ciò è dimostrato dal Laboratorio società e salute, che lavora sul rapporto tra cura, politiche pubbliche e realtà sociale, e dal think tank Traiettorie urbane, uno spazio di riflessione che cerca di pensare a Milano senza slogan e semplificazioni.

Ad aprire la serata è stato l’intervento del Presidente Carmelo Ferraro, che ha restituito il senso di un anno intenso senza cedere all’enfasi.

«È stato un anno ricco, ma non rumoroso. Mi’mpegno ha realizzato molte iniziative, ma il punto non è la quantità. Ciò che conta è che non sono state attività isolate. Presentazioni di libri, passeggiate urbane, concerti, momenti culturali e civili sono stati tasselli di un disegno. In un’epoca in cui tutti comunicano molto e costruiscono poco, questo non è un dettaglio».

Ferraro ha evidenziato come, nel corso dell’anno, sia aumentata non solo l’attività, ma anche la qualità dei luoghi di pensiero.

Mi'mpegno Carmelo Ferraro

«La nascita di Traiettorie urbane non è solo un’etichetta elegante, ma il riconoscimento che Milano ha bisogno di spazi dove si possa riflettere sulla città senza alzare la voce e senza slogan. Allo stesso tempo, continua il lavoro silenzioso ma ostinato del Laboratorio società e salute, che rappresenta uno dei luoghi più seri dove tentare di unire cura, politiche pubbliche e realtà sociale. Qui non si commenta il mondo: si cerca di migliorarne ogni aspetto, anche solo di un millimetro alla volta».

In un contesto spesso descritto come segnato dal declino e dalla rassegnazione, Ferraro ha rivendicato una prospettiva diversa.

«Il Rapporto Censis evidenzia fratture reali, ma non esaurisce la realtà. Milano mostra anche un desiderio di riordinare, di riconoscere errori e di ripartire. Come ha sottolineato l’Arcivescovo Delpini, non serve negare le crepe, ma abitarle con responsabilità. Mi’mpegno è lì: non nella retorica del “va tutto bene”, ma nella convinzione che le case si sostengono solo se qualcuno continua a prendersene cura».

In questo contesto si è svolto il momento dei riconoscimenti di Mi’mpegno, concepiti non per celebrare figure irraggiungibili, ma per raccontare storie di responsabilità concreta.

«Non premiamo eroi», ha spiegato Ferraro, «ma persone che fanno una cosa molto semplice e molto rara: si fanno avanti. Non perché siano impeccabili, ma perché scelgono di rimanere, di sostenere, di riparare».

Particolarmente significativo è stato il conferimento della targa a Edoardo Raspelli, giornalista, critico e divulgatore che per decenni ha raccontato la cucina italiana come un fatto culturale, civile e identitario, con competenza, passione e ironia.

Mi'mpegno Carmelo Ferraro

La targa segna il suo ingresso come componente del Comitato d’onore di Mi’mpegno, riconoscendo il valore di un lavoro che ha contribuito a rendere l’anima gastronomica del Paese popolare e riconoscibile nel mondo.

Un gesto che si inserisce idealmente nel percorso che ha portato la cucina italiana a essere riconosciuta come patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’UNESCO, anche grazie a coloro che ne hanno custodito e narrato l’identità con rigore.

Durante la serata sono stati premiati anche Nadia Rovelli, storica presidente delle ostetriche, sempre al fianco delle donne e dei bambini e tra le anime fondatrici del Laboratorio società e salute; Sara Nebiat Belai, dirigente medico e referente per la medicina di genere presso ASST Nord Milano, coinvolta nel progetto ISAIsola del Silenzio e Accoglienza; Daniela Mainini, fondatrice del Centro Studi Grande Milano e autorevole interprete della società civile milanese; Antonio Palmieri, fondatore della Fondazione Pensiero Solido, impegnato a mantenere insieme innovazione tecnologica e attenzione verso le persone; Antonio Caterino, avvocato appassionato e difensore dei diritti, in particolare dei più fragili, amico di Mi’mpegno e coerente interprete dei suoi ideali.

Raffaella Manetta - Capo Redattrice Gazzetta di Milano; Luigi Rinzivillo -Amministratore Delegato; Presidente Mi'mpegno Carmelo Ferraro
Raffaella Manetta – Capo Redattrice Gazzetta di Milano; Luigi Rinzivillo -Amministratore Delegato; Presidente Mi’mpegno Carmelo Ferraro

La serata, condotta con misura e intelligenza da Sabina Negri, si è conclusa con un momento di ringraziamento e un brindisi che non è stato solo augurale, ma un invito a continuare a lavorare insieme per migliorare Milano, anche di fronte alle sfide.

«Ringraziare chi ha collaborato, chi anima Mi’mpegno, chi lavora nel Laboratorio società e salute, chi costruisce Traiettorie urbane e chi cammina accanto alle associazioni amiche significa riconoscere una cosa semplice: nulla di ciò che è stato fatto sarebbe stato possibile da soli. Mi’mpegno non è solo una sigla, ma una comunità imperfetta ma tenace. In tempi di solitudini molto organizzate, non è poco», ha concluso Ferraro.

Con spirito di unità e discrezione, Mi’mpegno continua a essere un faro di speranza e collaborazione in una città che non smette mai di reinventarsi.


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