Amazon nel mirino della Procura di Milano: indagini per contrabbando e frode Iva su prodotti cinesi

Sequestrati 5.000 articoli in un magazzino Bergamasco e acquisito materiale informatico a Milano. L’accusa: importazioni extra-UE senza pagare dazi e Iva

epa07183044 A general outside view of the Amazon logistic and distribution center in Werne, Germany, 22 November 2018. Online retailers are preparing for the Black Friday shopping event which sees people all over the world getting discounted products as retailers slash prices. EPA/FRIEDEMANN VOGEL

La Procura di Milano ha avviato un’inchiesta su Amazon per l’ipotesi di contrabbando e frode fiscale: secondo gli inquirenti, il colosso dell’e-commerce avrebbe movimentato centinaia di migliaia di prodotti importati dalla Cina senza versare né l’IVA né i dazi doganali dovuti.

Le operazioni investigative, coordinate dal pubblico ministero Elio Ramondini, vedono coinvolti la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane.

Il blitz e i sequestri

Questa mattina sono state effettuate perquisizioni nella sede milanese di Amazon e in un centro logistico a Cividate al Piano (provincia di Bergamo).

Nel magazzino bergamasco sono stati sequestrati circa 5.000 articoli provenienti da Paesi extra-UE, in gran parte Cina. Contemporaneamente, nella sede di Amazon a Milano, le forze dell’ordine hanno acquisito materiale informatico ritenuto utile per l’inchiesta.

Meccanismo societario sotto accusa

Secondo l’accusa, Amazon avrebbe utilizzato strutture logistiche interne e anche aziende esterne per gestire l’importazione e la distribuzione dei prodotti in Italia.

I magistrati ipotizzano un sistema elaborato di “società di comodo” che avrebbe permesso di aggirare gli obblighi fiscali, evitando il pagamento dell’IVA sulle importazioni e dei dazi doganali.

Il precedente fiscale da 1,2 miliardi

L’indagine sul contrabbando si innesta su un filone più ampio guidato dallo stesso Pm Ramondini, che riguarda una presunta evasione fiscale da 1,2 miliardi di euro.

In passato, le Fiamme Gialle avevano già effettuato verifiche su Amazon per ricostruire i percorsi della merce, l’algoritmo che gestisce i venditori extra-UE e il funzionamento della piattaforma rispetto ai vincoli doganali.

Prospettive dell’inchiesta

Il sequestro degli articoli e l’analisi del materiale informatico sono destinati a fornire ai magistrati elementi utili per ricostruire il modello di business adottato da Amazon in Italia.

Gli inquirenti cercheranno di dimostrare che l’azienda ha facilitato l’ingresso in Europa di merci cinesi senza il corretto assolvimento delle imposte previste per l’importazione.

Le conseguenze per Amazon

Se confermate, le accuse potrebbero esporre Amazon a pesanti sanzioni finanziarie, oltre a rafforzare il dossier già aperto per evasione fiscale. La vicenda mette in risalto i rischi legati alla globalizzazione del commercio elettronico e alle reti logistiche internazionali, soprattutto quando si tratta di importazioni extra-UE gestite su larga scala.

L’indagine è ancora agli inizi e le autorità continueranno ad analizzare la documentazione acquisita per chiarire il coinvolgimento dei responsabili indagati e la sostenibilità delle ipotesi di reato.


Scopri di più da GazzettadiMilano.it

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.