Ha confessato il 59enne Vincenzo Lanni, accusato di aver accoltellato una donna di 43 anni in Piazza Gae Aulenti a Milano. L’uomo, in maniera lucida, davanti al pm ha ricondotto il gesto a un forte risentimento nei confronti della comunità di recupero che lo scorso giovedì lo aveva allontanato per cattiva condotta, e all’insofferenza per il licenziamento subito 10 anni prima da parte di un’azienda di programmazione informatica per cui lavorava.
Il 59enne avrebbe premeditato l’aggressione in un luogo simbolo del potere economico, ovvero accanto al palazzo dell’Unicredit. In merito alla donna ha specificato che non la conosceva e che l’ha aggredita per mera scelta casuale, volendo colpire, attraverso lei, il contesto nel quale si trovava.
Il fatto che la donna lavorasse all’interno del palazzo Unicredit è un fattore del tutto estemporaneo. Sono tuttora in corso attività investigative coordinate dalla Procura di Milano tese a contestualizzare il racconto emerso. A parziale riscontro, i carabinieri hanno rinvenuto la giacca utilizzata al momento dell’aggressione e successivamente abbandonata nei pressi dell’Esselunga di viale Famagosta. È emerso, inoltre, che il soggetto era libero, avendo espiato la pena. Si trovava in comunità per un percorso di reinserimento.
“L’ho fatto”, le prime parole che Vincenzo Lanni ha rivolto ai carabinieri che nella serata di ieri lo hanno rintracciato in un albergo in zona stazione Centrale dopo una decina di ore di caccia all’uomo. Una volta accompagnato in caserma riferiva di aver acquistato il “coltello da cucina non oggi” e di aver gettato il giubbino che indossava in un cestino. E ancora, si legge nel verbale di fermo, diceva: “Spero che la donna che ho colpito stia bene“.
Al termine dell’interrogatorio condotto dal sostituto procuratore Maria Cristina Ria, il 59enne è stato fermato e portato nel carcere di San Vittore.
Dalle 8.37 alle 9.08 circa di lunedì 3 novembre Vincenzo Lanni è stato immortalato per circa trenta minuti dalle telecamere in zona Gae Aulenti. Nel provvedimento di fermo dei carabinieri sono presenti una serie di immagini a colori che mostrano l’ex informatico, già con una condanna alle spalle per due episodi simili compiuti nel 2015, passeggiare lungo la passerella che sovrasta via Melchiorre Gioia. Un via vai in cui appare calmo mentre viene superato o incrocia altre persone in una strada pedonale che risulta abbastanza battuta. Proprio la presenza di altre persone potrebbe aver fatto desistere l’uomo dall’anticipare la sua azione. Nel tentativo di raggiungere una zona più appartata incrocia una donna: sono le 8.54 e pochi secondi e nel video compare una signora con un giubbotto rosso e una busta di un supermercato. I due si trovano faccia a faccia e questo potrebbe averla messa al riparo.
Nel vicolo tra due locali di pranzi veloci, “dopo essersi soffermato per circa 30 secondi”, Lanni vede arrivare a piedi la sua vittima e la raggiunge alle spalle, “brandendo un coltello di grosse dimensioni (circa 40 centimetri), la colpiva al costato posteriore sinistro, per poi allontanarsi immediatamente lasciando il coltello conficcato nel costato della donna”. Arma che non avrebbe acquistato quel giorno e che ha tenuto nascosto nel sacchetto verde della spesa che aveva con sé prima di usarlo contro la sconosciuta.
Lanni si è allontanato giovedì scorso mentre un operatore di 4Exodus, la comunità di recupero in provincia di Varese, di cui era ospite dal 2020, lo stava accompagnando in una struttura socio-sanitaria territoriale, per un’ulteriore valutazione della sua condizione psichica. Nei cinque anni in cui è stato accolto da 4Exodus, infatti, gli atteggiamenti di Lanni, mai sfociati però – assicura la comunità – in “episodi di aggressività”, sono stati “prontamente segnalati ai servizi specialistici competenti. Le successive valutazioni non hanno tuttavia evidenziato particolari criticità rispetto alle condizioni psicofisiche della persona”.
La scorsa settimana scorsa il 59enne “ha avuto un atteggiamento non idoneo alle regole del contesto e quindi l’équipe ha ritenuto opportuno, anche a seguito delle diverse opportunità offertegli nel corso degli anni, di interrompere l’accoglienza, suggerendogli di rivolgersi ai servizi specialistici di riferimento e offrendo la disponibilità all’accompagnamento”, fa sapere la cooperativa in una nota. E’ stato proprio durante il trasferimento al servizio territoriale che “l’ex ospite ha tuttavia deciso di allontanarsi volontariamente, esercitando – rimarca 4Exodus – un diritto che gli spettava pienamente, essendo uomo libero, e ha abbandonato il veicolo e l’operatore che lo stava accompagnando“.
Quando nel tardo pomeriggio di ieri è stato divulgato, su autorizzazione della procura di Milano, il video dell’aggressione di piazza Gae Aulenti, in comunità subito Lanni è stato riconosciuto, “dalla camminata” – fanno sapere – prima ancora che dalle immagini del volto dell’aggressore, immortalate dalle telecamere della zona. E così, come la sorella gemella del 59enne, anche l’equipe di 4Exodus si è precipitata alla più vicina caserma carabinieri per comunicare che l’aggressore in fuga era l’ospite allontanato appena quattro giorni prima.
La comunità, ora, in una nota “esprime la propria vicinanza e solidarietà alla signora coinvolta e alla sua famiglia, augurandole una pronta guarigione. Rinnoviamo – conclude 4Exodus – il nostro impegno quotidiano per la tutela delle persone, il rispetto delle regole e la promozione di percorsi di reinserimento sociale fondati su responsabilità, cura e sicurezza”.
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