L’Inter la sfanga su autorete a Verona

L’Inter trova i tre punti allo scadere. Al Bentegodi, nel lunch match della domenica di Serie A, i nerazzurri vincono 2-1 contro il Verona grazie a un’autorete nel finale di Frese. Nel primo tempo le reti di Zielinski e Giovane.

La squadra di Chivu sale a quota 21 punti, seconda a –1 dal Napoli.

L’Inter è chiamata a dare continuità al convincente successo contro la Fiorentina, mentre il Verona va ancora a caccia della prima vittoria in campionato. I nerazzurri partono forte e ci provano subito con Zielinski e Lautaro, i primi a creare pericoli dalle parti di Montipò. Al 16’ ecco il vantaggio con un’azione da manuale del calcio: cross morbido di Calhanoglu da calcio d’angolo e piatto al volo di Zielinski sotto l’incrocio per il vantaggio. Applausi della panchina di Chivu. I gialloblù però non si perdono d’animo e cercano subito di imbastire la reazione: il più attivo è Belghali, più volte propositivo sulla fascia. L’Inter ha un’altra grande chance con il colpo di testa di Bastoni al 27’, parato di Montipò, poi tira il freno a mano e al 40’ subisce il pari di Giovane. L’attaccante, innescato da Belghali, scarica un bel destro in diagonale e fulmina Sommer per l’1-1. Equilibrio all’intervallo.

L’avvio di ripresa è all’insegna dello studio. Il Verona prova ad accelerare in un paio di occasioni, sempre con Giovane, ma non crea pericoli veri dalle parti di Sommer. L’Inter fa più fatica a costruire e Chivu opta per il triplo cambio al 56’. Dentro Barella, Pio Esposito e Dumfries e fuori Zielinski, Bonny e Luis Henrique. Qualche minuto dopo entra anche Dimarco al posto di Carlos Augusto e proprio l’esterno nerazzurro crea forse l’unico pericolo della ripresa. Il terzino, servito da Pio Esposito, arriva dalle parti di Montipò. Il portiere gialloblù chiude però lo specchio e salva il risultato. Nel finale, l’Inter lancia l’assalto e al 94’ trova il vantaggio in maniera fortunata. Cross dalla trequarti di Barella, pallone che trova la deviazione di Frese e autogol decisivo per l’1-2 nerazzurro. Chivu agguanta i tre punti al fotofinish e tira un sospiro di sollievo.

 

Questo il primo commento del tecnico nerazzurro Cristian Chivu ai microfoni di DAZN:

Sull’esultanza al gol del 2-1.
“Ho rovinato la divisa, sono in tuta adesso, lo sponsor è un po’ arrabbiato… Si vince anche così, accettando il fatto di avere affrontato una squadra insidiosa e un’opportunità precisa che a tratti ci ha messo in difficoltà. Queste partite è più facile perderle che vincerle, poi quando vinci così esulti pensando al fatto che poteva andare anche peggio”.

Palombo è l’artefice dello schema del primo gol?
“Senza dubbio, anche perché ero contrario: se andava male segnavano loro in contropiede avendo velocità. Però con la qualità dei giocatori che abbiamo è giusto provare queste situazioni. Merito di Angelo, di Filippo e dei ragazzi che si impegnano per portare queste novità sui calci piazzati. Poi quando hai uno come Calhanoglu che la mette dove vuole e uno come Zielinski, è giusto provare. Si deve dare credito a Palombo per quello che sta facendo e si devono dare i meriti a tutto lo staff che studia e si impegna per portare qualcosa di nuovo”.

Dopo l’1-0 avete rallentato, forse eravate troppo sicuri…
“No, non abbiamo rallentato. Ma è sempre un blocco basso quindi ci siamo detti di portare loro davanti a tirare; eravamo avanti, dovevano essere loro a prendere rischi. Abbiamo avuto anche due belle occasioni in quel momento come quella di Bastoni ma non siamo riusciti a chiuderla. Sull’unico lancio sono andati in porta e lì l’inerzia cambia. Ma quando sei lento e vuoi attirare gli avversari perdi anche la realtà della partita, l’intensità dell’avversario. Il Verona è allenato bene, sanno le loro capacità e quando fanno certe cose le fanno con intensità e qualità. Faccio loro i complimenti”.

Come sta emotivamente Lautaro Martinez?
“Non segna da una settimana, a Bruxelles aveva segnato. Non dobbiamo fare casi su Lautaro, dal punto di vista di impegno e leadership è un esempio per tutti. Non è semplice giocare ogni tre giorni di fila ma non creiamo casi; in Belgio ha segnato e poi ha avuto occasioni in queste partite, ma per me conta il trascinatore che è. Non è un dramma non segnare una settimana, specie per lui perché lavora sodo e si mette a disposizione”.


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