Sorride solo l’Atalanta nel mercoledì di Champions League. Oggi, 9 dicembre, i bergamaschi hanno battuto 2-1 il Chelsea in rimonta portandosi al terzo posto momentaneo nella classifica della fase campionato.
Vittoria in rimonta per la Dea, grazie alle reti di Scamacca e De Ketelaere nella ripresa.
Serata divina per la Dea. L’Atalanta batte 2-1 il Chelsea a Bergamo e agguanta 3 punti fondamentali in ottica qualificazione al prossimo turno di Champions League. Scamacca e De Ketelaere lanciano la meritata rimonta nerazzurra nel secondo tempo e regalano a Palladino un successo che vale oro per la classifica della fase campionato. Con questa vittoria, i bergamaschi volano a 13 punti con il momentaneo terzo posto.
Ritmi subito alti a Bergamo. Le squadre premono sull’acceleratore e la prima grande occasione è dei padroni di casa dopo una manciata di minuti: Lookman entra in area, prova la conclusione e Sanchez respinge. De Ketelaere pecca poi di lucidità sulla respinta e manca il vantaggio in maniera clamorosa. Altra grande chance per i nerazzurri al 19’: Lookman ci prova da due passi, ma viene murato da Acheampong. Poi il tiro di De Roon alto sulla traversa. Il Chelsea buca la difesa nerazzurra al 25’ e passa al primo affondo. James sguscia via sulla sinistra, arriva a fondo campo e mette in mezzo un pallone teso e perfetto per Joao Pedro: il 24enne brasiliano batte Carnesecchi e porta i suoi in vantaggio. Tutto convalidato dopo revisione al Var e Chelsea avanti al termine di un primo tempo intenso e combattuto.
Palladino non effettua cambi all’intervallo, ma i nerazzurri entrano in campo con un altro spirito e al 55’ ecco il pari di Scamacca. Grande iniziativa di De Ketelaere sulla destra, palla morbida per il centravanti azzurro e colpo di testa vincente per l’1-1. È il primo gol in Champions per l’attaccante, che poi ci prende gusto e torna a farsi vedere dalle parti di Sanchez una manciata di minuti dopo. Stavolta Sanchez respinge in tuffo il colpo di testa. Dopo aver speso tante energie a caccia del gol, l’Atalanta rifiata e si spegne con il passare dei minuti. Il Chelsea non fa nulla per sfruttare il momento e la squadra di Palladino ne approfitta nel finale: all’83’ De Roon recupera un pallone sulla trequarti e serve De Ketelaere. Il fantasista parte palla al piede, entra in area e scarica un destro rasoterra che non lascia scampo a Sanchez. Due a uno e rimonta completata. Palladino può sorridere per un successo che pesa in termini di morale e classifica. L’Atalanta può sognare la qualificazione diretta agli ottavi.
L’allenatore orobico a Sky nel dopopartita:
Mister, è una serata storica per Bergamo e per lei: due vittorie su due in Champions League, meglio di così non poteva iniziare. Tuttavia, c’è un patto con la squadra legato alla partita di sabato contro il Cagliari. Ci conferma che la gioia sarà completa solo con i tre punti in campionato?
«Avete riassunto tutto perfettamente. Sono molto felice perché è stata una serata magica vissuta davanti ai nostri tifosi, siamo davvero al settimo cielo. Abbiamo affrontato una squadra fortissima: sono rimasto sinceramente impressionato dalla loro qualità tecnica e dalla gamba dei loro giocatori, davvero di altissimo livello. Ma proprio questo dà ancora più valore alla nostra prestazione. Come ho detto ai ragazzi nel cerchio di centrocampo a fine gara, non possiamo permetterci di essere così “alterni”. Voglio pensare che la sconfitta di Verona sia stata solo un episodio isolato. Dobbiamo mettere dentro ogni partita questo spirito, questo DNA atalantino. I ragazzi hanno interpretato la gara in maniera perfetta, pur avendo avuto un solo giorno effettivo per prepararla. Li ringrazio, perché giocare partite del genere ti fa crescere l’autostima. Ora godiamoci la serata, ma la testa deve andare subito a sabato: l’importante è il Cagliari».
Ora la Champions va in letargo fino a fine gennaio. Questo lasso di tempo senza impegni europei le consentirà finalmente di allenare la squadra sui principi di gioco e, soprattutto, di recuperare il terreno perduto in Serie A?
«Purtroppo, da quando sono arrivato un mese fa, abbiamo giocato ininterrottamente ogni due o tre giorni. Ho potuto lavorare pochissimo sui principi tattici in allenamento, ma abbiamo cercato di toccare i tasti giusti e i ragazzi sono stati bravissimi a recepire subito le richieste. Risalire in campionato è un obbligo, perché è nelle nostre corde e nelle nostre qualità. Ci tengo a fare un ringraziamento speciale a chi oggi non è entrato: penso a Brescianini, Samardzic, Hien, Maldini. Sono calciatori per noi molto importanti che, pur non giocando stasera, sono stati fondamentali nel permetterci di preparare bene la partita in allenamento. Cercherò di dare un’opportunità a tutti prima o poi, ma questa vittoria è merito di tutta la squadra, nessuno escluso».
Prova monumentale della difesa. Non era facile reggere l’urto contro attaccanti così veloci e tecnici, eppure avete concesso pochissimo. È stata la chiave del match?
«Concordo pienamente con Billy. Studiando il Chelsea, e avendoli visti da vicino, vi assicuro che vanno fortissimo: hanno una fibra muscolare veloce, sono tecnici, rapidi, fanno contro-movimenti impressionanti e sanno giocare sia sul corto che in profondità. Sono una squadra completa e temibile. Oggi i miei difensori sono stati perfetti. Avevo chiesto una partita perfetta e dietro sono stati impressionanti: Kossounou, Kolasinac e Djimsiti hanno retto l’uno contro uno a tutto campo con un coraggio incredibile. Anche Toloi, quando è entrato, ha fatto benissimo. La squadra ha avuto il coraggio di accettare i duelli, perché se ci fossimo abbassati troppo loro ci avrebbero schiacciato col palleggio. Invece abbiamo preferito andarli a prendere forti in avanti: questo è ciò che l’Atalanta ha sempre fatto e ciò che dovrà continuare a fare».
A questo punto, guardando la classifica che vi vede davanti anche all’Inter, crede concretamente nella qualificazione diretta agli ottavi di finale?
«Vi dirò una cosa che può sembrare banale: non avevo nemmeno visto la classifica finché non me l’avete mostrata voi ora. Sinceramente, il mio focus adesso è tutto sulla classifica del campionato. Farò vedere quella alla squadra, non quella della Champions. Dobbiamo prendere consapevolezza che in Serie A siamo troppo indietro rispetto alle qualità che abbiamo. I ragazzi devono capire che prestazioni come quella di sabato scorso contro il Verona non devono più accadere. Lo spirito e l’atteggiamento devono essere sempre quelli di stasera, anche se so che non è facile mantenere sempre questa intensità mentale».
Sveliamo il segreto: qual è il premio promesso alla squadra in caso di vittoria sabato contro il Cagliari?
«Se vogliono un regalo, l’unico vero regalo per un calciatore sono i giorni liberi, perché per il resto hanno già tutto (ride, ndr). Questo è il miglior premio possibile, soprattutto quando il calendario è così fitto e non si stacca mai. Ma prima bisogna vincere sabato».
Pragmatismo e ambizione. Raffaele Palladino si gode l’impresa ma tiene i piedi ben piantati a terra, usando la vittoria contro il Chelsea come leva psicologica per raddrizzare la stagione in Serie A. Il messaggio al gruppo è chiaro: se sai battere i Campioni del Mondo, non puoi permetterti distrazioni in campionato.
Scopri di più da GazzettadiMilano.it
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.


















































